<DICCIANNOVESIMA PARTE>

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Pamela Pov🌹

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Pamela Pov
🌹

Fermi tutti signore e signori, interrompere il gioco, io e Hunter stiamo, come dire... "Parlando" civilmente  ?

<<Sicura di star bene ?>>

Chiese incollando i suoi occhi come il ghiaccio sulla mia espressione pensierosa.

<< Sto pensando... >>

Ammisi posando i suoi occhi sui suoi lineamenti perfetti.

<<A cosa ?>>

Domandò incuriosito.

<< Sto cercando di capire il motivo della tua dolcezza nei miei confronti, insomma stai diventando più dolce... E bhe sì insomma.>>

Sorrisi alle mie stesse parole imbarazzata e grattandomi la nuca.

<<Insomma nulla, non sentirti speciale ragazzina, sto facendo il mio lavoro da Alpha, non vorrei che un componente del mio branco venga ucciso.>>

Ecco vedi ?
É tornato lo stronzo di prima, perché devo sempre illudermi che la gente, o meglio, che Cameron possa cambiare e che in lui ci sia del buono.
Ha iniziato ad avere un comportamento aggressivo e stronzo da quando ho dodici anni, dopo il giorno in cui ho giocato insieme alle mie amiche a lanciarmi foglie addosso, e lui era lì, con il suo amico che mi guardava con quegli occhi glaciali.

La mia gonna svolazzava qua e là, facendomi distrarre dalla lotta con le mie amiche.
Posai la mano sul tessuto e lo strinsi cercando di non lasciare che la gonna si alzasse e avrebbe fatto vedere mezzo fondoschiena.
Degli occhi verdi chiaro si posarono su di me, una bambina della mia stessa età, che approfitto del mio momento di "debolezza" per lanciarmi delle foglie in faccia, mi diede una spinta e fini a terra fra le foglie secche mentre altre mi riempirono il corpo ed il viso coprendomi la visuale.
Ridacchiai insieme alle mie amichette per poi approfittare del poco vento per rialzarmi e prendere il controllo.
Rincorsi la bambina dagli occhi verdi continuando a lanciarle foglie arancini, gialle e rosse che arrivarono dritto dritto sulla bambina che correva lasciando che alcune di loro si incastrassero fra i suoi mossi e biondi capelli.

<<Mia.>>

Sentì una voce profonda come se qualcuno lo avesse urlato.
Mi guardai in giro ma nessuno sembrò sentire quella voce.
Inarcai un sopracciglio scuro confusa, per con autoconvincermi di aver sentito male.
Sorrisi e scossi la testa continuando a giocare con le altre bambine.

<< Che c'è ? Ti stai facendo i film mentali sul sottoscritto ?>>

A risvegliarmi dai miei pensieri fu proprio lui che mi pose la domanda. prima di scoppiare a ridere.
Una risata colma di divertimento e terribilmente attraente.

<< Non sono affari tuoi.>>

Risposi offesa incrociando le mani al petto con fare arrabbiato e offeso.

<<Stavo pensando al mio ultimo giorno di felicità, prima che tu mi iniziassi a trattare di merda senza un valido motivo.>>

Conclusi prima di voltarmi e correre verso casa, con l'unica intenzione di dormire.

<< Che bambinetta.>>

Disse alle mie spalle squotendo la testa.

<<L'unico bambinetto qui sei tu, Cameron Hunter ! >>

Esclamai prima di entrare in casa mia e sbattere la porta con violenza causando un forte tonfo.
Raggiunsi la mia camera velocemente e mi buttai sul mio soffice letto pieno di cuscini grigi.
Sospirai con la faccio schiacciata sul cuscino e lasciai scappare un urlo soffocato da quest'ultimo.
Chiusi gli occhi e mi rilassai mentre delle gocce di pioggia iniziarono a battere prepotentemente sul tetto dell'abitazione.
Mi rilassai lasciandomi coccolare da quella piacevole sensazione, prima di addormentarmi definitivamente, cadendo fra le braccia di Morfeo.

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