Capitolo 23

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Mentre a casa di Luigi si passava il tempo ridendo e cucinando, a casa dei ragazzi non per tutti era così. Per Mattia e Luca di sicuro era così, ma non lo era per Thomas.
Lui se ne stava chiuso in camera mentre per tutta la casa riecheggiavano le risate degli altri due. Due rumori lontani che però diventavano pungenti nella sua testa. Riusciva a sentire solo quello, anche se provava a non pensarci, a distrarsi, sentiva solo quello, aveva provato a mettere le cuffie e alzare il volume al massimo, ma anche in quel caso riusciva a sentire le voci dei due nella sua testa. E anche se i due erano in un altra camera li sentiva lì, a ridere di fianco a lui e questa cosa gli metteva un sacco di rabbia, ma non sapeva perché. Era sul punto di esplodere, avrebbe desiderato essere a casa sua, con i suoi amici, lontano da tutto quello, in modo da non sentire più tutto quello. Per un attimo tutto si spense, lui sdraiato sul letto e il vuoto attorno a lui. Sentiva solo le risate di suo fratello e ne era felice, felice che suo fratello avesse trovato qualcuno che lo facesse sentire leggero come una foglia, qualcuno che lo facesse ridere come sentiva dalla camera, ma anche se era felice per lui non riusciva a credere che tra tutte le persone del mondo doveva essere felice proprio con lui. Poteva solo immaginare quello che stava succedendo nell'altra stanza. Immaginava una scena come quelle dei film romantici, a fissarsi negli occhi intensamente. A che erano servite le parole di Luigi riguardanti quel ragazzo? Certo non era detto che non potesse cambiare, ma insomma non era poi difficile stare alla larga da una persona. Thomas aveva ragione: non è difficile stare alla larga da una persona, ma è altrettanto facile farlo quando quella persona ti sta cambiando la vita? Quando quella persona sta diventando l'unica della quale ti importa davvero? Quando ti alzi la mattina solo per poterla vedere? È altrettanto facile? Thomas direbbe di si, ma Thomas quella persona ce l'aveva? No, quindi forse la risposta di un altro non sarebbe stata uguale alla sua.
Thomas poteva anche vivere 24/7 con suo fratello ma non avrebbe mai saputo tutto quello che il fratello aveva nel cuore. Era facile capire che qualcosa stava cambiando, perché stava cambiando lui, ma comunque non avrebbe potuto sapere tutto.
Nel frattempo nella camera di Zoe i due stavano ridendo fino allo sfinimento. Non stavano facendo nulla di che, ma semplicemente lo stare insieme li rendeva felici.
LU<<dai scendi da lì che ti fai male>>disse guardando dal basso Mattia in piedi su una sedia. Il motivo per cui era salito su una sedia non era molto chiaro neanche a lui, ma comunque così era.
Mattia allungò le braccia in avanti per essere preso come i bambini, i suoi desideri furono accontentati e scese dalla sedia come un genitore preoccupato farebbe scendere il figlio.
Una volta con i piedi per terra alzò lo sguardo incontrando quello dell'altro. Gli occhi si incastonarono come le pietre nelle rocce, e i corpi attratti come due calamite ma trattenuti da una forza maggiore. Stettero a fissarsi negli occhi per interminabili secondi, interminabili ma bellissimi. E di nuovo quella strana sensazione invase il corpo di Mattia, gli faceva bruciare il petto e non lo faceva respirare. Spinto anche da quella strana sensazione fu costretto a puntare lo sguardo dall'altra parte. Questa cosa doveva ancora capirla, doveva capire cosa era e doveva imparare a controllarla, esattamente come faceva con tutto il resto delle emozioni.
