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Capitolo 12

POV Harry.
"Lascio tutto".
L'unica frase che è ancora rimasta impressa nella mia mente. Non poteva abbandonare tutto, stava andando così bene. Ma io non sono nessuno per dirle cosa deve fare.
Ha bisogno di pensare, di fare la giusta decisione.
Subito dopo averla vista in quelle condizioni, il mio cuore prese un colpo e di scatto l'abbracciai. Si scusò per aver macchiato la mia maglietta con il suo trucco ma non ci feci molto caso.

Non sono riuscito a chiudere occhio la scorsa notte. Eppure, sembrava che la sua famiglia non avesse alcun tipo di problema, mi sbagliavo. Vederla piangere ha distrutto me.

Oggi lei prenderà un volo per New York e io rimarrò qui a Holmes Chapel, poi tornerò a Londra.
Mi dispiace per suo padre, lei non si merita tutto questo.
Non l'ho mai sentita parlare della sua famiglia, avrei voluto sapere qualcosa su di lei.

POV Wendy
Ho chiamato Valerie per avvertirle della situazione, non aveva parlato per qualche secondo perché era rimasta scioccata per lanotizia. Lei conosce perfettamente i miei genitori, sono amici d'infanzia. Quando le ho detto che abbandonavo tutto, il suo "okey,non fa niente"è uscito come se fosse delusa, ha tutte le ragioni per essere delusa, da me.
Cosa dovevo fare ancora? Sorridere in tutte le copertine, mentre dentro morivo?
No,non sono brava a fingere, tanto meno in una situazione così grave.
È la prima volta che ne affronto una di questo genere, tutte le altre si potevano affrontare a mani nude.

Decido di scendere giù per chiedere ad Harry se mi potrebbe prestare la macchina, non ho intenzione di ritornare a Londra con un pullman. Mi disgustano, probabilmente perchè sono abituata a viaggiare in macchina.

Vedo il riccio che guarda oltre la finestra, ha un leggero cipiglio sul viso.
Sono così concentrata a fissarlo che non mi accorgo della valigia che è caduta rotolando per le scale.
Harry, dallo spavento si gira e mi guarda confuso.
«Oh-Ehm, io-io vado, grazie per l'ospitalità Harry. Grazie per l'opportunità che mi hai concess» Dico, mentre scendo le scale e recupero la mia valigia, lui continua a fissarmi e io non posso fare a meno di sentirmi a disagio.
«Harry» lo richiamo.
«Mmh?»
«Ho bisogno della tua macchina. Quando arriverò a Londra la potrai riprendere» sussurra un "si" sconfitto.
«Grazie, adesso io vad-» Dico aprendo la porta, ma Harry mi blocca mettendo le mani ai lati della mia testa, in modo tale che io non possa sfuggire. Non può baciarmi. Manderebbe la mia mente a puttane.
«Ha-Harry, c'è qualcosa che non va?» Decido di parlare. Questa sua reazione mi spaventa, non l'ho mai visto in questo modo. Ha gli occhi diversi dal solito, qualcosa lo turba.
«Wendy, non puoi lasciare tutto. Abbiamo fatto così tanto lavoro insieme,ti prego, non lasciare tutto. So che è difficile questa situazione per te, ma ti prego..Pensaci» I suoi sono cambiati, adesso sono come
prima. Più tranquillo. Forse dovrei pensarci sù.
«Vabbene, ci penserò. Adesso..devo andare o faccio tardi» Annuisce, allunga le mani verso di me per darmi le chiavi della sua auto, poco dopo mi lascia uscire dalla sua porta.
Harry corre verso di me e mi aiuta a mettere la valigia nel bagagliaio.
«Grazie ancora, Harry» Ricambia sorridendo, schiocco un leggero bacio sulla sua guancia e poi salgo nel sedile del guidatore.

Durante il ritorno a Londra non ho fatto altro che piangere, riversare lacrime per il dolore che provo.

Appena varco la porta del mio appartamento, vedo Charlotte seduta sulla nostra poltrona con le valigia già pronte. Colgo l'occasione per correre e abbracciarla.
«Mi sei mancata tantissimo» Ed ecco qua che ricomincio a piangere. Charlotte accarezza la mia schiena per tranquillizzarmi e ci riesce, almeno un po'.
«Shh, anche tu mi sei mancata. Adesso però, devi fare la valigia! Il volo e alle 13:00 e sono già le 10:30, i ragazzi ti vogliono vedere, ma non sanno nulla. Ho lasciato che lo facessi tu» Adoro la sua sincerità. Mi allontanai dalle sue braccia e io annuii.