Capitolo 18

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Passarono un bel po' di tempo a parlare tra di loro, nessuno aveva fatto domande, nonostante l'atteggiamento di Thomas era stato abbastanza chiaro. Non si era fatto scrupoli nel far capire che qualcosa era successo.  Mattia voleva andare via da quel posto dove tutti ormai avevano creduto alle parole di Thomas, ma allo stesso tempo non voleva andare a casa dove era certo ci fosse già andato lui. Pensò che se fosse tornato a casa avrebbe avuto la possibilità di poter parlare con lui, ma ovviamente non lo avrebbe ascoltato e non gli avrebbe mai risposto, perciò quell'idea era fuori discussione. I sensi di colpa iniziarono a prendere il sopravvento su di lui e iniziò a pensare che forse la cosa migliore da fare era semplicemente scusarsi. Ma a che sarebbe servito? Poteva dargli indietro suo fratello? Poteva sistemare le cose? Non lo sapeva ma sapeva per certo che tutto non sarebbe andato via con un semplice scusa, che anche con tutte le scuse del mondo suo fratello non l'avrebbe perdonato. Thomas si era fidato di lui e invece lui aveva tradito la sua fiducia. Ora che ragionava un po' su quello che aveva fatto si rendeva conto che quello che aveva fatto era imperdonabile. Ora capiva quanto fosse grave la situazione e capiva anche perché Thomas non voleva perdonarlo, perché non voleva ascoltarlo. Si sentiva in colpa per quello che aveva fatto e per la prima volta in 16 anni di vita sentiva gli occhi umidi e una strana voglia in corpo di piangere. Per la prima volta si sentiva incapace di controllare le sue emozioni e senza che potesse fare nulla una lacrima gli cadde sulla guancia per poi finire sulla maglietta di Luca. Una a una le lacrime iniziarono a susseguirsi sulla sua guancia. Iniziò così un pianto silenzioso di cui nessuno si era accorto. Non si stava nemmeno asciugando le lacrime, se stava fermo nessuno si sarebbe accorto di lui e così non avrebbero fatto domande. Ma la sua tattica aveva funzionato per tutti tranne che per Luca. Quando si accorse che Mattia aveva gli occhi rossi e gonfi perlustrò il suo volto per intero e notò tutte le strisciate bagnate che aveva sulle guance. Gli strinse leggermente la spalla per farlo girare, e quando ebbe il suo viso davanti si chiese cosa avesse che non andasse. Appena Mattia si accorse che Luca lo aveva notato passò rapidamente una mano sotto gli occhi e poi si alzò di scatto dal divano per poi allontanarsi. Tutti lo guardarono allontanarsi senza però accorgersi di quello che stava succedendo. Guardarono Luca in cerca di spiegazioni ma quello alzò le mani in segno di difesa.

LU<<io non ho fatto niente>> disse e con ancora gli sguardi dei ragazzi addosso si alzò e andò nella stessa direzione di Mattia. Bussò alla porta e poi entrò.

Nel salotto i tre ragazzi erano tutti senza parole; cosa stava succedendo quel giorno? Non riuscivano a darsi una spiegazione logica, loro non avevano visto niente e non stavano capendo niente.

Z<<qualcuno dei due mi sa spiegare cosa sta succedendo?>> disse guardando entrambi i ragazzi che però non risposero e si limitarono ad alzare le spalle.

A<<non lo so, ma oggi sono tutti più strani del previsto>> Luigi alzò un dito e lo puntò velocemente verso di lui accompagnando il tutto con un verso gutturale e una smorfia del viso, come per dire “è vero” oppure “hai ragione”.

Stettero qualche secondo in silenzio e ascoltarono se dal bagno provenisse qualche rumore ma l'unica cosa che riuscirono a sentire fu un pianto molto lieve e qualche parola incomprensibile.

Z<<chi sta piangendo?>> chiese ma venne zittita dagli altri che provavano a sentire qualcos'altro. Non si riusciva a capire cosa stessero dicendo ma era chiaro che uno dei due parlasse e l'altro ascoltasse, solo non riuscivano a capire chi dei due parlasse e chi piangesse.

Nel frattempo nel bagno Luca stava cercando di capire cosa stesse succedendo, da un momento all'altro lo aveva visto schizzare via dal divano senza una spiegazione.

LU<<Matti? Posso entrare?>> aveva chiesto dopo aver bussato alla porta ma la aprì prima di ottenere risposta e se la richiuse alle spalle. Vide Mattia di spalle con le braccia alzate e piegate verso il viso. Gli si avvicinò alle spalle e provò a parlare.

Tu sei diverso 2// Alex e Luigi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora