CHAPTER 24.

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Taylor a volte sa essere proprio pesante. Puliamo sta palestra, cosa ci costa? Meglio che tutte le aule.
"Le cose le trovate nello sguazzino dei palloni." Disse con tono arrogante il signore.
"Anzi vi ci porto io." Riprese, con fare gentile questa volta.
Gentile, ma falso. Annuii e lo seguii. Taylor stava dietro a messaggiare. Che asociale. Se pensa di non dare una mano oggi si sbaglia di grosso. Entrai in palestra.
"Perfetto, lo sgabuzzino è lì in fondo." Disse sorridendo.
Ma che è bipolare?
"Grazie." Risposi.
Il commesso andò via canticchiando e chiuse la porta alle sue spalle. Quando la chiuse sentii uno strano rumore di chiavi, nella serratura ma non ci feci caso.
"Taylor posa quel telefono e aiutami." Dissi.
"Si, scusa." Disse mettendo in Telefono nella tasca. Presi un secchio e mischiai il detersivo insieme a un po' d' Acqua, e con il moccio passai una parte della palestra mentre Taylor stava pulendo l'altra.

-

"Ho finito." Disse.
"Io quasi." Dissi impegnata a finire il mio pezzetto. Ad un tratto mi prese per i fianchi facendomi girare per guardalo in faccia. I nostri nasi quasi si sfioravano e sentivo il suo respiro che iniziava ad essere irregolare. Sentii un brivido appena parlò, sussurrandomi all'orecchio.
"Scusa Aileen, sono stato un coglione oggi."
"Niente, ora posso finire?" Dissi con voce tremante. Dio Caniff.
"Apro la porta della palestra, così passa l'aria e si asciuga prima." Disse staccandosi da me.
Proseguii a lavare finché non finii anche io.

Taylor's POV.
Non per essere scortese Aileen, non voglio farti incazzare. Pensai a cosa dire nella mia testa. Ma come te lo dico che la porta è bloccata? Guardai l'ora ed erano già quasi le cinque. A quest'ora ci sarà poca gente che vaga per la scuola, e a meno che il signor Reif, non che il bidello, venga ad aprirci lo trovo impossibile che qualcuno passi dalla palestra e casualmente entri a curiosare.
"Porca troia." Lasciai scappare dalla mia bocca.
"Uhu? A cosa devo questa imprecazione?" Disse Aileen guardando il pavimento che si stava asciugando.
"È-è bloccata la porta."
Il suo viso divenne bianco.
"Scusa?" Disse venendomi incontro.
Mi spostai facendola passare. Provò ad aprirla senza risultati, tirò un calcio e si lasciò andare contro la porta con le mani sul viso.
"Cazzo." Disse.
"Cosa facciamo?" Chiesi.
"Aspettiamo il tipo, verrà ad aprirci." Disse speranzosa.
Io non credo, conosco quel coglione. È odiato da tutti e lui a sua volta odia noi. Non mi stupirebbe se l'avesse fatto di proposito.
"Certo." Dissi appoggiando la testa sulle sue gambe.
"Che fai?" Chiese.
"Mi sdraio, sono comodo."
Alzai lo sguardo e incontrai il suo. Dio era così bella. Sinceramente non mi dispiace poi tanto passare del tempo in più con lei, mi sarebbe piaciuto stare magari al lago, ma non sempre tutto va come speriamo, quindi mi accontento. Basta che ci sia lei.
Taylor? Cos'è appena passato per la tua testa? Cancellai quel pensiero e cercai di dire qualcosa, tanto per non annoiarci.
"Come va con Shawn?" Chiesi.
Ma che cazzo di domande tiro fuori?
"Come dovrebbe andare?" Chiese confusa, accarezzandomi i capelli. Rimasi immobile al suo tocco, non me lo aspettavo.
"Cioè, non so. Sai, magari state insieme. Nel senso, vi piacete."
"Non so." Disse.
"È carino e dolcino." Continuò. Dolcino?
"Dolcino?" Dissi ridendo.
"Perché ridi? Dolcino."
"Dolcino."
"Si."
"Bene."
"Perfetto."
"Aileen non fare la presa male." Dissi tirandogli i capelli verso basso, essendo sdraiato sulle sue gambe.
"Perché mi tiri i capelli?" Chiese, sporgendo il labbro inferiore come se fosse offesa.
"Perché sono fighi."
"Ah beh."
"Ah."
"Ma stai bene?" Disse alzandosi per controllare se la porta fosse aperta. Ma niente.
"Ci toccherà stare qui tutta la notte?" Chiese preoccupata.
"Può darsi, io dormo insieme a te." Dissi.
"No, prendi un altro materassino."
"Ma ho bisogno di qualcuno da abbracciare."
"Perché la notte da solo cosa fai? Abbracci il pupazzo?" Chiese ridendo.
"Io la notte non sono quasi mai solo." Scherzai facendo l'occhiolino.
"Eh bene, non voglio aggiungermi alla lista delle tue conquiste. Quindi dormi dall'altra parte della palestra senza darmi fastidio." Disse decisa.
"Va bene, Aileen. Ma ti avviso, avrai freddo."
"Non importa."
"Ok."
"Perfetto."
"Smettila di dire perfetto."
"Perfetto."
Ugh, giuro che la ucciderei. Si rimise seduta a terra e io andai a prendere un materassino che posizionai vicino a una presa dove attaccai il telefono. Perfetto. Mi sdraiai e iniziai a giocare. Dopo un po' spuntò lei.
"Posso mettermi vicino a te?" Chiese timidamente.

Spazio autrice.
Ciao cuoricini. No ok. Niente volevo chiedervi; come vi sembra la storia? Lasciate un commentino per favore, grazie mille.❤️

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