-Capitolo 8-

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Non dirlo più

Tornai a casa in macchina con mia sorella, dove non ci parlammo quasi per nulla, perché lei era concentrata a guidare e io invece guardavo fuori dal finestrino mentre pensavo a quello che era successo prima.

Chissà cosa avrà pensato di me in quel momento, magari pensa che sono un idiota, ma perché momenti del genere devono capitarmi quando sono con lei?

<<Ti è successo ancora?>> chiese la corvina, e io annuii.

<<Vuoi che andiamo in ospedale per vedere se ci sono novità?>> chiese lei, e io feci spallucce, tanto sapevo che le uniche novità sarebbero state solo negative.

<<No, non fa nulla. Voglio solamente andare a casa adesso>> dissi sospirando, con le lacrime agli occhi.

<<Sai che se vuoi, puoi parlarmi...>> affermò Mikasa.

<<Non ho bisogno dell'aiuto di nessuno>> risposi assottigliando lo sguardo, mentre stringevo forte i pantaloni.

<<A casa comunque le cose non vanno meglio tra mamma e papà. Magari vuoi fare un giro?>> chiese lei continuando a propormi cose.

<<Tanto sono abituato>> dissi schietto, e andammo a casa, dove lei parcheggiò la macchina, e poi io entrai.

<<Ah sei tornato eh?!>> esclamò mio padre.

<<Non prendertela con lui adesso! Sei un pezzo di merda!>> esclamò mia madre con un tono di voce più alto, e io me ne andai in camera mia.

Mi chiusi a chiave, e poi mi buttai sul letto.

<<Vi odio tutti...>> sussurrai stringendo i pugni, per poi mettermi le mani nei capelli, tirandoli all'indietro, anche se presto tornarono alla forma originaria.

Mi tolsi la giacca buttandola per terra, e diedi un'occhiata al mio braccio dove accennai un sorriso,

Presi il cutter, e rimarcai i tagli, mentre il letto si sporcava di sangue e di lacrime, e io ero in uno stato pietoso.

Che tristezza che sono, sembro così ridicolo mentre faccio così, se qualcuno mi vedesse probabilmente si metterebbe a ridere di me.

Non vedo l'ora di morire.

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Il fine settimana passò abbastanza in fretta, e il momento di tornare a scuola arrivò di conseguenza, e nel pullman come sempre trovai Levi.

<<Hey>> disse Levi sorridendo una volta che mi sedetti vicino a lui.

<<Ciao... Come stai ora?>> chiesi e lui sorrise.

<<Ci tieni a me eh?>> affermò dandomi una leggera gomitata sul fianco, e io sbuffai, deve sempre fare il cretino.

<<Pfth, ovvio che no. Però mi hai fatto spaventare, insomma, sembrava stessi avendo un infarto>> risposi.

<<Soffro di emicrania, ogni tanto capita, ma nulla di che tranquilla>> rispose, perché sembra sempre che stia mentendo.

<<So che sembro un po' ipocrita dicendo questo, ma... se c'è qualcosa che non va, qualsiasi cosa, me ne puoi parlare>> dissi abbassando il capo, e per la prima volta rimase senza parole sul serio dopo qualcosa che gli avevo detto.

<<Va tutto bene, non preoccuparti>> rispose guardando dall'altra parte, e io sospirai, spero non si sia arrabbiato dopo quello che gli ho detto.

Non mi abbandonare ❤︎︎Levi x reader❤︎︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora