<TRENTATREESIMA PARTE>

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Pov Narratore:

Marte si munì di carta e penna.

Si inumidì le labbra e scrisse le seguenti parole, quelle che il figlio avrebbe letto quando lei non ci sarebbe stata più:
Cameron.
Sei hai avuto questa lettera, trovata da te o meno, siediti, mettiti comodo e preparati.
So che la notizia della mia morte ti travolgerà, hai già abbastanza problemi, e mi dispiace farti soffrire.
Giuseppe Ungaretti, nella sua poesia intitolata "Soldati" scrisse:
" Si sta come
d'autunno
sugli alberi
le foglie."

dedicata ai soldati che persero la vita in guerra... 

È così che funziona la vita Cameron.

Noi siamo come le foglie, colorate e luminose, durante l'arco del tempo, poi un giorno arriva l'autunno, nel nostro caso la morte, che ci fa appassire e morire.

Tutto ha un inizio come ha una fine.


Ma tu non essere triste, vai avanti e vivi per me e per tuo padre.
Fai si che Pamela si senta la persona più felice al mondo, come tuo padre ha fatto sentire me.
Ora il branco è vostro.

<<Mamma...>>

Sussurrò Cameron mentre delle lacrime salate gli rigarono le guance arrossate.

Quella sera fu orribile.

Marte, ex luna del branco morì, facendo sì che la malattia vincesse su di lei.

Il branco si radunò e ulularono alla luna in nome di Marte.

Ora il branco era di Cameron, era suo, come aveva sempre sognato da bambino.

Ora tutto dipendeva da lui, e non avrebbe mai permesso che il branco si frantumasse, non poteva permettersi una cosa del genere, avrebbe reso orgoglioso suo padre ad ogni costo, gli avrebbe fatto capire, a lui che da tempo lo stava guardando dal alto, che non si sbagliava, che suo figlio è un buon Alpha, in grado di guidare il suo branco, non lo avrebbe deluso...

Con gli occhi grigio-azzurri si voltò a guardare la sua mate, Pamela, che se ne stava in un angolo a singhiozzare guardando la luna splendere nel celo buio.

Vederla in quelle condizioni lo faceva sentire ancora più male.

Lentamente camminò verso di lei raggiungendola poco dopo.

Esitò guardandola dal alto, poi cedette nel rimanere freddo circondandola con le braccia.

Pamela a quel contatto si sentì meglio, il calore che le tramandano le sue possenti braccia la fecero sentire sicura e prottetta.

 <<Marte per me era come una madre Cameron...>>

Disse lei mentre le lacrime sembravano non voler smettere di scendere.

<< Era una madre un po' per tutti Pamela>>

Disse tirando su con il naso per poi nascondere il viso tra la spalla e il collo della ragazza, inspirando il suo dolce profumo sperando che ciò lo potesse aiutare.

<<Mi manca>>

<<Manca anche a me Cameron...>>

____

Mio dio non so come ringraziarvi, inaspettatamente le letture da 100 sono passate in un solo giorno a 2.000 fino ad arrivare a quasi 6.000, vi ringrazio infinitamente <3





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