CHAPTER 2.

1.7K 120 9
                                    

Salutai con la mano e capirono chi fossi. Mi corsero in contro e mi abbracciarono entrambi. "Finalmente Aileen, tutto bene?" Disse Chad. "Ehi, si, sto bene voi?" La piccolina urló "bene." E mi abbraccio di nuovo, già la amo. "Forse non ti ricorderai di me, ci siamo incontrati un paio di volte quando eri piccola."
"Mh, già. Comunque mi fa piacere essere qui."
"Che dolce, anche a me fa piacere vederti. Su andiamo, sarai affamata, a casa ti aspettano tutti." Disse sorridendo. Dall'aeroporto alla casa ci vollero circa 10 minuti. Appena mi trovai davanti casa rimasi immobile, era una villa, non una casa. Era veramente enorme. Passai dal retro con Skylynn e mi portó direttamente in cucina dove trovai mia zia che mi abbraccio e subito mi condusse in camera mia. La camera era dipinta di bianco, con quadri vuoti appesi alla parete. Il letto era tutto bianco, c'erano delle mensole contornate da lucine. Sulla scrivania c'era il computer e una televisione dove avrei voluto attaccare la mia playstation. Andai di nuovo in cucina dove trovai Hayes. Che subito mi sorrise e si presentò. "Ehi, io sono Hayes, piacere. Com'è andato il viaggio?"
"Piacere Aileen, tutto bene grazie." Risposi, lui sorrise e andò di sopra. Mia zia mi chiamó per mangiare qualcosa, mangiai un panino e andai a sistemare le mie cose in camera. Sentii la porta di casa aprirsi e una voce maschile salutare. "Ciao ma, sono a casa." Sarà Nash. Sento la zia urlare. "Nash, Aileen è di sopra vai a presentarti. Magari fagli vedere la casa." Disse. Lui sbuffò e lo sentii salire le scale. Entró nella stanza e salutó. "Ehi."
"Ciao" risposi.
"Io sono Nash, mia madre mi obbliga a farti fare un giro, vuoi venire?" Disse quasi annoiato.
"Io sono Aileen. Comunque se non ti va ti accompagnarmi è inutile che lo fai. Chiederò a un'altra persona, se non ti va non è un problema." Dissi sorridendo, anche se dentro stavo per esplodere. Odio quando fanno le cose solo perché devono. Lui sorrise. "Scusami, riformulo la domanda. Vuoi fare un giro con me?"
"Va bene." Risposi. Non riuscivo a smettere di guardare i suoi occhi. Aveva due occhi azzurri uguali al padre e a Hayes, semplicemente favolosi. C'era un silenzio imbarazzante così cercai di parlare con lui. "Quanti anni hai?" Chiesi. "17 e tu?"
"16."
"Comunque ora ti faccio vedere il retro, dove c'è la piscina e un campo da basket." Disse.
"Tu giochi a basket?"
"Il migliore della squadra oserei dire."
"Poco modesto mi dicono." Lui scoppiò a ridere. Aveva una risata contagiosa, così iniziai a ridere anche io. Entrammo in casa, e andai in camera a sistemare tutto. Mi stesi sul letto e chiamai mia madre. "Ma, sono arrivata."
"Il viaggio è andato bene?"
"Si, salutami papà. Ora vado, notte." Mi alzai dal letto e attaccai la playstation e iniziai a giocare a Call Of Duty, ad un tratto entrarono Nash e Hayes. "Oddio giochi a Cod?" Chiese Hayes emozionato. "Si." Dissi sorridendo. "Volete unirvi?" Chiesi passandogli i joystick. Annuirono e si misero a fianco a me. Giocammo tutta sera, sono davvero simpatici. Rimasero in camera mia fino a tardi, domani è sabato e potremmo dormire fino a tardi. Andai a dormire verso l'una e mezza mi addormentai quasi subito per la troppa stanchezza.

Nothing Makes Sense t.c.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora