Capitolo 9

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Il giardino esterno della facoltà è molto curato, ci sono una serie di alberi dove alcuni studenti seduti all'ombra studiano con i libri aperti, ci passo ormai da diverse settimane ma ogni volta mi sembra più bello, forse perché amo il verde, mi rilassa, salgo gli scalini e cammino poi fino alla mia aula, mi siedo come sempre su uno dei banchi più infondo alla sala, lascio a terra la mia borsa, accendo il pc davanti a me posizionato per bene sul banco, mi guardo intorno mentre la sala si riempie, mi sento fuori posto vedendo l'eleganza degli altri studenti anche solo negli abiti, ma allo stesso tempo mi sento nel posto giusto, è una sensazione strana da spiegare in realtà..
"Buongiorno Vi!"
Maya si siede nel banco accanto al mio con un sorriso sulle labbra..
"Come va?"
Mi dice posizionando le sue cose..
"Tutto bene, tu?"
Rispondo sorridendo..
"Alla grande direi!"
Sorrido a quelle parole, ci siamo conosciute da poche settimane ma passiamo davvero tutto il tempo in facoltà insieme, abbiamo imparato a capirci con uno sguardo, è davvero strano per me che mi fido poco delle persone ma con lei mi sembra tutto così naturale...
"Vuoi dirmi qualcosa?"
Le chiedo ridendo..
"A parte che ho passato la notte in bianco ma in senso super positivo?! direi di no!"
Scoppia a ridere con me attirando l'attenzione di tutti su di noi..
"Fatevi i cazzi vostri!"
Dice mentre il professore entra nell'aula ed inizia la lezione, prendo più appunti possibili, sottolineo direttamente il libro in alcuni passaggi, evitando le distrazioni, amo troppo queste materie ed il tempo per studiare é poco, quindi cerco di immagazzinare quanto più posso a lezione...
"Ho davvero fame!"
Maya si è letteralmente riempita il vassoio di cibo, dubito che finirà tutto ma non le dico nulla, ci sediamo al solito posto in mensa, accanto alle vetrate che danno sul guardino come ogni giorno da quando sono qui...
"Ci sei alla festa di stasera?"
Mi chiede a bocca piena...
"Ancora non lo so!"
Alza un sopracciglio come se fossi pazza a pensare se andarci o meno...
"Cosa devi pensare?"
Mi chiede infatti...
"In realtà un compagno di corso mi ha chiesto di andarci ma non né sono molto entusiasta!"
Molla la forchetta nel piatto e punta i suoi occhi dentro i miei..
"Quando? Chi è? E perché ci stai pensando così tanto?"
Sorrido...
"È Brady, hai presente?"
Annuisce invitandomi con la mano a continuare..
"Me lo ha chiesto qualche giorno fa, nemmeno sapevo della festa sinceramente!"
"Ma come lo conosci???"
Mi chiede...
"È il migliore amico, del fratello della mia compagna di stanza!!!"
"Quella stronza?"
"Si, esatto!"
Scoppio a ridere, le ho raccontato più volte di lei, non ci stiamo esattamente simpatiche...
"Perché ci stai ancora pensando? Se posso chiedere"
"Mi sembra un bravo ragazzo ma ha qualcosa che non mi convince..."
Dico...
"Non farti ingannare!"
Mi interrompe lei...
"Se ti va bene fartelo e addio ci puoi fare un pensierino, altrimenti molla in partenza, è uno stronzo colossale!"
Sorrido alle sue parole, la mia paura era che volesse uscire, che volesse magari una storia quindi mi ha chiarito le idee, a dir poco...
"Allora ci vediamo alla festa!"
Le dico ridendo...
"Mi piaci un sacco!"
Commenta lei attentandomi a sé con un braccio mentre torniamo alle lezioni pomeridiane, quando siamo all'ultima ora mi rendo conto di quanto sia volato il tempo, il sole è calato fuori dalle finestre...
"Ci vediamo stasera allora!"
"A stasera!"
Mi bacia la guancia prima di correre dal suo Ale che saluto da lontano con la mano, una volta tornata in camera per fortuna sono sola, Brenda, così si chiama la mia compagna di stanza è via per tutto il fine settimana, metto la musica come sottofondo, una volta tornata dalla doccia, é la mia ragione di vita, senza musica non saprei come fare, inizio a preparami con calma, non amo particolarmente le feste, di sicuro non sono tipa da vestitino e tacchi alti, mi faccio il solito trucco semplice, ma con tanto mascara, metto un rossetto rosso scuro come il corsetto aderente che indosso sopra i miei jeans neri preferiti, lego i capelli in una coda alta con qualche ciuffo vagante sul viso, indosso infine i soliti anfibi neri che amo, sono così comodi e belli che non li scambierei per dei tacchi...

Soltanto una notte Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora