'This is the start of something beautiful,
this is the start of something to new.'
This, Ed Sheeran.
Forget
Afferrai le chiavi della macchina e urlai: «Nonna! Io esco!»
Senza lasciare il tempo di rispondermi mi avvinai al veicolo, salii e misi in moto.
Sembrava che stessi fuggendo, e in un certo senso lo stavo facendo.
Quella mattina mi ero svegliata con il labbro inferiore grande quasi come un campo da basket e tutto ciò che potei fare era quello di tirare qualche cristonata al mio riflesso, e promettermi di non rivolgere più la parola ad Harry per nessun motivo.
L'unica cosa positiva era che tirava un gran vento e ciò implicava che potevo indossare una sciarpa senza creare troppo sospetti.
Non appena la macchina uscii dalla villa di mia nonna, percorsi un paio di chilometri e successivamente mi fermai al lato della strada. Misi le quattro frecce e aprii lo specchietto.
I miei occhi verdi erano rossi per la notte insonne causata dai sogni che mi avevano torturato tutto il tempo e il mio labbro pulsava di dolore, con le mani lo afferrai e lo tirai verso l'esterno.
Una macchia rossa, dove si era fermato il sangue, solcato da due piccoli buchi corrispondenti ai denti di Harry, si trovava al centro del mio labbro.
«Quanto cazzo posso odiarlo.» ringhiai tra i denti.
Afferrai una cartina che trovai nel cruscotto e la aprii; rimasi per circa un quarto d'ora a cercare una cazzo di farmacia in quella città megagalattica, per poi trovarne una vicino alla spiaggia.
Mi avviai con la rabbia che mi ribolliva nel corpo.
Odiavo il fatto che riuscissi a farmi trattare così da lui, che lui riuscisse a farmi del male.
Chi era lui, poi?
Un ragazzo ossessionato dal mio corpo?
E la cosa che detestavo di più era che, se cancellavo dalla mia testa quel succhiotto all'interno del labbro e quel bacio dato in maniera cruenta, quel suo tocco soffice mi piaceva sempre di più.
Più ci ripensavo e più sentivo la voglia di riavere le labbra di Harry sulle mie.
Sperai tra me e me che se ci fosse stato un secondo bacio, non fosse stato cruento come quello, ma dolce e delicato.
Poi scossi la testa, ero solo una stupida a pensare cose del genere. Se una persona parte dal principio a trattarti male, è palese che continui a farlo, magari peggiorando.
Ed era anche logico che Harry non era per niente una fottuta eccezione, era come tutti gli altri.
***
Mi risvoltai i Jeans chiari indietro, facendo sì che mi arrivassero poco sotto il ginocchio, successivamente mi tolsi le Spadrillas e mi passai una mano nei capelli.
Respirai a fondo l'odore del mare, erano solo le nove di mattina, ma la spiaggia era già gremita di gente.
C'erano bambini che giocavano a pallone in riva al mare; persone che passeggiavano tranquillamente sul litorale; altre, invece, erano distese sulla spiaggia cercando di colorarsi la loro pelle d'ambra; infine, nel mare, c'erano migliaia di surfisti che catturavano le onde.
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ONSET II h.s.
Fanfiction-Capitolo otto. La sua bocca scorreva sul mio collo, fino alla clavicola e ritornava su, lasciando scie di saliva, finché non iniziò ad usare i denti. Morsicava ogni singola parte del mio collo, lasciando segni rossi. Quando cercai di divincolarmi...