Quando siamo partiti da NY erano le 12:00 e adesso sono le 14:30.
La mia pancia comincia a brontolare. Ho una fame da lupi.
Non c'è bisogno che mi fermi in qualche auto-grill, perché stiamo per arrivare. Intravedo il tetto della nostra villa e ringrazio Dio per avermi protetta in questo "lungo viaggio".«Hey, mi dispiace svegliarti dormigliona ma..siamo arrivati!» Comincio a scuotere leggermente la spalla di Charlie. Si era gusto addormentata qualche minuto fa. Non smetteva di raccontarmi di Niall, almeno mi teneva sveglia.
Mi dispiace svegliarla.
Sicuramente dopo aver visto la piscina si sarebbe buttata subito, anche con i vestiti addosso. Lei, non è mai venuta nella nostra villa. Solo all'appartamento che c'è all'Empire State Building.Suono il cancello, una telecamera esce dal nulla per controllarmi. Riconoscono la mia figura e mi aprono i cancelli. Rientro nella mia macchina e noto Charlotte che si è riaddormentata.
«Charlie, questa volta siamo arrivate sul serio!» Mugolò qualcosa che io non riuscii a capire.
«Dai! Ho una piscina immensa nel giardino» Questo è l'unico modo per svegliarla.
«Dove ?! Dove ?!» Questa è la sua reazione ogni volta. Si alza di scatto sul sedile e nota l'enorme villa davanti a sè.
«Oh merda, tu! Non mi hai mai detto che vivi in una..casa..villa del genere!» Gesticolò con le mani e io risi per le sue espressioni.
«Scusami è che non mi piace far vedere alle persone quanto sono benestante, lo sai» Lei annuii semplicemente.Arrivammo davanti la porta principale è Edward ci accolse aprendo la nostra portiera.
«Bentornata signorina Wendy. Penso io qui. Le valigie le metterò nella sua camera. Accomodatevi, prego»
Lui è il nostro maggiordomo, lavora per noi da quando ero piccolina.
«Grazie Eddie. Lei è Charlotte ma puoi chiamarla Charlie!» Si scambiarono sorrisi.
«Buongiorno anche a lei signorina Charlotte. Wendy, tua mamma ti sta aspettando nel suo ufficio» Annuisco.
Appena spalanco la porta, l'odore di vaniglia si penetra nel mio naso. Facendomi ricordare i bei ricordati passati qui.
Casa dolce casa.«Oh cazzo, dentro è più..enorme! Diamine!» Vedo Charlie, girarsi attorno e io rido.
*toc toc*
Bussai all'ufficio dove vi era mia madre.
Spalancò la porta e mi abbracciò. Un'abbraccio che aspettavo da tanto tempo, io ricambiai baciandole la guancia.«Charlie! Tesoro mio! Fatti abbracciare!» Anche lei ottenne quel caloroso abbraccio da parte di mia madre.
«Oh ma guarda quando siete cresciute!» Ci rivolse un sorriso enorme guardandoci contemporeanamente , ma sapevo che sotto sotto stava soffrendo come me.
Noi ridemmo insieme a lei.
«Andiamo in salotto, vi va?» Ci chiese mia mamma, siamo troppo stanche per rifare le scale. Quindi gli dico di no e che vogliamo riposarci un pochino.«Questa è la tua stanza, ti piace?»
Andammo al piano superiore dove vi erano le camere degli ospiti e la mia. Charlie non fece altro che sorprendersi dall'enormità della mia casa.
«Eccome!» Rispose entusiasta buttandosi sul letto
«Vabbene se hai bisogno di qualcosa sono nella stanza infondo al corridoio a destra» Lei annuii e io, finalmente avevo tempo per me.POV Harry.
Sento la sua mancanza fin sotto la pelle, diamine ma che mi sta succedendo? Non posso essere innamorato di lei, sono così confuso.
Ieri mi è arrivata una lettera dalla Victoria's Secret, dove mi invitavano per la sfilata della collezione "Summer 2014".
Se fosse ancora qui la porterei con me, le sarebbe piaciuta andare ad una delle sfilate di loro. Infondo, lei non è mai mancata ad una delle sfilate.
Quando sono tornato a Londra a riprendermi la macchina dal suo appartamento, il suo profumo avvolse tutto il mio corpo. Era come se fosse ancora seduta nel sedile del guidatore.
Rimasi ad assorbire tutto il suo profumo fino alla fine. Penserete che io sia pazzo, si lo sono. Di lei.Sono emozionato e triste allo stesso tempo, nell'andare a New York la prossima settimana. Non so se avrei rivisto Wendy. Se succederebbe riporrebbe il mio cuore nella sua posizione.
POV Wendy.
La mia stanza è rimasta come prima.
Andai verso ad un uno dei comodini e presi una delle tante foto dove ritraevano me e mio padre in giardino.«Papà, papà! Guarda!» Vidi la mia adorata bambina, camminare per la prima volta all'età di 2 anni, un pò tardi ma vabbè. Meglio tardi che mai.
Appena sentii la mia bambina piangere le andai contro e la vidi per terra seduta, con le sue piccole manine sopra al suo ginocchio.
«Piccola, perché piangi?» Le chiesi prendendo il suo viso fra le mani.
«Papà mi sono fatta la bua,guarda..» Tolse le sue mani dal ginocchio mostrandomi la sua piccola ferita.
«Adesso prendo il disinfettante e i cerotti delle Barbie, okey? Aspettami qui»
Quella ferita,vnonostante fosse piccola, aveva bisogno di disinfettarmi in modo tale da non infezionarlo.
«No papà! Il disinfettante no! Fa male!»Corse verso di me zoppicando e mi prese per la mano.
«Non farà male tesoro, brucierà solo un pochino. Ti fidi di papà?» La presi in braccio con le sue gambe ai lati dei miei fanchi e le spostai una ciocca di capelli dietro il suo orecchio.
«Si! Mi fido di te papà!» Mi baciò la guancia e la feci sedere sul prato e le disinfettai la ferita.
Sei così bella piccola mia, anche in questo stato.«Hey..»Mi giro e trovo mia madre poggia sullo stipite della porta che mi guarda.
«Mamma..» Corro verso di lei, e mi abbraccia.
«Mamma..quando andiamo a trovare..papà?» Sono così impaziente di vederlo, ma so che appena lo avrò davanti non riuscirei a parlarci.
«Andremo domani, okey? Si trova a New York, quindi dovrete affrontare un altro viaggetto» Sorride. Nel frattempo mi accarezza la testa e io al suo gesto mi rilasso e cerco di non piangere.
«Nessun problema. Mamma..»
«Dimmi tesoro..»
«Papà...papà guarirà?»_____________________
COMMENTATE E VOTATE!
Cosa ne pensate? :)alla prossima! x
STAI LEGGENDO
photograph » hs
FanfictionEra un giorno normale,solita giornata,soliti servizi fotografici. Fino a quando da quella porta non entrò Harry Styles,uno dei fotografi più famosi di Londra.