24 - Decisioni

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Pov's Kylie

Mi sveglio sempre con il mal di testa e a forza scendo dal letto dirigendomi in quel mini bagno.
Mi cambio e sotto il consiglio di Nad e Silvia indosso un completino bianco (foto su) e le mie amate nike bianche.

Scendiamo tutti quanti a mensa e mi siedo al tavolo con Lele.
«Tiè il ristorante di lusso, visto si?» ridacchio vedendo la faccia schifata che ha appena fatto.
«Agg vist, che schif» ridacchia pure lui.

Parliamo del più e del meno fin quando non sento una presenza dietro di me, mi giro lentamente e vedo Ciro intento a fissare il mio migliore amico.
«C vuo?» domando infastidita e in tutta risposta mi prende dal braccio e mi trascina al di fuori della mensa.
«Si scem?» domando ma nessuna risposta.
«Pcchè mi fai questo?» mi guarda e capendo a cosa si riferiva gli rido in faccia.
«Ah io? ma fammi il piacere» cerco di andarmene ma mi blocca ulteriormente
«Parliamone Kylie» un certo senso di vuoto nello stomaco, non mi ha quasi mai chiamato con il mio nome ma sempre con i suoi classici nomignoli.
«Comincia tu visto che stai tanto bene con annuccia tua» lo sfido e alzando gli occhi al cielo comincia a parlare.
«Il bambino non è mio» confessa e quella pesantezza che avevo piano piano sta svanendo.
«Buon per te» rispondo sorridendo, so quanto gli da fastidio ma è proprio questo il mio intento.
«Stai insieme a chillu scem?» domanda dopo vari secondi di silenzio.
«E pur se foss? a te che te ne importa?» domando andando ancora di più vicino a lui, mi piace stuzzicarlo.
«Dopo anni ancora non hai capito comm so fatt» detto questo mi sposto leggermente.
«Io so benissimo come sei fatto» comincio ad avvicinarmi a lui piano piano giocando con i suoi capelli «tu puoi avere chiunque vicino a te» sposto la mano sul suo petto per arrivare più giù «e sempre ca torni» gli sussurro per poi andarmene di colpo.
Lui è rimasto lì imbambolato, gli sta bene.

***
*In cella*

«Ho parlato con Ciro» comincio a dire a Lele per poi raccontandogli tutto l'accaduto.
«Siete sempre i soliti voi due» ridacchia un po' per poi tornare serio.
«T'agg ricr na cosa» detto questo mi metto vicino a lui per vedere quello che mi deve dire.
Ma non fa in tempo a parlare che sbuca Ciro.
«Ciro» lo saluta Lele con un accenno di testa e Ciro non ricambia ma viene diretto da me.
«Staij in cella cu me» dice solamente per poi andarsene.

Complici.//  Ciro RicciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora