Capitolo 21

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Erano passati un po' di giorni e le vacanze proseguivano al meglio per tutti. Luca e Mattia continuarono a vedersi e ormai erano diventati una parte vitale dell'altro. Mattia quando aveva una crisi ne parlava sempre con Luca, che era l'unico al quale aveva mostrato una parte di se che non conosceva nemmeno lui. Luca invece era sempre pronto ad accoglierlo e ad accarezzarlo quando le cose andavano male. Zoe si era fatto un nuovo migliore amico ed era Alex, che invece aveva trovato la sua prima vera amica dopo Luigi che era diventato il suo ragazzo, e aveva ritrovato il cugino che gli avevano sottratto. Thomas era ancora arrabbiato con Mattia. E i grandi... i grandi se la spassavano. I genitori di Luigi avevano avuto due settimane di ferie, così da poter stare con la famiglia, e i genitori dei tre ragazzi si godevano le vacanze.
Ad ogni modo quella sera avrebbero fatto una grande cena di famiglia, ora che anche i genitori di Luigi erano a casa, per festeggiare quelle vacanze.
Quella mattina nessuno era andato a casa di Luigi e così avevano avuto modo di riposare tranquilli. Al mattino tutti quanti sarebbero andati a fare un giro per la città e si sarebbero direttamente visti in piazza. Ma a quanto pare non proprio tutti erano in vena di passeggiate. Alex infatti aveva ben deciso di sparire prima. La mattina presto si era svegliato e si era preparato per andare in un posto speciale. Quel giorno a Roma il tempo non era dei migliori, nonostante fosse già giugno, e c'erano un bel po' di nuvole nere e un bel po' di vento freddo. Decise di indossare una normale maglietta a maniche corte e sopra una felpa con la cerniera, e una tuta leggera. Lasciò un bigliettino per Luigi, che avrebbe letto appena si sarebbe svegliato.

Buongiorno amore, ti scrivo questo bigliettino per dirti che molto probabilmente oggi non verrò con voi. Non preoccuparti di come sto, sto bene. Sono in un posto speciale, ho bisogno di pensare. Vestiti bene perché oggi fa freddo e divertiti. Ti amo.
                                   -Alex
Lo aveva lasciato sul cuscino in camera e poi se n'era andato. Ma Luigi si era svegliato presto quella mattina, percependo il vuoto accanto a lui. Guardò l'orario e vide che erano a malapena le cinque e mezza. Pensò che Alex fosse andato in bagno e che sarebbe tornato, ma poi vide il bigliettino e allora saltò giù dal letto. Quando Alex diceva di dover pensare voleva dire solo una cosa: guai. Si lavò e vestì di corsa, seguendo le indicazioni di Alex, e poi uscì di casa prendendo le chiavi di casa e il telefono. Sapeva perfettamente dove stesse andando Alex: nella spiaggetta abbandonata. Andava sempre lì quando aveva bisogno di pensare e Luigi lo aveva sempre ritrovato lì. 
Era ancora buio e faceva freddo. Alex non aveva sbagliato nel dirgli di vestirsi bene.
Luigi camminava nel buio della mattina, arrivò nel luogo prescelto e come previsto lo vide lì, seduto su una roccia, reggeva in mano un taccuino e una penna. Luigi si avvicinò piano a lui, i capelli gli volavano di fronte alla faccia a causa del vento. Gli arrivò dietro le spalle camminando piano per non farsi scoprire. Notò che Alex mentre scriveva canticchiava qualcosa.
L<<non dovevi pensare?>> Alex sussultò nel sentire la voce di Luigi alle sue spalle. Si girò a guardare nella sua direzione e sorrise, non si aspettava venisse lì; aveva fatto in modo di non svegliarlo, eppure non era riuscito.
A<<che ci fai qui? Pensavo di aver fatto piano>> Luigi si sedette accanto a lui. A entrambi sembrava di rivivere i vecchi momenti, era ormai tanto tempo che non tornavano lì, non insieme. Era anche un bel po' di tempo che non stavano insieme da soli, c'erano sempre i ragazzi e loro non avevano mai il tempo per stare da soli. Per questo motivo da una parte Alex era contento che Luigi fosse lì, dall'altra parte invece pensava che stare un po' da solo lo avrebbe aiutato.
L<<non mi sono svegliato perché hai fatto rumore, mi sono svegliato perché tu non c'eri più>> Alex sorrise, era una cosa carina. Anche Luigi sorrise, ma in quel preciso momento Alex cambiò espressione del corpo. Si fece più cupo, Luigi non sapeva spiegarselo, ma quello che sapeva era che quel cambio repentino di espressione facciale non stava a significare nulla di buono.
L<<che c'è?>>
A<<no niente, tranquillo>> gli disse per rassicurarlo, ma Luigi, ovviamente, non gli credette. Sapeva ci fosse qualcosa che non andava, sapeva che quando Alex iniziava a fare così era perché aveva qualcosa da nascondere. Pensa che così facendo non fa preoccupare Luigi, ma in realtà lo fa preoccupare ancora di più.
L<<dai, lo so che qualcosa sta succedendo>>
A<<no, davvero è tutto ok>>Luigi lasciò correre e decise che qualunque cosa fosse gliel'avrebbe detta con il tempo. Sapeva che glielo avrebbe detto, lo aveva sempre fatto, aveva solo bisogno del suo tempo. Luigi si avvicinò a lui e lo baciò.
L<<ok, ti crederò, so che me lo dirai quando sarai pronto>>
A<<grazie per capirmi sempre>>si diedero un altro bacio. Poi Luigi notò di nuovo il taccuino tra le sue mani.
L<<posso?>> Chiese prendendo un angolo del taccuino. Alex annuì e glielo porse, così che Luigi potesse leggerne il contenuto. Luigi lesse e poi lo restituì. Era senza parole, quello che aveva letto era spettacolare.
L<<wow…è bellissima>> Alex si alzò, facendo alzare anche Luigi, e poi si incamminò verso la spiaggia. Luigi si sedette e poi fece sedere sulle sue gambe Alex.
A<<grazie>>
Passarono un bel po' di tempo a dirsi cose carine e a coccolarsi. Esattamente come quando non c'erano i ragazzi, quando l'unica cosa bella della giornata era andare lì e coccolarsi, era sempre stato tutto stupendo, e in quel momento stavano rivivendo tutto quello.
Il sole stava sorgendo, anche se del sole effettivamente c'era ben poco, segnando l'inizio del giorno ed era arrivata per loro l'ora del loro giro in famiglia.
L<<andiamo, dai. Il giro per la città tutti insieme ci attende>> lo incitò Luigi facendolo alzare, per poi farlo a sua volta. 
Ma Alex era dubbioso, non sapeva cosa fare, o cosa dire.
A<<emh…ricordi il biglietto? Non penso di venire>>
Luigi gli si mise davanti e gli iniziò ad accarezzare la guancia, solo dopo gli chiese spiegazioni. Lui non è quel tipo di persona che si accontenta di sapere qualcosa, lui voleva sempre arrivare in fondo, per questo voleva capire cosa passasse nella testa del suo ragazzo.
A<<è una cosa di famiglia, è vostra, io non c'entro niente. Non dovrei neanche esserci stasera>> disse dando voce ai suoi pensieri mentre guardava negli occhi Luigi. Poi continuò.
A<<io starò un po' qui, poi andrò a casa mia>> ogni volta che Luigi sentiva quella frase gli si gelava il sangue, troppi ricordi brutti gli affollavano la mente.
L<<ma che stai dicendo? Tu fai parte della famiglia, mi stai dicendo che dopo tutti questi mesi non ti senti parte della famiglia?>> Gli chiese, ma senza rabbia in corpo, ma più che altro preoccupazione.
A<<no, non è questo. Io mi sento super parte della famiglia, ma ogni tanto bisogna che voi stiate con la vera famiglia, quella biologica>> Luigi non riusciva a capire, sapeva che il suo ragazzo fosse tremendamente insicuro riguardo certi argomenti, ma non si era mai fatto problemi riguardo a quello.
L<<Dai amore, almeno in città ci devi venire, poi a stasera ci pensiamo ok?>>
A<<perché dovrei? Guarda che sto bene qui, se ti preoccupa il fatto che…>>provò a dire ma non riuscì a finire la frase.
L<<non mi preoccupa nulla ok… ma mi farebbe, e ci farebbe, piacere se venissi anche tu. Viene anche Luca che non c'entra niente e tu non vuoi venire? Pensa a come ci starebbero male. Pensa a Zoe…non vorrai->> anche lui non riuscì a finire la frase, perché Alex lo interruppe avendo perfettamente afferrato il concetto.
A<<e va bene… ma lo faccio solo perché non ne posso più di sentirti parlare>> Luigi sorrise, fiero di essere riuscito nel suo intento. Prima di andare si diedero un altro bacio e poi si avviarono verso casa. 
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Ecco un nuovo capitolo, perdonate eventuali errori che non ho notato quando ho ricontrollato. Spero vi piaccia, un bacio 😘.

Tu sei diverso 2// Alex e Luigi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora