-Capitolo 23-

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Non doveva andare così

Quasi subito dopo ci sdraiammo sotto le coperte di nuovo, e appoggiai la testa al petto di Levi, era imbarazzante però mi sentivo bene.

<<Sono contento che ti piaccia la collana>> affermò sorridendo.

<<Ti dovrò regalare anche io qualcosa dopo tutto quello che mi stai regalando>> dissi riferendomi all'ombrello, alla collana e alla felpa.

<<Mi piaci>> disse Levi schietto perciò io avvampai subito, cosa intendeva?!

<<Ah no! Non in quel senso! Intendevo che mi piaci per quello che dici e come ti comporti... Ho fatto diventare la situazione imbarazzante giusto?>> chiese e io sorrisi.

<<Forse, io comunque dormo>> dissi girandomi dandogli le spalle, e lui fece la stessa cosa.

<<Comunque ti ho mentito riguardo alla fascia>> disse lui e io mi girai subito guardandolo.

Lui indicò il suo braccio dove c'era là fasciatura, mi aveva detto che era solo un vaccino ma non gli credevo, e avevo fatto bene a dubitare.

<<E allora cos'è?>> chiesi, avevo un po' paura di scoprirlo però non importava.

Lui aprì il cassetto e ne tirò fuori un cutter, mentre si vedeva che era in imbarazzo, quello dove ti senti come se fossi sbagliato, e non quello che provavamo ogni volta che parlavamo.

Io non ci misi molto a capire, perciò lo guardai senza parole.

<<Come mai?>> chiesi riferendomi alla ragione per cui era arrivato fino a tal punto, e lui prese un respiro profondo.

<<Stress. I miei genitori litigano parecchio, e considerando che ho il cancro sicuramente non sto meglio>> mi fece notare, non aveva tutti i torti.

<<Però non lo faccio così spesso. L'ho fatto solo perché stavo troppo male, ma non lo farò più>> disse abbassando lo sguardo.

Era un colpo al cuore pensare che una persona così dolce e solare come Levi, in realtà soffrisse così tanto, senza darlo a vedere.

Io lo abbracciai senza dire nulla, perché avevo paura che ogni parola potesse essere fuori luogo, quindi mi limitai ai gesti.

Restammo in quella posizione, e presto Levi si addormentò, seguito da me, anche se il pensiero di Levi che soffriva così tanto non mi abbandonava.

Aveva una vita davvero difficile.

Problemi in famiglia da quanto ho capito, più una malattia quasi incurabile,

Il giorno dopo mi svegliai con Levi che non era nel letto, perciò lo andai a cercare, e vidi la porta del bagno aperta, perciò entrai e vidi il corvino che vomitava.

Mi avvicinai a lui, che stava malissimo, però si alzò reggendosi al lavandino mentre si lavava la faccia.

<<Che è successo?!>> esclamai agitata, sicuramente era uno dei risvegli peggiori che qualcuno potesse mai avere.

<<Allora ti preoccupi eh?>> chiese lui con il suo solito tono da idiota.

<<Certo che mi preoccupo cretino! Come fai anche solo a scherzare in momenti del genere?!>> esclamai con le lacrime agli occhi.

<<Sai, devo dire che ho avuto più o meno la stessa reazione quando ho scoperto di non avere quasi più possibilità di vivere>> disse, e quelle parole furono un colpo al cuore, per la seconda volta.

<<Però se ci pensi, tutti rischiamo la morte ogni giorno. Tipo tu potresti morire anche domani per qualsiasi ragione, e anche io>> affermò, non aveva tutti i torti.

<<Ma la vita se ci pensi è più bella se sai quando morirai. Perché riesci a goderti ogni singolo paesaggio, ogni odore e ogni sapore>> affermò facendo il filosofo come sempre.

<<Non morirai! Smettila di ripeterlo! Io sono sicura che tu morirai di vecchiaia>> dissi anche se non ero sicura.

<<Perché ti interessa così tanto? Non siamo neanche poi così tanto amici se ci pensi>> affermò.

<<Dillo pure dopo quello che è successo ieri>> affermai riferendomi al bacio.

<<Lo so ma comunque non so come ti affezioni a me così facilmente! Sei la prima che dice che non vuoi affezionarti per la paura di soffrire, ma anche quando faccio di tutto per non ricordartelo->> iniziò ma lo interruppi.

<<Perché io ci tengo a te! Sei la prima persona che è stata gentile con me dopo anni, e la persona che mi capisce di più. Ma io non capisco te Levi, e mi dà fastidio>> dissi stringendo i pugni.

<<Anche io ci tengo a te però... non voglio parlare ogni giorno della mia malattia. D'ora in poi godiamoci tutto il tempo come se nulla fosse>> disse sorridendomi.

<<Va bene>> affermai sospirando.

<<Vado a vestirmi>> disse per poi andarsene.

Perché avevo reagito così?

Perché ci sto così male?

Perché mi sono affezionata così tanto a quel ragazzo?

Poi sento di essermi affezionata ancora di più dopo aver scoperto che ha il cancro, nonostante mi ero promessa di restare indifferente.

È stato un errore baciarlo, non ha fatto altro che confondermi le idee.

Sento tantissime emozioni quando è vicino a me.

Sento le guance rosse, però sento anche le lacrime agli occhi, che però viene compensato da un bella sensazione di calore in tutto il corpo.

Non è amore, ma sicuramente Levi non mi potrà mai più essere indifferente.

Spero solamente che non muoia così presto. Non se lo merita, anche perché se muore lui, penso che morirei anche io, sia letteralmente che metaforicamente.

Angolo atroce

NOOO RAGA QUESTI FANNO PACE POI LITIGANO POI FSNNO PACE E COSÌ VIA.

DAI C'È UN PÒ DI SPERANZA CHE LEVI VIVA.

Non mi abbandonare ❤︎︎Levi x reader❤︎︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora