2- Sto cu te

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*La mattina dopo*

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*La mattina dopo*

Mi fa male la schiena per colpa di quella misera panchina dove mi hanno fatto dormire.
«Muovt ti portano nel IPM » dice il carabiniere e io annuisco solamente, di prima mattina non ho proprio voglia di parlare.
Odio tutti insomma.

***
Dopo 10 minuti arriviamo davanti ad un cancello e subito dopo lo aprono per far entrare la macchina.
Mi fanno scendere e finalmente mi smanettano.
«Ciao! io sono Liz, come ti chiami?» mi domanda questa donna con un sorriso sul volto, la squadro male.
«Kylie» dico solamente.
«Bel nome davvero, vieni seguimi» inizia a camminare e io la seguo.
I campetti sono tutti vuoti e non si sente volare una mosca.

«Buongiorno Direttrice, lei è una nuova -mi guarda a me- Kylie prego accomodati» dice Liz per poi chiudere la porta alle sue spalle.
Mi siedo su quella poltrona.
«Ciao Kylie, io sono la direttrice di questo penitenziario, come stai innanzitutto?» mi chiede con un sorriso sul volto.
Ma non capiscono che stiamo dentro una cazzo di prigione?
«Na favol direttrì, tranne pe fratm» dico con un velo di tristezza, mi manca da morire ma farò giustizia per lui.
«Allora da quello che leggo ti chiami Kylie Valletta, hai 17 anni e vivi a Secondigliano.
Vai a scuola e sei qui per una sparatoria fatta a Carmine di Salvo, giusto?» finisce di parlare e annuisco tranquillamente.
«Perché lo hai fatto?» domanda lei appoggiando i gomiti sulla scrivania per avvicinarsi meglio.
«ha ucciso fratm e chello ppe me è morto» dico guardandola con ribrezzo.
Lei fa un cenno a Liz, che è stata tutto il tempo dietro di me, che mi porta subito di fuori.
«Starai con i ragazzi, sei troppo violenta e spero che ti calmerai almeno starai con le ragazze» dice tranquillamente lei.
«Meglio ppe me comandà» ridacchiai un po'.

***
Sono in cella da più di venti minuti e non si è fatto vivo nessuno.
Sto sul muretto vicino alla finestra mentre fumo.
Chissà dove sei ora amore mio, penso pensando a mio fratello, non meritava di morire.
«Chi si?» sento una voce roca alle mie spalle mi giro piano buttando il fumo dalla bocca e sorrisi leggermente.
«Kylie?» domanda lui sorpreso e si avvicina, scendo dal muretto e gli vado incontro fermandomi proprio davanti a lui.
«Ciro» sorrisi leggermente e una lacrima inizia a scendere, molto probabilmente non ne è al corrente di nulla.
«Pecchè chiagni?» dice lui accarezzandomi il viso dolcemente.
Lo abbraccio e lui ricambia subito.
«Il più piccolo dei Di Salvo, ha uccis a Nazario» dico con la poca voce che mi rimane.
Ciro spalanca gli occhi e per la prima volta lo vedo piangere.
«Vien ca» dico io allargando le braccia.

***
Sono passati tre giorni da quando sto qua dentro e ho già conosciuto tutti quanti.
Sto sempre tra i maschi e mai con le ragazze e ancora non ho capito il motivo.

«Kylie» sento la voce di Pino che mi richiama.
«Pinù dimmi» dico facendo continuare la frase.
Mi guarda e ci mette un po' per parlare.
«Pinù cherè hai visto un fantasma?» domando io ridacchiando ma divento subito seria quando vedo che continua a rimanere serio.
«Ci sta Carmine» dice lui indicando un punto fisso della mensa e lo vedo.
«Grazie Pinù» dico dandogli una pacca sulla spalla.

Vado a prendere il vassoio e inizio a sorpassare tutti i tavoli e una volta sorpassato anche quello di Ciro inizio a sentirmi gli occhi addosso.
Vado nella direzione di Carmine e mi siedo difronte a lui dando le spalle a Ciro.
«piecr, che piacere vederti» dico con un sorriso falso.
Lui mi guarda e riposa lo sguardo sul cibo mentre continua a mangiare la sua mela.
«non parli più?» continuo a domandare io e non mi da nessuna risposta.
Istintivamente gli rovescio tutto il vassoio per terra mettendo le mani sopra il tavolo per tenermi.
Avvicino il viso sempre più vicino al suo.
«Kylie» mi chiama Ciro da dietro.
Non gli do retta il nervoso ha preso il sopravvento.
Mi fiondo addosso a Carmine e inizio a tirargli tanti pugni.
Due braccia mi tirano su, Edoardo.
«Fermati cazzo» urla e nel suo sguardo vedo tanta rabbia.
« Edoà lasciami» dico cercando di levarmi dalla sua presa.
«Calmati prima, aroppo scinne» dice lui portandomi lontano da Carmine.
«Fammi scendere, sono calma» dico facendo un sorrisino e lui mi lascia.
«Ciro?» domando cercandolo con lo sguardo.
«In cella, ti aspetta» dice solamente per poi farmi andare verso Ciro.

«m vuò parlà?» domando a lui mentre mi allungo a pancia in giù sopra il mio letto.
«Il piecr è roba mia, stann fuori tu pccrè» dice mettendosi seduto affianco a me sul bordo.
«Non esiste, ha ucciso mio fratello, me la deve pagare questa, sto strunz deve sta sutta terra» dico per poi fiondare il mio viso sul cuscino.
Mi manca mio fratello.
Sento le mani di Ciro che mi accarezzando tutta la schiena facendo su e giù.
«Viè» dice lui alzandomi per farmi mettere sopra di lui e abbracciarmi forte.
«Sto cu te» dice solamente per poi continuare a riempirmi di baci la testa.

Complici.//  Ciro RicciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora