-Capitolo 7-

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Mi fai stare bene

Eravamo seduti a un tavolo, con un foglio bianco di Levi e una sola matita, e sinceramente non sapevo minimamente cosa voleva fare. Ovviamente avevo capito che voleva disegnare, ma come?

<<È una cosa stupida che però mi hanno insegnato da bambino, cioè il disegno di coppia>> affermò, e io feci un'espressione confusa.

<<Dobbiamo impugnare la stessa matita entrambi nello stesso momento, e disegnare insieme quello che vogliamo>> affermò.

<<Sembra bello>> risposi e lui era contento di sapere che mi andava bene, per questo impugnai la matita, e Levi si sistemò vicino a me.

Appoggiò la mano sopra la mia impugnando anche lui la matita, e a me venne una scarica elettrica lungo il corpo, e volevo staccarmi immediatamente, però in fondo dovevamo solo disegnare e non c'era nulla di male.

Iniziammo a disegnare, e devo dire che fu inaspettatamente divertente, tanto che sorridevo tutto il tempo come Levi.

Facevamo un sacco di scarabocchi, e avevamo opinioni molto contrastanti, però mi divertivo, è una volta finito lasciammo stare la matita.

<<Sono sicuro che quando moriremo, sarà appeso vicino ai quadri di Van Gogh e Picasso>> rispose lui sicuro e io sorrisi.

<<Sei strano Levi>> risposi e lui non capiva bene cosa intendevo.

<<Però sei simpatico>> affermai e lui sorrise, era da molto che non parlavo così con qualcuno, e non mi dispiaceva per nulla, dava una sensazione di felicità strana in realtà.

<<Alla fine il gatto lo hai tenuto?>> chiesi cambiando argomento, e lui annuì, menomale, mi piacciono tanto i gatti.

<<Sì, sai che ho anche scoperto se è maschio o femmina?>> chiese lui sorridendo.

Alla fine rivelò che era una femmina, e come gli avevo suggerito lo aveva chiamato Muffin, ero contenta che aveva sul serio scelto il nome che gli avevo detto.

<<Sta ancora piovendo, quindi non possiamo neanche andare a fare un giro>> disse sbuffando, e io avvampai leggermente.

<<Tu saresti uscito con me?>> chiesi abbassando lo sguardo, ancora non riuscivo a crederci che Levi era così.

<<Beh, sì>> rispose alzandosi, e io non sapevo per nulla cosa dire.

È che era strano stare con qualcuno che non si vergognava di parlare con te, ma mi sentivo così bene quando Levi mi parlava di sua spontanea volontà.

Ma neanche siamo amici in fondo, non so come definirlo sinceramente, magari come conoscente? Non ne ho idea.

<<Vuoi che andiamo a prendere qualcosa al bar in biblioteca?>> domandò lui, in effetti c'era anche la cioccolata calda che non mi sarebbe affatto dispiaciuta.

<<Perché no?>> chiesi alzandomi, e andammo al bar dove Levi prese del the nero e io una bella cioccolata calda, perché ne avevo proprio voglia, soprattutto perché faceva fresco.

Ci sedemmo a un tavolino, non so perché ma sentivo di dover tenere un muro di ghiaccio tra me e Levi, perché non volevo dargli la mia fiducia così facilmente.

E se mi parlasse perché i prof glielo hanno chiesto? Oppure se gli facevo pena? Io volevo che lui mi parlasse perché voleva, non per pena.

<<Levi ma... Io ti faccio pena per caso?>> chiesi e lui mi guardò confuso, e mi pentii subito della mia domanda.

<<Perché dovresti farmi pena?>> chiese lui mentre beveva il the nero, non gli avrei sicuramente detto tutto quello che pensavo.

<<No così, giusto per chiedere>> risposi, e finimmo di bere tutte e due quello che avevamo preso, ma quando ci alzammo Levi si aggrappò subito al tavolo, perciò io rimasi senza parole, proprio come quando eravamo sul pullman.

<<Cazzo>> sussurrò Levi sedendosi di nuovo, e io mi avvicinai a lui.

<<Va tutto bene?>> chiesi allungando una mano verso Levi, ma lui mi respinse bruscamente, perciò di istinto indietreggiai.

<<Scusa ma vado in bagno>> disse, per questo lo seguii fino a lì, ma si chiuse a chiave, si può sapere cosa gli prende?

Lo sentii vomitare, per questo mi allontanai a disagio, e tornai a sedermi sulle sedie della biblioteca dove eravamo prima di bere la cioccolata calda e il the.

Probabilmente il the non era buono...

Lo vidi tornare dopo una decina di minuti, anche se sembrava non stare ancora benissimo.

<<Va tutto bene?>> chiesi.

<<Oh sì, avrò mangiato troppo a colazione>> affermò forzando un sorriso, non penso che mi stia dicendo la verità.

<<Ok...>> risposi.

<<Comunque devo tornare a casa io, mia sorella mi ha chiamato. Se vuoi accompagno anche te a casa tua>> disse lui.

<<No, tanto sembra che abbia smesso di piovere, e in ogni caso ho l'ombrello, ma... Grazie comunque>> risposi.

<<Come preferisci, ci vediamo allora>> disse salutandomi con la mano, e poi uscii dalla biblioteca, mentre io lo guardavo mentre se ne andava.

Chissà che cos'ha Levi.

Sono sicura che non sia un semplice mal di testa.

Se glielo chiedessi me lo direbbe? Oppure mi urlerebbe contro dicendo che non sono affari miei? O peggio ancora se non volesse più parlarmi perché penserebbe che sono troppo invadente?

No T/N basta con queste paranoie inutili! Devi essere più tranquilla con Levi, in fondo non sarebbe giusto se lui mi urlasse contro senza motivo, sbaglierebbe lui.

E poi nonostante io lo abbia respinto molte volte, e considerando che lo respingo ancora, ma lui non si offende, non penso che potrebbe arrabbiarsi no?

Restai lì fino alle sette, e poi me ne andai a casa, dove mia madre era in camera sua, perciò decisi di farmi un semplicissimo panino con il prosciutto per cena, e lo andai a mangiare in camera mia mentre perdevo tempo sui social.

Glielo chiederò lunedì a Levi che cos'aveva, perché vorrei aiutarlo, anche se sembra assurdo che io voglia aiutare qualcuno.

Ah in solo tre-quattro giorni sono passata dall''odiarlo a diventarci più o meno amica, mi sembra tutto così surreale.

Anche se devo dire la verità... Lui non mi fa sentire inadeguata e disgustosa come lo fanno gli altri, in realtà mi fa sentire...

Bene...

Angolo atroce

OH CACCHIETTO COS'HA LEVI SECONDO VOI? UN NORMALE MAL DI TESTA OPPURE NO?

T/N INIZIA COMUNQUE A LASCIARSI ANDARE DAI

Non mi abbandonare ❤︎︎Levi x reader❤︎︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora