Capitolo 20

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Mattia si svegliò dopo un paio di ore sentendo uno strano vuoto accanto a se. Aprì gli occhi lentamente e non vide più Luca accanto a se, pensò che avesse voluto lasciarlo da solo, e che non lo avrebbe rivisto più. Un po' di ansia iniziò a farsi luogo nel suo petto ma non capì il perché, non gli era mai successo una cosa del genere. Per calmarsi un po' dall'ansia che provava decise di andare in cucina a prendere un bicchiere d'acqua, ma appena uscì dalla camera e si allontanò un po' vide Luca avvicinarsi alla porta della camera, ma, ovviamente, quando vide Mattia si fermò.
LU<<ben svegliato>> gli disse fermandosi davanti a lui.
M<<non te ne eri andato?>> Luca lo guardò non capendo, ma sorrise ingenuo perché il viso di Mattia era davvero bellissimo: ancora assonnato e un po' scioccato nel vederlo lì.
LU<<e chi te l'ha detto questo?>>chiese sorridendo mentre il viso di Mattia si faceva sempre più confuso. Il suo sguardo si abbassò sul pavimento e sentì il corpo bruciare, gli sembrava di essere in un forno a 1000 gradi.
M<<pensavo...>> disse in un sussurro. L'ansia di prima lasciò il posto a una strana sensazione di felicità, e imbarazzo,  di cui però non riusciva a darsi una spiegazione.
Luca si avvicinò ulteriormente a Mattia, che alzò leggermente il volto per guardarlo, e gli diede un sonoro bacio sulla fronte. Poi lo prese per mano e tornarono in camera. Luca sorrideva, era bastato solo che si allontanasse qualche minuto per far sì che Mattia si svegliasse.    E lo aveva capito che era per quello, e sorrideva anche perché prima di addormentarsi gli aveva fatto capire che non aveva bisogno di lui e invece poche ore dopo si svegliava sentendo che lui non c'era più al suo fianco.
Ritornarono in camera e si misero di nuovo sul letto, esattamente come prima, ma con l'unica differenza che Mattia non si addormentò, rimase sveglio ad ascoltare il battito cardiaco di Luca. Lo rilassava, lo aiutava a non pensare. Si concentrava su quello o sulla sua mano che gli faceva le coccole. Era calmo, poteva rimanere così in eterno, nessuno sarebbe riuscito a scollarlo da lì.
Una cosa era certa: non sembrava più lui. Ma neanche Luca sembrava più lui. Erano due persone completamente diverse da quelle che tutti conoscevano. E ne erano consapevoli anche loro, eppure non riuscivano a fare altrimenti.
Mattia non si era mai fatto coccolare da nessuno e Luca non aveva mai coccolato nessuno. Erano cose estranee al loro essere, al loro comportamento. Non avevano mai pensato di poter fare una cosa del genere, mentre adesso, che stava succedendo, gli risultava tutto così naturale e bello.
Sentirono la porta dell'entrata chiudersi, quindi qualcuno era entrato, o si trattava di Zoe o dei genitori di Mattia.
LU<<penso sia tornato qualcuno>> disse a Mattia, che se non aveva sentito niente perché troppo occupato ad ascoltare i battiti cardiaci. Sussultò quando sentì Luca parlare ma riuscì comunque a capire il significato delle sue parole.
M<<quindi?>>gli chiese con la faccia schiacciata contro il suo petto, che gli faceva risultare la voce ovattata.
LU<<quindi io dovrei andarmene>> ammise, ma Mattia non capiva il nesso tra le due cose. Per quale motivo se era tornato qualcuno a casa allora lui se ne doveva andare? Ma la risposta alla domanda non la seppe mai, per il semplice fatto che non la pose.
M<<no>> fu l'unica cosa disse, e lo disse con tono bambinesco così che fosse impossibile obbiettare. Si strinse ancora di più al corpo di Luca in modo che non si muovesse.
Luca rise e a sua volta strinse di più l'altro, passò la mano dai suoi capelli alla sua guancia, che prese ad accarezzare con il pollice facendo su e giù.
LU<<andiamo a vedere chi è?>>
M<<non è che mi dici questo e poi te ne vai vero?>> gli chiese sempre con la voce da bambino, nella, quasi, convinzione di avere risposta negativa.
LU<<dipende>>disse con fare giocoso, convinto che Mattia avrebbe capito la sua ironia e invece così non fu. Nel sentire quelle parole il cuore di Mattia si fermò un attimo e provò una sensazione di tristezza, il volto si incupì e il sorriso giocoso di prima svanì. Luca lo notò e sorrise ancora più di prima.
LU<<guarda che stavo scherzando>> gli disse accarezzandogli la guancia per poterlo tranquillizzare. Ma Luca non era l'unico a cui piaceva scherzare. Mattia si staccò da lui e si mise seduto dandogli le spalle.
LU<<dai non fare così>> si avvicinò a lui, mettendosi dietro, appoggiandosi con la testa alla sua spalla. Mattia incrociò le braccia al petto per fare il finto offeso e ovviamente non rispose per far si che il suo tranello funzionasse.
LU<<dai...stavo scherzando>> provò a dire ma Mattia non rispose e allora Luca iniziò a stuzzicarlo in modo da poter ottenere risposta da lui, iniziò a dargli dei baci sulla guancia, mise la mano tra i suoi capelli, e li sapeva che non poteva resistere. Lo aveva notato come tutte e due le volte che aveva messo la mano tra i suoi capelli Mattia avesse completamente cambiato mondo. E come pensava Mattia sembrava in un altro pianeta. Slacciò le braccia dal corpo e le lasciò morbide sulla pancia, con le mani sulle gambe.
LU<<lo sapevo che non avresti resistito>>sussurrò al suo orecchio facendogli venire i brividi lungo tutto il corpo.
LU<<allora? Fai ancora il finto arrabbiato?>> disse sempre sussurrando portando una mano sullo stomaco di Mattia, incrociandola con la sua. Mattia abbassò lo sguardo su quelle mani, la strinse leggermente nella speranza che Luca non se ne accorgesse, ma fallendo miseramente. Luca infatti se ne era accorto ma non disse nulla, semplicemente sorrise. Mattia tornò con il corpo verso la sua direzione a guardarlo senza staccare la mano. Si guardarono negli occhi, qualche istante di silenzio. Una strana voglia gli pervase il corpo. Non sapeva cosa gli stava accadendo ma quello che sapeva era che doveva farsi passare questa strana voglia. Non sapeva bene descrivere questa voglia, non sapeva da cosa fosse dettata ma doveva farsela passare.
M<<A-allora? Andiamo a vedere chi è?>>anche Luca si svegliò da quello stato di trance e parlò.
LU<<mh...si, andiamo>>si alzarono dal letto, facendo scogliere le loro mani, che improvvisamente sembravano fredde, uscite dal congelatore, e avvicinandosi alla porta. Uscirono dalla camera e fecero un giro per la casa. In cucina trovarono i genitori, la madre di Mattia intenta a vagare per cercare qualcosa e il padre invece stava seduto nel divano a guardare la televisione. Mentre cercava quel che stava cercando la madre di Mattia si accorse di loro.
<<CIAO!>> esclamò gioiosa, senza dare troppo peso al fatto che non conoscesse il ragazzo con cui suo figlio era in compagnia. Sentendola tripudiare, anche il padre si girò verso di loro e li salutò.
<<oh! ciao ragazzi>>esordì con meno gioia rispetto alla moglie. Ma nemmeno lui si preoccupò del fatto che non conoscesse il ragazzo accanto al figlio, che comunque stava in casa loro.
A quel punto Luca non sapeva cosa fare, avrebbe dovuto presentarsi, ma ebbe qualche dubbio. E se a loro non interessasse conoscere gli amici dei figli? E se risultava una persona brutta? Lo sarebbe risultato ancora di più non rispondendo e non presentandosi.
LU<<salve signori, io sono Luca, un amico di Mattia>> i due adulti si guardarono sorpresi come se quello che avessero sentito fosse qualcosa di unico, raro nel mondo.
<<che piacere conoscerti, è raro che gli amici di Mattia si presentino a noi>> disse la signora. Luca guardò Mattia come per chiedere conferma di quello che stava dicendo sua madre, ma Mattia fissava il pavimento.
M<<si...sorvoliamo. Com'è stato il giro per la città?>>chiese tornando a fissare negli occhi i genitori
<<interessante, abbiamo visto un sacco di posti belli>>intervenne il padre rispondendo alla domanda del figlio, mentre la madre stava ancora fissando l'amico di Mattia. Infatti Mattia non ebbe i tempo di fare un'osservazione o una domanda che la madre prese la parola.
<<si, tutto molto bello e interessante ma ora concentriamoci sul tuo amico, vieni accomodati>> lo invitò a sedersi sul divano di fianco al marito. Ma Luca decise che non avrebbe accettato l'invito, almeno non quel giorno.
LU<<grazie davvero, mi farebbe molto piacere rimanere qui a chiacchierare con voi, ma penso sia meglio se vada. Non vorrei disturbarvi, magari un'altra volta parleremo di tutto quello che volete>> rispose con molta grazia ed educazione, tanto che entrambi i genitori rimasero sorpresi di sentire una cosa del genere da un amico di Mattia. Mattia, con la scusa di accompagnarlo alla porta, colse l'occasione per parlargli.
M<<ti odio, mi avevi detto che non mi lasciavi qui da solo>> gli fece notare sporgendo il muso. Luca gli sorrise e gli spiegò che sarebbe stato poco cortese rimanere lì. Lo rassicurò dicendo che se avesse avuto bisogno poteva tranquillamente contattarlo e lui avrebbe risposto. Detto ciò lasciò un bacio sulla guancia e se ne andò. Mattia chiuse la porta sorridente e tornò in camera.
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Ciauuu, ecco un nuovo capitolo che non vedo l'ora di pubblicare dall'alba dei tempi in cui l'ho scritto, ovvero massimo due giorni fa, sono felicissima di pubblicarlo e penso sia il mio capitolo preferito di questa storia, della seconda, e spero piaccia anche a voi. Un bacio 😘.

Tu sei diverso 2// Alex e Luigi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora