<TERZA PARTE>

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Pamela Pov 🌹

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Pamela Pov
🌹

La sua figura uscì dalla porta e scompari dietro ad essa, dirigendosi verso il branco che lo guarda con occhi di sofferenza e compassione alla perdita del padre, nonché Alpha.

<<Pam ?>>

Chiamò il mio nome a fatica, la donna in salotto.

<<Arrivo mia luna>>

Dissi correndo e lasciando la treccia a metà e quest'ultima si sciolse a metà.

<<Mi dica>>

Le dissi avvicinandomi alla sua figura seduta sul divano con una tazza di thè verde fumante in mano.

<<Vai al discorso ?>>

Domandò lei ed io annui.

<<Siediti un attimo>>

Disse dopo aver notato la mai treccia mezza sciolta.
Stavo per sedermi sulla poltrona vicino al suo divano ma lei mi richiamò battendo piano la mano vicino a lei.
Le sorrise e mi accomodai accanto alla sua figura.

<<Girati te l'aggiusto io>>

Mi disse ed esegui il suo ordine girandomi di lato.
Le sue mani calde si posarono sui miei capelli iniziando a sistemarli per poi inmodarli fra loro creando una treccia.
Quando notò i segni rossi sul collo porto le mani su esso e lo accarezzo lentamente.

<<Te li ha fatti mio figlio ?>>

Domandò legando la treccia con un elastico nero come il carbone.
Non risposi e annui con la testa.

<<Come immaginavo, la relata lo spaventa e ogni tanto va fuori controllo>>

Mi disse, così fuori controllo da dovermi procurare questi segni ? Questo pensiero preferì tenerlo per me e riportai l'attenzione sul suo viso pallido.

<<In che senso ?>>

Domando confusa dalla sua dichiarazione.

<<Tutto a un tempo, sai che ormai a me rimangono pochi mesi di vita>>

<<Si>>

Risposi abbassando il capo.

<<Questo l'ho detto qualche mese fa, sai che il tempo passa e mi manca veramente poco...>>

<<Quando ?>>

Domandai mente i miei occhi divennero lucidi.

<<Tre>>

Confermò deglutendo mentre i suoi occhi divennero lucidi.

<<È la vita tesoro mio, e questa è la mia, fra poco succederà una cosa.>>

Disse mentre i suoi occhi chiari entrarono in contatto con i miei scuri.

<<Cosa ?>>

<<Non avere paura>>

Mi disse lasciandomi confusa.

<<In che sens->>

Ma prima che potessi terminare la domanda lei mi fermò.

<<Ora va, altrimenti arriverai in ritardo.>>

Ed in fondo le sue parole sono vere perché entrò le trenta dovevo essere lì ed ora sono le ventotto.
L'abbracciai con tristezza per poi alzarmi e andare via.
A malavoglia uscì dal abitazione.
Appena fui fuori da essa, molti occhi si posarono sulla mia bassa figura che uscì dalla casa a testa bassa.
Mentre perccorevo tra loro, mi sentì strana, avevo molto caldo e mi sentì elettrizzata, scosse su tutta la schiena, come se colui che me le sta facendo-
Fermi tutti ! No non può essere....
Questi sono i sintomi di colui o colei che sta per trovare il suo compagno ! O mio dio, un profumo dolce ed intenso di colonia mi pervade le narici facendomi chiudere gli occhi dal piacevole profumo.
Ma non è il momento per queste cose, si, sto per trovare il mio compagno ma la morte del Alpha e l'elezione del suo erede, Cameron Hunter, non posso permettermi di pensare a questo, perciò, a fatica riaprì gli occhi e a passo svelto raggiunsi la massa che si trovava messa in riga dinanzi ad una signora, la madre del Alpha, una bellissima lupa, dal manto bianco e gli occhi gialli.
Osservai tutto il branco e ognuno di loro aveva la sua forma di lupo, dai cuccioli agli adulti, dai lupi dal manto chiaro, a lupi scuri come la notte ed i colori dei rami spogli in autunno.
Sospirai e decisi che anch'io mi sarei trasformata nella mia forma lupo.
E quando le ossa si spezzarono ansimai, non ancora abituata ad dolore che mi provoca questa mutazione, in fondo sono una lupa giovane e l'abitudine l'avrei avuta fra qualche secolo.
Il mio corpo si ricoprì di un manto marrone scuro, quasi nero e i miei occhi divennero dal marrone al giallo scuro.
Permettendo così, alla mia lupa interiore di mettersi incontrato con me, Xsania.
Vagai con gli occhi in torno alla folla, ma degli occhi azzurri mi fecero bloccate all'instante, Cameron Hunter sotto forma di umano.

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