<UNDICESIMA PARTE>

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🔴 Lo metterò dove inizia e dove conclude in modo che chi non vuole leggere certe cose, non si perda una parte E soprattutto perché i Pov di Cameron sono importanti.

⚠️ In questo capitolo potrebbero esserci presenti scene sensibili, potete saltarlo tranquillamente perché nel prossimo capitolo se me parlerà più leggermente tralasciando i particolari.

Cringe in arrivo, solo per voi ! 😼🤪

Cameron Pov
🧊

🔴

La bionda si sedette in braccio a me, dopo avermi fatto sedere sul mio letto di forza.
Le sue labbra calde si posarono sulle mie ed iniziò a baciarmi con foga ed eccitazione.
La mia lingua andò in contatto con la sua ed iniziarono una lunga danza, mentre le mie mani fredde presero la sua maglietta blu e con forza la strapparono lasciandola in reggiseno di pizzo nero davanti ai miei occhi, il suo viso attaccato al mio mi coprì la visuale del suo seno sono, e quel giorno che trovai la mia luna e mi passò davanti assieme alla sua amica mora, non mi sembravano così sode e grandi, ed in dubbio mi passò in mente, che se le fossero rifatte ? Ma rifatte o no, erano comunque belle e pronte ad essere assaporate e leccate dalla mia bocca.
Ansimo quando le mie mani le percorsero la schiena coperta dal solo elastico del reggiseno senza spalline che indossa.
Lo sbottonai e mi staccai dalle sue labbra carnose e umide, grazie alle mie, e mi fiondai sul suo seno ormai spoglio dal reggiseno nero ed in pizzo.
Ribaltai la situazione e lei fu sotto di me con me sopra, le mie labbra andarono sul suo seno sodo e con la lingua feci dei cerchi immaginari sui suoi capezzoli.
Li morsi e li leccai mentre lei ansimò godendo grazie alla mia bocca sul suo grande seno.
E si sa già come la cosa prosegui e come si concluse.
Io dentro di lei mentre soffoca le urla di piacere sul cuscino, e poi lei che prende una mia maglia per non uscire un reggiseno, grazie a me che gli strappai la maglietta blu notte.

🔴

Dopo che rimasi solo e nudo nella mia stanza respirai stanco chiudendo gli occhi e cercando di riprendere il respiro.
Quando fu regolare mi alzai ed andai al bagno intento a farmi una doccia calda.
Entrai nel box doccia facendo colare il sudore di dosso e facendomi sentire pulito rispetto a prima.
Lasciai che le mie mani passarono con movimenti delicati tutto il mio corpo per poi insaponarlo con il mio bagnoschiuma alla menta e fragola.
Poco dopo mi trovai nel bosco diretto verso il confine per controllare che il territorio sia apposto, e sperando di non incontrare l'Alpha del branco OrangeMoon, perché la sua proposta è stata l'ultima dei miei pensieri.
Raggiunsi il confine guardai nei paraggi sperando di non incontrare nessuno.
Quando però osservai un punto al centro del mio territorio vidi un cacciatore con un grosso fucile in mano mentre si guarda un giro alla ricerca di una preda, ha la pelle chiara e le guance arrossate dal freddo le labbra secche dal vento e lo sguardo affamato e sofferente a causa del vento invernale che soffia così tanto pesantemente facendo rumore in tutto il bosco silenzioso, facendo stringere di più nella pelliccia d'orso l'uomo che se ne va in giro a quest'ora in un bosco come questo, ignaro della fine che farà per essere entrato nel mio territorio, come altre centinaia di cacciatori ogni anno.
Quando vide la belva davanti a sé si preparò con il fucile sorridendo alla vista della mia folta pelliccia bianca come la neve che presto sarà rossa del suo sangue.
Senza attendere caricò l'arma e mi mirò, mente gli ringhiai contro pronto ad azzannarlo con i miei denti lucidi e affilati.
Senza preavviso gli saltai addosso e un colpo rimbombo nel bosco, i miei occhi si appannarono convinto che da un momento all'altro sarei morto, ma riuscì di forza ad altre gli occhi e notare il cacciatore sotto il mio grande e grosso corpo ricoperto da un lungo pelo bianco.
Senza esitare lo presi dal collo con i denti mentre lui cercava di ferirmi novamente con il fucile, se solo si sarebbe igeniato con una pistola avrebbe semplificatoa situazione, ma non mi lamento.
Quando lamia presa si fece decisa lui iniziò a dimenarsi con tutta la forza nel corpo, ma ormai, era troppo tardi, perde smise di muoversi gemendo prima di lasciarsi andare ad un sonno che sarebbe durato per sempre, chiudendo gli occhi e non riaprendoli più.
Il suo respiro cessò e l'arma che aveva in mano gli cadde nella morbida neve.
Mi staccai debolmente mentre il proiettile era ancora incastrato nel mio corpo, di preciso sulla spalla.
Cercai in tutti i modi di proseguire il cammino ma il dolore era insopportabile, se solamente non avessi una pallottola conficcata nel corpo avrei passato la notte qui, ma se l'avrei fatto, sarei morto entro domani mattina.
L'unico modo era, di forza, raggiungere il branco al villaggio e farmi estrarre colei che mi sta facendo provare tutto questo dolore prima che fosse troppo tardi.
Oppure, starmene qui e attraverso la mente chiamate la mia compagna ordinandole di fare venire qualcuno a prendermi.
Ma essendo l'Alpha riuscirei a chiamare già io qualcuno, e quel qualcuno è il medico del villaggio.

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