<TRENTAQUATTRESIMA PARTE>

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Sangue, morti ovunque e urla.

Era tutto ciò che appariva nei sogni di Cameron.

Sentiva che qualcosa non andava per il verso giusto.

Lo sentiva.

Sentiva che qualcosa di brutto sarebbe successo.

Ma non poteva permetterselo.

Si alzò e la prima cosa che fece fu andare nella foresta, alla ricerca di quel lupo, in modo tale da cercare di aggiustare la situazione.

Il suo corpo fu preso ricoperto da un manto bianco e i suoi occhi grigio-azzurro divennero rossi come il sangue.

Sospiró per poi correre a tutta velocità nella foresta buia.

Si guardò di tanto in tanto attorno fino ad arrivare al confine dell'altro branco.

Non osò superarlo, ma si limitò ad aspettare un qualsiasi lupo dell'branco opposto, che sarebbe stato in grado di andare a chiamare l'Alpha se quest'ultimo non si fosse fatto vedere in giro.

<<Mi stavi cercando ?>>

Una fredda e cupa voce alle sue spalle lo fece quasi sussultare.

Lentamente si girò, trovandosi faccia a faccia con due occhi rossi come i suoi.

<<Si, ti stavo cercando>>

<<Sai che il tempo sta scandendo ragazzino ?>>

Domandò con un tono davvero inquietante.

<<Lo so, ma tutto questo giochetto deve finire, non posso permettermi che accada qualcosa al branco>>

L'uomo ridacchiò alle parole del biondo e si limitò ad annuire per poi ridere.

<<Non sto scherzando>>

<<Gioco ? Tutto questo Cameron non è un gioco, ormai il tuo branco è in pericolo, ormai è troppo tardi per rimediare>>

<<Sei stato tu, a uccidere quel ragazzo ?>>

<<Certo che si, io ti ho avvisato, se non saranno i cacciatori ad ucciderti,  dichiarerò guerra e a farlo sarò io >>

__

Cameron durante il ritorno guardo il bosco pensando in che danno si fosse andato a cacciare.

Perché l'ha fatto.

Poteva rifiutarsi di essere un alpha, infangare il suo cognome, ma soprattutto deludere i suoi genitori.

Marte sapeva che lui non era ancora pronto, che era troppo giovane, ma non ha potuto farci niente.

Era troppo accecata dalla morte del marito per pensare ad altro.

Il biondo raggiunse il villaggio, si guardò in giro poi decise di fare un assurdità.

Raggiunse ben presto la casa di Pamela.

Aveva bisogno di lei, delle sue labbra, della sua voce, aveva bisogno di sfogarsi e dimenticare tutto anche solo per poco tempo.

Non bussò, ma spalancò direttamente la porta.

Pamela dallo scatto improvviso sussultò, ma quando si accorse che fosse solamente Cameron, si tranquillizzo per poi alzarsi e andare verso il biondo.

<<Cameron>>

Sussurrò lei facendo timidamente un piccolo passo verso di lui.

Il desiderio di baciarlo era tanto, ma la paura della sua reazione la fece fermare giusto in tempo.

Cameron capi le sue intenzioni e ghignò.

<<Tu vuoi baciarmi>>

Disse in un sussurrò guardando la ragazza dall'alto.

<<Cosa ?>>

Chiese lei innocentemente.

<<La tua innocenza mi manda fuori di testa Pam>>

Disse il ragazzo afferrandola dalla nuca per poi avvicinarla a se e baciarla.

Le sue labbra morbide al gusto di pesca danzarono con le sue.

Le mani di Cameron raggiunsero la maglia di Pamela tirandola su, si staccarono dal bacio in modo tale da riuscire a toglierla del tutto.

Le sue labbra ritornarono esigenti su quelle della ragazza mentre si spogliarono uno con l'altro rimanendo completamente nudi.

Pamela indietreggiò cadendo sul divano, dove Cameron approfitto per mettersi sopra di lei e baciarla.

Iniziò dalle labbra per poi scendere fino alla pancia.

<<Sei fottutamente bella Pam>>

Sorrise lui per poi ritornare sulle sue braccia.

Pamela inarcò la schiena quando senti le prime dolci spinte.

<<Cameron>>

Gemette lei ansimando dal piacere.

Il biondo le morse il labbro inferiore per poi sorriderle.







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