<DICIASSETTESIMA PARTE>

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Cameron Pov
🧊

Le sue labbra carnose entrarono in contatto con le mie, poi uno sparo, ed un altro ancora.
Mi staccai dal bacio per osservare il suo bellissimo viso.
Un sorriso le si dipinse sul volto.
<<Andrà tutto bene...>>
Sussurò la ragazza mentre sentì una sostanza sporcarmi le mani che tenevano salda la ragazza fra le mie braccia.
Sangue, la sostanza continua ad uscire dal suo corpo, ignorai gli altri spari, le grida e le voci dei cacciatori, ora c'era solamente lei...
I suoi occhi scuri si chiusero pian piano, mentre io pregai alla ragazza fra le mie braccia di tenerli aperti e di resistere.
Quando i suoi occhi si chiusero totalmente, sgranai i miei andando in panico.
<< Ti prego ! Resisti...>>
Urlai mentre dei uomini mi si avvicinarono, i cacciatori...
È colpa mia, solamente mia...
Il suo battito cessò, come quella visione, prima di ritrovarmi tra le coperte del mio letto sudato.
Mi alzai dal letto e guardai l'orologio che senza le otto di sera.
Quando mi sono addormentato ?
Ah giusto alle cinque di pomeriggio.
Sospirai e scesi le scale dirigendomi in cucina, nel punto il cui un buon profumo di pollo e patate mi invase le narici.
La raggiunsi e mi andai subito a sedere sulla sedia, prendendo un bicchiere di vetro e riempiendolo d'acqua fresca.
Sospirai ancora confuso da quel incubo e bevetti un sorso d'acqua e mi leccai il labbro superiore, sentendomi già meglio di prima.
I miei pensieri vennero in interrotti dalle nocche di qualcuno che colpirono ripetutamete la porta di casa, e prima che Marte potesse lasciare il pollo nel forno, anche dopo il tichettio del timer, mi alzai e mi affrettai ad andare ad aprire.

<<Vado io.>>

E con questo raggiunsi l'entrata.
Aprì la porta e non vidi nessuno, quando feci per richiuderla, la persona schiarì la gola, e solo in quel momento mi venne la brillante idea di abbassare la testa.
Trovandomi poi, due occhi cioccolato sui miei.

<<Mi fai entrare o no ? >>

Domandó in uno sbuffo.
Occhi che ho visto recentemente.
Ma dove ?
Il flashback del incubo mi ritornó in mente facendomi sgranare gli occhi.

<<Hunter stai bene ? >>

Domandò la ragazzina, che sembrò preoccupata dal mio comportamento.
Mi grattai la nuca per poi mettere una suo ciuffo biondo, tirandolo all'indietro, d non permettendo ai ciuffi chiari di ricadermi sulla fronte.
Annui, e la lasciai entrare per poco richiudere la porta alle mie spalle, quando fu voltata di schiena, ne approffitai per osservarla.
I suoi capelli mori le ricadono perfettamente sulla schiena coprendo la schiena già coperta dalla camicia giallo pastello che indossa.
Insieme alla camicia indossa una gonna nera che le fascia la vita.
Delle calze nere le ricoprono le gambe perfette e formose, e calpesta il pavimento in legno con delle Nike.

<<Ma oltre a leggere nella tua vita cosa fai ?>>

Domandai dopo aver visto fra le sue mani tre libri, di diversi colori, azzurro, bianco e verde.

<<Senti Hunter, non sono venuta qui per te, quindi smamma.>>

<<Vuoi mandarmi via, da casa mia ?>>

Domandai inarcando il sopracciglio e facendo combaciare i nostri sguardi.
Lei roteó gli occhi per poi sbuffare, e continuó a camminare prima di andare verso il salotto.

<<É in cucina>>

Borbottai facendola deviare strada.

<<Sentì ragazzina, che ne dici di mettere in pratica ciò che leggi nei libricini ?>>

Domandai mostrandole il mio sorriso smagliante.

<< No grazie.>>

Ridacchiò lei squotendo la testa e raggiungendo la cucina.

<< Oh Pam sei qui ? >>

Pam ? Ma che razza di abbreviativo é ?
Roteai gli occhi, e lasciai entrare prima lei.

Pamela Pov
🌹

<<Ciao Marte, sono venuta per ridarti I libri, che mi hai dato in prestito.>>

Sussurai porgendoli.

<<Grazie Pamela, potresti gentilmente portarli in soggiorno ? >>

Domandò, per poi bere un sorso di acqua dal bicchiere che tiene saldo fra le mani.

<<Certo.>>

Dissi prima di girare i tacchi con i tre libri in mano e dirigermi verso il soggiorno.
Quando giunsi a destinazione presi i tre libri e li posizionai al loro posto sul grande scaffale ricco di libro.
Mi rigirai e uscì dal salotto ritornando in cucina per salutare Marte, prima di tornarmene a casa.

<< Resti qui per cena?>>

Domandò lei prendendo un piatto in più, sapeva già la risposta, ovvero, "mi dispiace, ma forse per la
prossima" e sa già che con occhi dolci e voce convincente sarebbe riuscita a farmi restare.

<<Vabene, resto.>>

Dissi sedendomi a tavola e facendo comparire alla donna un sorriso compiaciuto.

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