CHAPTER 4.

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Mi misi dei Jeans strappati a vita alta, una maglia corta e delle converse. Mi truccai velocemente e andai da Nash. Bussai e lui mi aprì, era in boxer. Aveva un fisico veramente perfetto, distolsi lo sguardo e mi concentrai sul suo viso. "Non so cosa mettere" si lamentò. Così prese dei pantaloni neri strappati, una camicia e le vans. Uscimmo di casa e ci avviammo verso il "ritrovo", non che un campo da basket. C'erano già Jack,Matt e altri due ragazzi che non avevo visto alla partita oggi. Si presentarono. "Io sono Shawn, e lui è Aaron." Disse sorridendo. Aaron era perennemente attaccato al telefono a messaggiare mentre Shawn mi guardava e sorrideva. "Cosa c'è?" Chiesi.
"Mi piace il tuo naso." Lo guardai e scoppiai a ridere. Lui mi fissò perplesso per un po', poi rise con me. "A quindi ti piace il MIO naso?" Dissi sottolineando la parola Mio. Lui sorrise. "Si, proprio il TUO. Non so, è strano."
"Lo prendo come un complimento." Sorrisi.
Arrivo Taylor con la sua ragazza. Era altissima, bionda con gli occhi color nocciola. Si presentò acidamente come se la mia presenza qui non fosse gradita, ma non ci feci molto caso. Stavamo seduti a terra attorno al faló, da una parte avevo Shawn e dall'altra Nash. Sembravano ottimi amici, infatti Nash invitò Shawn a stare da noi stasera. Verso mezzanotte iniziarono ad andare ognuno a casa propria, così restammo solo noi tre che poco dopo tornammo a casa. Appena arrivai mi lavai i denti e corsi a prendere del cibo. Mi stesi sul letto e iniziai a giocare alla Playstation. Nash e Shawn arrivarono con l'intenzione di giocare e così Giocammo tutta notte. Non riuscivo a non guardare il sorriso di Shawn, era qualcosa di fantastico. Verso le cinque del mattino si incamminarono nelle loro stanze, Shawn tornò indietro e mi abbraccio. "Comunque non è che hai un bel naso, sei bellissima tu in generale." Mi sussurrò all'orecchio. E sentii dei brividi che mi percorsero il corpo, mi strappo un bacio sulla guancia e prima di chiudere la porta mi diede a buonanotte. Non riuscivo a dormire, ero emozionata. Presi telefono e iniziai a vagare per internet. Controllai le notifiche di Facebook, Instagram, Twitter, di tutto. Sentivo come delle farfalle nello stomaco, così presi le pastiglie per dormire. E finalmente riuscì a prendere sonno.

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