Capitolo 55

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Lui...

Apro la porta più nervoso che mai dopo una chiacchierata infinita che avrei voluto evitare con tutte le mie forze, ho bisogno di bere ma il mio sguardo incontra i suoi occhi color ghiaccio...
"Che ci fai qui?"
Alza la bottiglia di vino senza dire nulla, mollo la porta che si richiude prima di prendere posto accanto a lei..
"Niente bicchieri?"
Chiedo...
"Non servono!"
Mi sorride mentre mi porge la bottiglia che apro subito per berne un lungo sorso, resta in silenzio guardando il giardino davanti a noi, non ho nessuna voglia di parlare di quello che ho appena ascoltato ma averla qui mi provoca una strana sensazione, una sensazione forse positiva, mai sentita prima..
"Vuoi?"
Le chiedo porgendole la bottiglia..
"Serve più a te!"
Mi risponde...
"Mi vuoi ubriaco?"
"Perché no!"
Le sorrido..
"Chi lavora nella serra?"
Chiede lei curiosa..
"Mamma!"
"Che fiori ci tiene?"
Quegli occhi color ghiaccio si puntano nei miei, mi alzo di scatto porgendole la bottiglia...
"Che succede?"
Chiede preoccupata...
"Tieni!"
Prende la bottiglia con una faccia strana mentre io la sollevo da terra facendola strillare dallo spavento..
"Potevi avvisare!"
Mi dice sorridendo...
"Scusa..."
Attraverso il giardino in fretta, apro la porta in legno chiaro della serra prima di lasciarla a terra sul pavimento grigio...
"Wow..."
Sorride respirando a piani polmoni il profumo che ci invade, mi molla la bottiglia tra le mani...
"È stupenda!"
Commenta avvicinandosi ai fiori, l'ultima volta che si sono stato era molto più piccola e meno curata di adesso..
"Non ti piace?"
Mi chiede camminando ora verso di me..
"Cosa?"
"Questo posto..."
Dice appoggiandosi al bancone di lavoro perfettamente pulito..
"Non molto!"
Dico sincero..
"Come mai?"
Mi avvicino appoggiando la bottiglia sul bancone dietro di lei..
"Perché quando lei viene qui vuol dire che qualcosa non va..."
Sospiro...
"E come vedi ci viene spesso!"
"Cos'è che non va?"
Mi chiede seria..
"Mio padre!"
Rispondo nervoso...
"La tratta male?"
"No!"
Dico seccato..
"Se la tocca lo ammazzo!"
Solo al pensiero che lui le faccia qualcosa mi sale una rabbia che non posso spiegare...
"Scusa non volevo!"
Mi dice catturando i miei occhi...
"Di solito non faccio domande!"
Mi avvicino ancora di più a lei, appoggio le mani sul bancone ai lati dei suoi fianchi senza staccare lo sguardo dal suo, le sposto i capelli dal viso sfiorandole la pelle piano poi le labbra ma solo con il pollice..
"Faccio fatica a parlare delle mie cose!"
Dico più sincero che mai...
"Lo so!"
Mi dice lei sorridendo appena..
"Non mi fido delle persone, un po' come te!"
Continuo sfiorandole il viso con le dita...
"Per questo sono qui!"
Le dico prima di sfiorarle le labbra con le mie un paio di volte, chiude gli occhi, sposto le mani sulle sue gambe, le sfioro piano con le dita facendo salire la gonna stretta, le stringo le mani sui fianchi per farla sedere sul bancone, sento i suoi brividi quando le sfioro la pelle nuda..
"Cazzo!"
Scatta giù dal bancone staccandosi da quel contatto che tanto mi piaceva senza un motivo ai miei occhi..
"Oh cazzo!"
Prende la bottiglia in tempo, appena prima che si frantumi per terra facendomi scoppiare a ridere senza un motivo..
"Cosa ridi?!"
Mi chiede cercando di restare seria ma invano, scoppia a ridere con me anche se ha la gonna fradicia di vino bianco che gocciola per terra sui suoi tacchi...
"Scusa!"
Le dico senza riuscire a smettere di ridere, quanto è bella quando ride di gusto...
"Andiamo a ballare?"
Le chiedo mentre si strizza la gonna, alza lo sguardo su di me incredula..
"Così?"
Indica la gonna..
"Ti trovo un cambio!"
Rispondo prontamente...
"Recuperiamo gli altri ed andiamo via da qui!"
Spero con tutto me stesso che dica di sì, non voglio tornare in casa o tantomeno restare nei paraggi...
"Ok!"
I suoi occhi color ghiaccio catturano i miei, ha detto di sì...

Soltanto una notte Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora