Capitolo 11

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I cinque ragazzi erano tornati a casa di Luigi, si erano tutti lavati e i tre fratelli erano pronti per andare nella casa che, insieme ai genitori, avevano affittato per la durata della loro permanenza a Roma. Una volta lavati presero le loro valigie e furono pronti per andare via. Ma qualcuno non aveva voglia di abbandonare il suo cuginetto preferito. E chi poteva essere se non la piccola Zoe? Piccola per modo di dire, perché era abbastanza grande ma era il viso a renderla bimba. E grazie a questa sua caratteristica non era stato difficile per lei farle avere il consenso della madre per rimanere a dormire da Luigi. Non era stato difficile nemmeno guadagnarsi il consenso della zia per poter rimanere a dormire là. Nessuno in famiglia era mai stato in grado di dirle di no. 

Luigi, che fu l'ultimo a lavarsi, uscì dalla doccia e notò che se ne erano andati tutti. E allora, convinto di essere da solo con Alex, si precipitò in camera vestito solo dei pantaloncini. Quando Alex lo vide quasi prese un colpo. 

A<<ti sembra il caso?>>

Gli chiese togliendo gli occhi dal telefono lasciando Instagram aperto incurante del fatto che le storie stessero andando avanti.

L<<perché?>>

Rispose ridendo. Trovava estremamente divertente quella situazione, vederlo così scioccato, tanto da non far più caso al telefono lo faceva ridere e non poco.

A<<ma ti sembra normale girare così per casa? Con gente dentro?>>

L<<ma se ci sei solo tu>> rispose ridendo ancora, perché non riusciva a farne a meno.

 Alex non si era mai fatto problemi se stava a petto nudo, certo lo aveva sempre visto un po' a disagio, ma mai così tanto a disagio.

A<<ma se c'è Zoe di là>> Zoe? Ma Zoe era tornata con gli altri a casa come era possibile fosse lì? Era una strega per caso? Aveva i superpoteri? 

Stordito dall'affermazione di Alex andò in salotto per controllare se per caso Alex avesse le allucinazioni. Effettivamente la trovò lì, seduta sul divano a messaggiare con qualcuno. Le si avvicinò e si sedette sul divano insieme a lei.

L<<zozi, che ci fai qui?>> Le aveva chiesto e lei si girò lasciando il messaggio a metà e gli rispose.

Z<<ho chiesto a mamma di rimanere qui, e la zia ha detto che posso rimanere qui che la camera degli ospiti c'è ed è aperta a tutti, è un problema per te se rimango qui?>> lui le accarezzò i capelli lasciandole un bacio proprio tra i capelli.

L<<ma assolutamente no, semplicemente non lo sapevo per questo te l'ho chiesto>> da quel momento i tre ragazzi si riunirono in soggiorno sul divano a parlare del più e del meno. Ma dopo una quarantina di minuti iniziarono ad avvertire un certo languorino.

L<<che facciamo da mangiare?>>

Z<<ci penso io>> si alzò esuberante e si diresse verso la cucina seguita dai due ragazzi divertiti. Per prima cosa si legò i più o meno lunghi capelli neri, poi iniziò ad aprire sportelli e frigorifero estraendo vari ingredienti. Mise poi il grembiule e iniziò a tagliare e mescolare verdure. Dopo vari minuti mise tutto sul fuoco e aspettò qualche minuto; nel frattempo si mise ad apparecchiare la tavola per loro tre. Quando fu pronto da mangiare si sedettero tutti al tavolo e fecero l'assaggio.

Z<<allora? com'è?>> Chiese quando entrambi i ragazzi ebbero mandato giù un boccone di quella pietanza. Alex finì di masticare e poi parlò.

A<<Zoe, rimani qui per sempre ti supplico>>

Zoe rise a quell'affermazione capendo che effettivamente il piatto era stato gradito. Poi si girò verso Luigi aspettando un commento anche da lui.

L<<si è buona. Ma tu cosa vorresti insinuare? Che io non cucino bene?>>

Disse riferendosi ad Alex per l'ultima parte della frase. Il ragazzo scoppiò a ridere insieme a Zoe e poi negò con la testa cercando di trattenere le risate.

A<<mai detto questo amore>>

L<<sarà meglio per te>> e la cena continuò così tra le risate dei tre ragazzi, per la prima volta tranquilli da quella mattina. Era stata decisamente una giornata stressante sotto tutti i punti di vista ed era arrivato il momento di godersi del buon relax in compagnia delle persone che si amano. Ma se in casa di Luigi si respirava un clima così piacevole qualcun altro da qualche altra parte non era poi così allegro. E quella persona era Thomas. Appena arrivarono a casa infatti Thomas fu trascinato da Mattia in camera, lasciando tutto sull'ingresso della casa dicendo che avrebbero sistemato dopo. Appena entrarono entrambi in camera Mattia chiuse la porta e si mise seduto sul letto. Guardò Thomas che lo stava fissando con sguardo interrogativo e poi parlò.

M<<ho bisogno del tuo aiuto>> 

Thomas si mise seduto di fronte a lui pronto ad ascoltarlo. Perché potevano litigare 100.000 volte ma lui per suo fratello ci sarebbe stato sempre. Avrebbe potuto fargli una cosa terribile ma nel momento del bisogno ci sarebbe sempre stato.

M<<allora, ho voglia di sentire Luca>> all'udire quel nome Thomas alzò gli occhi al cielo, sapeva già che il fratello stava per dire qualcosa di brutto.

M<<ti prego ascoltami, mi devi aiutare a prendere il suo numero di telefono dal telefono di Luigi>> Thomas non voleva; sapeva le conseguenze di quello che voleva fare Mattia, le sentiva, sentiva la rabbia di Luigi quando avrebbe scoperto che lui lo aveva aiutato, sentiva le sue urla sulle spalle. Non voleva. Si alzò dal letto e iniziò a camminare per la stanza in ansia. Cosa avrebbe dovuto fare? Aiutare suo fratello sapendo le conseguenze, oppure non aiutarlo sapendo che tutti lo avrebbero odiato?  Mattia si alzò insieme a lui e gli si mise davanti bloccando il suo girovagare per la stanza.

M<<ti prego Tho, non mi hai mai lasciato solo perché devi farlo adesso?, è solo un numero di telefono>>

T<<della persona da cui dovresti stare alla larga>> lo anticipò finendo la frase prima di lui.

M<<ma non ci farò nulla di male, lo voglio per me per essergli amico nulla di più>>

Thomas si trovò in difficoltà e Mattia che gli faceva quella faccia da angelo mentre gli accarezzava la testa non lo aiutava per niente. 

T<<e va bene, però giura che sia solo per quello>> sospirò arrendendosi.

M<<te lo giuro>>

T<<ok>>

Mattia gli si fiondò al collo e lo abbracciò, e Thomas, anche se un po' impaurito e spiazzato, aveva ricambiato mettendogli una mano sulla schiena.

M<<andiamo a mangiare>> disse prendendolo per mano e dirigendosi verso la cucina da dove proveniva un certo profumino, segno che la mamma si fosse messa a cucinare.

Tu sei diverso 2// Alex e Luigi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora