CHAPTER 23.

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La sveglia suonò come ogni mattina alle sette meno dieci. Avevo un mal di tasta allucinante, oggi avrei dovuto scontare la "pena" per il piccolo incidente che ci fu in classe, ma d'altronde se l'è meritato. Gli zii non la presero molto bene all'inizio, ma quando finalmente riuscii a spiegare, non mi diedero ragione ma comunque lasciarono correre.
Mi avventai in cucina per del cibo. Ne avevo bisogno.
"Oddio, pancakes." Dissi rivolgendomi alle zia ai fornelli.
"Esattamente piccola." Disse Nash alle mie spalle.
"Ti piacciono?" Chiese cordialmente la zia.
"Certo, li adoro."
Mangiai la mia porzione di fretta e corsi di sopra a prepararmi.
Presi dei jeans attillati neri e una maglietta dei nirvana. Scesi rapidamente le scale e mi diressi verso la fermata dell'autobus con Nash e Hayes.

-

Arrivai a scuola e mi precipitai in presidenza.
Entrai e vidi taylor. Ma cos?
"Cosa fai qui?" Chiesi.
"Ehm, ciao comunque."
"Si, scusa. Ciao."
"Sono in punizione. Te sei qui per una nota di merito?" Sbottò.
"No, punizione."
"Uuuh abbiamo una bulletta."
"Taci Caniff." Dissi sedendomi.
"Avete finito?" Chiese la preside. Annui.
"Visto che entrambi dovrete stare qui, oggi, perché non passare un buon pomeriggio da amici? Vedo che già vi conoscete. Pulirete tutte le aule, non appena tutti gli studenti saranno fuori da questo posto."
Rimasi scioccata. Ok che avevo sistemato le cose con Taylor, ma comunque non ne avevo alcuna voglia. A volte non lo sopporto, come se la persona con il ciclo fosse lui.
"Ma Miriam? Non avrà nessuna pena da scontare?" Dissi ironicamente.
"L'hai presa per i capelli tu Aileen." Proseguì la preside.
"Ma veramente lei mi vuole lasciare tutto il pomeriggio con una vandala?" Disse Taylor.
Ma senti che parla, l'angioletto di turno. Sbuffai e guardai la preside, che a sua volta rivolse uno sguardo di disperazione.
"Aileen tienilo d'occhio oggi, non vorrei che facesse cose stupide."
"Sono io che dovrei tener d'occhio lei." Disse Taylor.
Giuro che se parla ancora mi alzo e gli tiro un cartone in faccia. Era più insopportabile del solito, madonna.
"Va bene, arrivederci." Dissi uscendo.
Con passo svelto mi avviai in classe.
Entrai.
"Scusi, professore. Ero dalla preside." Dissi.
"Oh, si certo. Si sieda pure." Annuii e andai a sedermi al mio posto. Ovviamente Miriam si era spostata facendo la vittima, così mi toccava stare vicino a Matthew, non che mi dispiacesse.
"Tutto ok?" Chiese lui.
"Si, a parte che dovrò passare il pomeriggio con Caniff."
"Cosa?" Chiese stupito.
"Eh si, la preside ha avuto la brillante idea di punirci insieme. All'inizio era ok, poi ha iniziato a commentare."
"Come al solito, massì ti divertirai."
"A pulire le aule? Non penso." Sbottai.
"Effettivamente."
Ripresi attenzione e iniziai a seguire la lezione di storia, non che mi importasse, ma semplicemente dovevo farlo. Le due ore passarono in fretta, così al cambio dell'ora andai a prendermi un cappuccino giù al bar, ah quanto lo amo. Così caldo e cremoso, perfetto. Pagai e tornai in classe, il prof non era ancora arrivato, grazie al cielo. Presi posto e cominciai a parlare con Matt.

-

La campanella delle due suonò, mentre io rimasi a scuola. Decisi di andare a cercare quel coglione e così feci. Camminai per i corridoi e filmante lo trovai con due ragazze, mi avvicinai.
"Uhm, allora. Mi dispiace disturbare il tuo pavoneggiamento ma ora dovremmo andare." Dissi.
"Aileen, si, andiamo." Disse lasciando le due ragazze nel bel mezzo del corridoio senza neanche salutarle.
Andai dal commesso del piano e gli chiesi cosa dovessimo fare.
"Pulite la palestra." Disse lui.
Veramente lo odiavo, era alto e molto magro, si aggirava attorno ai sessantacinque anni ed era terribilmente scortese.
"Ma la preside ci ha detto di pulire le aule." Sputò Taylor.
"E se ti dicessi che ha cambiato idea?" Disse il signore.
"E se ti dicessi che non ti credo?"
Taylor, basta.
"Fate la palestra o parlerò dei vostri modi scortesi nei miei confronti, così magari la prossima volta vi sospendono direttamente."
"Va bene." Dissi.
"Ma Aileen, non può trattarci così." Replicò Taylor.
"Si che posso."
"Andiamo." Dissi roteando gli occhi.

Spazio autrice;
Scusatemi ma solo ora ho avuto il tempo di aggiornarlo. Spero vi piaccia.

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