M<<emh… grazie>> si schiarì la gola e tornò seduto su un lato del letto a guardare verso il pavimento pensando a quello che era appena successo. Luca lo raggiunse e lo abbracciò da dietro, procurandogli brividi per tutto il corpo e facendogli dimenticare quello a cui stava pensando prima. Le mani di Luca cercavano, al buio senza guardare dove si trovassero per raggiungerle subito, quelle di Mattia. Appena le trovò le unì alle sue nella speranza di non doverle lasciare troppo presto. Adorava la sensazione di calore che gli davano, nonostante il caldo tipico di giugno, quella sensazione era diversa dal caldo asfissiante che c'è in estate. Il caldo estivo ti stende, ti toglie le energie, invece quella sensazione ti riempie, e il calore lo senti dentro al petto non sulla pelle. Si stessero sul letto in quella posizione, tranquilli, facendo cessare gli schiamazzi e le risate che prima riempivano l'intera casa. Erano stati in quella posizione quasi tutto il pomeriggio, eccetto momenti in cui si alzavano per andare a bere o per andare in bagno, alla fine sono esseri umani anche loro hanno necessità anche loro di bere, mangiare ecc…. In questo silenzio diedero a Thomas la possibilità di addormentarsi per levarsi quelle voci dalla testa. Anche i genitori nel salotto ebbero la possibilità di rilassarsi. Sapevano che i due ragazzi si stavano divertendo e sentendo il silenzio non si preoccuparono capendo che stavano semplicemente trascorrendo il tempo in silenzio. Un pomeriggio perfetto per alcuni, un poco meno per altri ma nel complesso bello. Ma tutte le cose belle finiscono, e anche quel pomeriggio meraviglioso era giunto al termine. Ma la fase peggiore doveva ancora arrivare, Luca doveva convincere Mattia a lasciarlo andare. Sapeva non fosse per niente facile, soprattutto adesso che Mattia si era addormentato e voleva solo essere coccolato. Con la mano appoggiata al petto di Mattia iniziò ad accarezzarlo per far si che iniziasse ad aprire gli occhi. Dopo qualche mugolio si decide ad aprire gli occhi venendo però colpito dalla troppa luce che arrivava dalla finestra.
LU<<ben svegliato>> sussurrò delicatamente per non stonarlo più del necessario. Mattia si mise seduto sul letto e fissò Luca qualche secondo, riuscì a pensare solo che aveva voglia di tornare a dormire. Si spostò accanto a lui e gli poggiò la testa sulla spalla. Luca gli lasciò fare iniziando anche a sistemargli I capelli scombinati dai movimenti nel sonno. La tecnica migliore per convincerlo a lasciarlo andare non era decisamente allontanarlo traumatizzandolo.
LU<<lo sai che tra poco io me ne devo andare?>> Si lo sapeva, eccome se lo sapeva, ma sapeva anche che poteva ritardare il momento non annullarlo. Perciò era inutile tenerlo fermo lì con lui tanto comunque il momento sarebbe arrivato. Annuì delicatamente mentre Luca continuava ad accarezzargli la schiena e i capelli.
M<<sì lo so…però prometti che ogni tanto mi penserai e che non diventiamo estranei>> Luca sorrise perché non capiva come faceva ad avere anche il dubbio che non volesse più averci niente a che fare.
LU<<giuro che non diventeremo estranei, e che ti penserò>> 
M<<allora sei libero di andare>> Luca si stupì della facilità con cui era riuscito a convincerlo e gli sembrò quasi impossibile. Gli diede un bacio tra i capelli e poi si alzò dal letto, ma prima che potesse varcare la soglia:
M<<aspetta… un abbraccio?>> Tornò indietro e lo abbracciò forte, poi fu libero di andare.
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Ciau, ecco il capitolo. Scusatemi l'assenza ma non avevo molta ispirazione, scusatemi se ci sono errori ho ricontrollato ma qualcosa mi sfugge sempre. E niente spero vada tutto bene, io sono traumatizzata perché ho iniziato scuola oggi, ma comunque sono viva. Spero vi piaccia il capitolo. Un bacio 😘.

Tu sei diverso 2// Alex e Luigi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora