CHAPTER 1.

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La sveglia suonò alle sei e come al solito mi svegliai con una stanchezza immensa. Perché la notte devo sempre fare la cogliona? Sentivo mia madre dal piano di sotto urlare e così scesi a vedere cosa volesse.
"Aileen, sei sicura di aver preso tutto? Non è che poi ti scordi qualcosa? Sai che non puoi più tornare indietro?" Disse quasi incazzata. "Dopo controllo, ora fammi fare una doccia in pace." Odio quando la mattina mi iniziano a fare troppe domande e sopratutto quando mi urlano contro. Corsi al piano di sopra e iniziai a prepararmi i vestiti per il viaggio, presi un paio di leggins, una felpa e le mie vans nere. Corsi sotto la doccia e in circa mezz'ora ero pronta. Andai in cucina salutai mio padre e mi diressi verso l'auto. Mia madre entró in macchina in silenzio. Dopo circa, mh non so, dieci minuti? Inizió a mettere la sua odiosa musica. Così iniziai a fare domande.
"Mamma quanti figli ha Chad?" Chiesi. Chad è mio zio. "Ne ha quattro, il più grande è morto in un incidente stradale." Perfetto. Poi continuó. "così sono rimasti in tre. Il più grande si chiama Nash, ha più o meno la tua età. Poi c'è Hayes e in fine Skylynn, che è la più piccolina." Beh, sicuramente non mi annoierò. Spero sia una bimba piccola, ho sempre avuto un debole per i bambini. "Sei agitata?" Chiese mia madre. Come faccio a non esserlo, sto per andare in una città sconosciuta e con persone sconosciute per giunta. "Si, si nota tanto?"
"No, tranquilla. Era solo una curiosità." Face in respiro e continuó. "Non c'è bisogno che tu sia agitata, ti troverai bene."
"Oh si, non c'è dubbio, ma non è comunque una cosa così facile da affrontare."
"Mi mancherai Aileen." Disse tutto d'un fiato.
"Anche tu mi mancherai, mamma." Scesi dalla macchina, presi le valige e abbracciai mia madre. Andai verso l'aeroporto e mi imbarcai. Il mio volo sarebbe partito tra venti minuti, presi posto sul mio aereo e misi le cuffie. Accanto a me c'era una ragazza che stava leggendo un libro, mi era famigliare. Ma certo, Alessandro Baricco. Tolsi le cuffie e iniziai a parlare con lei. "Alessandro Baricco?" Dissi. Lei alzò lo sguardo e gli si illuminarono gli occhi. "Si, leggi anche tu questo genere?"
"Diciamo che leggo di tutto e mi è capitato di leggere qualcosa di Baricco." Dissi sorridendo. "Comunque piacere Aileen."
"Julie." Disse riconcentrandosi sul libro. Ero
veramente stanca così mi addormentai per quasi tutto il viaggio. Una voce al mio orecchio mi sveglió. "Aileen, siamo quasi a Toronto." Era Julie. Mi svegliai e la ringraziai. L'aereo atterro e appena scesi c'era un signore con un cartello in mano e una bimba bionda al suo fianco, sul cartello c'era scritto In grande "GRIER", era mio zio.

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