32.Truth.

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'This is the start of something beautiful,

this is the start of something to new.'

This, Ed Sheeran.

Truth



Mi guardai allo specchio.

Indossavo una camicetta bianca con dei bottoni neri, sotto s'intravedeva un reggiseno bianco con dei ricami in pizzo. Era uno dei miei preferiti, e sperai che un po' piacesse anche a lui.

Le mie gambe erano fasciate da un paio di calzoni neri aderenti, sulla caviglia c'erano due piccole cerniere che gli davano un'aria un po' urbana. Infine per i piedi avevo optato per le All Star bianche.

Solo un po' di mascara sulle ciglia e i capelli sciolti.

Erano le dieci e mezza di venerdì sera.

Uscii da camera mia, il cuore già in trepidazione.

Entrai in camera di mia nonna, stava leggendo una storia a Met. Trassi un profondo respiro e mormorai: «Nonna, io esco.»

«Così tardi, tesoro?»

Abbassai lo sguardo, «Vado da Harry.»

«Capisco, quando torni?»

Mi morsi un labbro, mia nonna sapeva, o perlomeno aveva capito e a quanto pare, le piaceva stuzzicarmi.

«Domani mattina.»

«E' tardi, non potresti andare da lui già domani mattina?»

La guardai seccata, poi mormorai: «Penso che entrambi sappiamo quello che vado a fare.»

Mi fissò un istante, e per la prima volta nella mia vita, lo sguardo di mia nonna mi fece innervosire.

«Divertiti, Cameron.»

Annuii e sorrisi a mio fratello, poi sgusciai fuori di casa.

Feci il tragitto fino alla casa del riccio con il cuore in gola, nemmeno la musica che alleggiava nell'abitacolo riuscì a calmarmi.

Datti una calmata, Cam. Continuava a ripetermi la mia coscienza.

E io rispondevo sempre con un ringhio. Fosse facile.

Era come se fossi stata risucchiata in un cubicolo di ghiaccio in cui, stranamente, riuscivo a muovermi e procedere per la mia vita. Le membra però, erano ricoperte da un piccolo stratodi brina che non si decideva a sciogliersi, il cuore non pompava abbastanza sangue per riscaldarmi gli arti e i polmoni erano come bloccati, pensare che non avevo nemmeno voglia di fumare.

Respiravo con calma, anche se dentro di me stavo scoppiando.

Quindi, era quello che si provava? Avevo creduto che mi sarei eccitata, invece provavo solo paura e timore.

Ero una stupida, stavo per fare dietrofront, quando lo vidi passeggiare per la casa. Il mio corpo si esalò dal cubetto di ghiaccio e si calmò, ecco quello di cui avevo bisogno: calma.

Scesi dalla macchina facendo il minimo rumore, e con cautela entrai nel condominio. Salii di corsa le scale per non pentirmi di quell'azione a cui avevo pensato per due giorni.

Avevo avuto bisogno di due giorni per trovare l'unica soluzione ai miei problemi.

Afferrai la chiave nel vaso da parte alla porta e la infilai nella toppa, un paio di giri e quella scattò.

ONSET II h.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora