PROLOGO.

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Ogni notte sempre la solita storia. Non riesco a dormire, mi giro e mi rigiro nel letto senza prendere sonno, ormai è da un po' che continuo così, forse qualche anno. Le notti le passo a leggere, a scrivere, a massaggiare, a piangere se è necessario. Si, proprio così, piangere. È risaputo che di notte si è più fragili, più vulnerabili e quando non si sa cosa fare per impiegare il tempo si cerca di ricordare qualcosa, qualcosa che ci faccia riflettere e con un po di musica deprimente la maggior parte delle volte la nostra mente ci porta a pensare a cose che ci hanno ferito, almeno nel mio caso. La cosa migliore sarebbe smetterla di pensare a cose inutili e dormire perché domani dovrò partire, ma ci pensate? Dovrò partire per andare in Canada dai miei zii, dovrò lasciare qui amici e famiglia per iniziare una nuova vita là. La mia famiglia sta attraversando un momento difficile e essendo l'unica figlia hanno deciso di spedirmi lì, non so niente, nè dei miei zii e nè dei miei cugini, non li ho mai visti ma da come parla mia madre sembrano brave persone. Mi dispiacerà lasciare la mia migliore amica, qui, da sola. Mi sento in colpa da una parte, ovviamente questa non è stata una mia scelta ma da una parte non mi dispiace lasciare questo posto, non sopporto la gente di qua, anzi. E mi sento anche in colpa per il fatto che non mi dispiace neanche un pó lasciare i miei genitori. Sono già le tre del mattino, la devo smettere. Domani dovrò alzarmi presto, sarà meglio prendere due pastiglie e andare a letto.

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