'This is the start of something beautiful,
this is the start of something to new.'
This, Ed Sheeran.
Do you like cake, true?
Mi svegliai di soprassalto, sentendo il rumore della sveglia irrompere nelle mie orecchie e interrompere il mio dolce sonno, nel quale dopo svariati giorni, non avevo avuto incubi.
Conducevo quel fatto ad Harry, il quale, la sera prima mi aveva cullata sino a che non mi fossi addormenta, per poi lasciare la mia camera e andarsene scendendo dell'edera del mio balcone. Ma oltre al fatto che mi aveva fatta addormentare e la dolcezza dei suoi gesti, era il fatto che mi sentivo più svuotata, tranquilla.
Aver la mia storia da condividere con qualcuno che non fosse della mia famiglia e Louis, ch'era l'unico a essere riuscito a estorcermi il tutto, mi incuteva timore, ma mi dava soddisfazione comprendendo che potevo fidarmi di qualcuno. E quel qualcuno mi sorprendeva ancora fosse Harry, che mi faceva paura solamente un paio di settimane fa.
Le cose più importanti, cambiavano da un momento all'altro, tanto che non riuscivi nemmeno a controllarti per quanto fossero cambiate.
Ero sempre la solita ragazza ombrosa e brusca, ma non avrei mai detto che sarei riuscita a farmi piacere qualcuno, soprattutto se quel qualcuno mi ricordava mio padre.
Spensi la sveglia con un'imprecazione e mi alzai dal letto, successivamente andai a tentoni all'armadio e misi insieme un paio di Jeans e una maglietta rossa, posai il tutto sul letto e scesi in cucina.
«Buongiorno, Cameron.» salutò mia nonna.
La guardai con un sorriso e un cenno del capo, ma la mia attenzione era stata catturata da un paio di macchie violacee sulle braccia di essa, non erano segni di lotta, ne tantomeno segni d'amore, dato che mia nonna amava terribilmente suo marito defunto. Mi chiesi cosa fossero quelle macchie e perché quell'estate mia nonna fosse più lenta, meno pimpante, come se si stesse trascinando. Pensai che fosse dovuto al fatto che stesse invecchiando, ma avevo comunque un punto di domanda nella mia testa, dato che pur lei aveva avuto un cambiamento repentino dall'ultima volta che l'avevo vista.
«Tra un paio di settimane, andrò via due giorni. – Annunciò, posandomi davanti al naso una tazza di latte, – Una mia amica non sta molto bene, e vorrei andare a trovarla.»
Presi una manciata di cereali e li buttai nel latte, poi mentre mescolavo risposi: «Certo, nessun problema, sono solo un paio di giorni, ci penso io a Met e Page.»
«Vi lascerò una lista di quello che dovete fare.» e si accomodò al tavolo, davanti a me, prendendo a guardarmi dentro, a differenza d'altri, lo sguardo perlustratore di mia nonna, non mi dava assolutamente fastidio, lei aveva le porte della mia mente spalancate in qualunque momento.
«Cameron, penso che tu possa fare ciò che vuoi, infondo hai diciotto anni, ma se porti a casa qualcuno, non credi sia bene dirmelo?» domandò dopo alcuni minuti.
Alzai la testa di scatto e la guardai con gli occhi spalancati, successivamente, riabbassai il capo sentendo le mie guance andare a fuoco. Non avevo calcolato che mia nonna avrebbe potuto sentire che parlavo con qualcuno oppure che ridevo, o ancora i rumori che avrebbe potuto fraintendere quando ci eravamo seduti sul letto. Non mi ero resa conto che l'altra sera, in casa non c'eravamo solo io e Harry, ma anche Met, Page e mia nonna.
«Era Harry.» biascicai inghiottendo fin troppi cereali.
«Quello che ti aveva accompagnato a casa quando siete andati al mare?» chiese risoluta dal mio comportamento, annuii frenetica e mi alzai.
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ONSET II h.s.
Fanfiction-Capitolo otto. La sua bocca scorreva sul mio collo, fino alla clavicola e ritornava su, lasciando scie di saliva, finché non iniziò ad usare i denti. Morsicava ogni singola parte del mio collo, lasciando segni rossi. Quando cercai di divincolarmi...