43.Epilogue.

6.6K 245 25
                                    

'This is the of something beautiful,

this is the start of something to new.'

This, Ed Sheeran.

Epilogue

Era una pazzia.
Deglutii e guardai sotto di me, il mare andava a sbattere contro la barriera di roccia con onde implacabili e forti, lanciando schizzi d'acqua alti all'incirca tre metri.
Non avrei mai immaginato che Harry avesse davvero mantenuto la parola aveva detto a Met che m'avrebbe portato. Ricordavo quel giorno come se fosse ieri, mia nonna era andata via due giorni per fare una delle visite alle macchie, e il ragazzo s'era offerto di aiutarmi in casa. Il secondo giorno, decidemmo di portare mio fratello al mare e durante il viaggio, avevamo visto dei ragazzi lanciarsi da una rupe e finire in mare.
Harry aveva spiegato che era una cosa comune lì a Sydney, era un rito che si faceva quando si finiva la scuola e io ora mi trovavo lì.
E mi stavo pisciando addosso dalla paura.
E il mio ragazzo mi stava guardando con un sorriso beffardo sul volto.
Il fatto era che non sapevo nemmeno io di cosa avevo paura, non soffrivo di vertigini, quindi non era l'altezza, non avevo paura dell'acqua, anzi l'amavo.
Allora, cos'era che mi fermava?
Guardai giù l'ennesima volta e feci un paio di passi indietro, poi fissai il cielo.
Erano passati tre mesi dalla morte di mia nonna, e si sentiva nell'aria quella brezza autunnale, le foglie degli alberi iniziavano a pitturarsi di arancione, giallo e rosso, il mare diventava sempre più cattivo e grigio.
Le cose erano andate alla grande sino a quel momento, mia madre s'era data da fare per sistemare la casa di mia nonna, tra nemmeno una settimana saremmo ritornati al Sud per il trasloco.
Harry era sempre stato disponibile, aiutava in casa, faceva giocare Met e portava fuori Page quando io o mia madre non potevamo, e mi amava.
«Di cosa hai paura, Cameron?» domandò.
Scossi le spalle, non ne avevo. Volevo saltare per avere uno scarico d'adrenalina, ma al contempo volevo correre alla macchina e fuggire via. « Nonne ho.» sussurrai dopo un po', traballando sulle punte dei piedi e stringendomi nella felpa, non intendevo spogliarmi, il vento faceva accapponare la pelle.
«l'ho fatto io era pieno inverno. – Spiegò, – Le dita dei piedi mi si stavano staccando dal corpo.»
Lo guardai di traverso: « Moltorassicurante, Harry.»
«Sono qui questo.» disse risoluto.
«Fanculo.» e portai l'occhio al mare.
Pensare che dovevo accompagnare Laila al suo primo giorno d'università, perché avevo dato retta a quel coglione?
'Ti in un bellissimo' aveva detto.
'Ti divertirai' aveva detto.
no.
Ero talmente orgogliosa che non riuscivo nemmeno a dirgli di riportarmi a casa, prima o poi mi sarei buttata.
«Harry?» chiamai voltandomi verso di lui. La mia pancia ebbe un tremito nel vederlo, i ricci svolazzavano da tutte le parti, le mani erano immerse nelle tasche e i piedi picchiettavano sul suolo. Sulla bocca era dipinto un sorriso misto al rassicurante e allo strafottente, gli occhi verdi mi guardavano tranquilli e un po' timorosi.
Mi sorpresi ancora nel pensare quanto fosse bello, bellissimo. Sorpresa ancora perché non riuscivo a capire, dopo sei mesi, il mio amore per lui. Un amore grande quanto un mondo intero, un amore che faceva paura anche a me, alcune volte. Ma la cosa più assurda era che pure lui mi amava allo stesso modo, e non smetteva mai di dimostrarmelo.
Stentavo a credere che presto avremmo vissuto nella stessa città, senza il timore di lasciarci.
Il ragazzo si avvicinò e mi diede un bacio sulla fronte, il tocco pacato delle sue labbra mi riscaldò, facendomi provare brividi su tutto il corpo.
Non sapevo come avrei fatto senza di lui.
Era un mistero.
Il mistero era il fatto che m'ero innamorata dei suoi baci bruschi, del suo atteggiamento menefreghista e freddo, del suo amore celato dietro gli smeraldi.
Mi ero innamorata della sua storia, della sua preoccupazione nei miei confronti, delle sue mani, calde, sul mio corpo. Della voce che assumeva la mattina appena sveglio, dei suoi tatuaggi.
Del suo sorriso, del fatto che ero il suo angelo custode, e lui era il mio.
Di lui.
«Ti porto con me.» disse con nonchalance, sfilandosi le scarpe.
«Dove?» domandai confusa.
«In acqua.» spiegò sorridendomi e togliendosi il cappotto, rimanendo con addosso solo il maglione e i calzoni.
Più convinta lo imitai, sfilandomi le scarpe e togliendomi la felpa.
Harry mi squadrò, poi si sfilò il maglione, rimanendo a torso nudo.
Alzai un sopraciglio e mi sfilai la maglietta, ebbi un brivido di freddo e incrociai le braccia nella speranza di scaldarmi un po', pessima idea quella di rimanere in reggiseno.
Il riccio si sfilò pure i calzoni, ammirai il suo corpo coperto solo dal tessuto dei boxer.
«Non ti metti in mutande?» chiese ammiccando.
«Scordatelo, si gela.» e rabbrividii.
Mi guardò con aria desolata, alzai gli occhi al cielo.
Si piegò e sussurrò: «Vieni, dolcezza.»
M'arrampicai sulla sua schiena, aderendo al suo corpo e stringendomi a lui, era caldo.
Lo sentii rabbrividire e sorrisi, strofinando il naso nell'incavo del suo collo.
«Sai, Cameron. – Commentò, – Questa è la prima volta che facciamo qualcosa per noi due.»
Corrugai la fronte, «In che senso?»
«Dopo l'inizio della nostra storia, la faccenda di Zayn e Kyle, tu in ospedale, tua nonna. Non credi che sia questo l'inizio di noi due?»
Gli baciai i capelli, non ci avevo mai pensato. La mia vita era cambiata radicalmente da quando ero venuta a Sydney per le vacanze, poteva essere quello l, ma ora che Harry mi diceva quelle parole, mi resi che anche nel periodo estivo avevo sofferto, quasi rischiato la vita. Mentre ora, niente e nessuno poteva fermarci, avevamo il diritto di vivere. Kyle e Crew erano in centro di disintossicazione, Natan in prigione e mio padre se n'era finalmente andato via dalla mia vita, per sempre.
Mi sentivo libera, soprattutto grazie al riccio che avevo davanti.
Era quello il nostro inizio, sì.
E cosa c'era di meglio nel celebrarlo se non quello di lanciarsi da un'altezza di dieci metri?
«Lo credo anch'io.» sorrisi. «Quando un qualcosa inizia in un modo tormentoso o altro, pieno di paura e tristezza, si chiama 'Onset'.»
«Davvero?» chiesi, era una parola che nel vocabolario inglese non avevo mai sentito, eppure la sentivo mia.
Harry annuì e fece un paio di passi indietro per prendere la rincorsa.
«Hai mai volato?» chiese con una nota di nervosismo.
«Mai, o meglio non così.»
«Fantastico.» sussurrò.
Prese la rincorsa, e mentre i nostri cuori battevano all'impazzata, mi strinsi più a lui. E quando i suoi piedi lasciarono il selciato e volarono nell'aria, mi sentii piena.
E scoprii che la mia paura non erano le vertigini o l'acqua, era semplicemente il fatto di buttarmi senza di lui.
Senza il mio inizio.

*****

Miei cari lettori la nostra avventura finisce qui. E' stato per me un onore pubblicare Onset qui su wattpad e vorrei ringraziare tutti voi, chi c'è stato fin dall'inizio, chi si è aggiunto nel mentre e chi verrà dopo. E' stato meraviglioso vedervi crescere ad ogni capitolo ed apprezzare questa storia così come ho fatto io un po' di tempo fa, e spero ci sarà chi continuerà a farlo. Ora vi lascio con le parole dell'autrice, Giada, per voi. Un enorme grazie ragazzi. Con amore, Sara.


Buongiorno, buon pomeriggio o buonasera! Ciao a tutti, oddio, è molto imbarazzante questa cosa perché ho scritto "Onset" circa due annetti fa e dopo tutto questo tempo vedere che la mia storia è ancora apprezzata e piace, è davvero una cosa assurda. Non potete capire come mi senta, è davvero meraviglioso e voi siete bellissimi. E io vi devo ringraziare tantissimo. Grazie per aver reso "Onset" viva ancora una volta. Grazie per aver amato i personaggi, a partire da Harry e Cameron, Met, Page. La nonna. Laila, Kim, Zayn, Liam, Niall, Louis e Rachel. Grazie per aver odiato Kyle, Natan e Crew. Grazie mille davvero. Grazie per aver tenuto il fiato sospeso, per aver imprecato contro quell'Harry brusco dei primi capitoli, per aver odiato il padre di Cam e Kyle e i suoi enigmi. Grazie per aver seguito "Onset". Davvero, sono senza parole. Grazie mille. A tutti. A chi ha lasciato commenti, a chi ha messo tante belle stelline, a chi ha letto in silenzio. Grazie mille, di cuore. E naturalmente, grazie a questa bellissima ragazza Sara, che ha preso l'impegno di pubblicarla qui su WattPad. Grazie.

Se volete seguire qualche mia storia o dirmi qualcosa, vi lascio dei link.                                                                 Twitter: https://twitter.com/letsgotolive                                                                                                                                 WattPad: https://www.wattpad.com/user/ovunqueilbui0                                                                                              EFP: http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=178545

Grazie mille ancora. Haev alias Giada.

ONSET II h.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora