-Capitolo 33-

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Non ti abbandonerò (leggere l'angolo atroce dopo aver letto il capitolo)

Le giornate erano sempre le stesse, a dire il vero un po' monotone, perché Levi continuavo a vederlo solamente in ospedale perché le sue condizioni non miglioravano.

Finalmente arrivò il tanto atteso giorno, il venticinque dicembre, il giorno in cui avevo deciso di dirgli quello che provavo, perché ero convinta che sarebbe stato contento di sapere quello che provavo il giorno di Natale.

Fuori nevicava tantissimo, e arrivai in ospedale la mattina prestissimo perché non vedevo l'ora, e entrai di corsa andando nella sua stanza salutando di sfuggita i dottori.

Entrai nella stanza e il mio sorriso scomparve.

Levi era sdraiato sul lettino, però non sembrava stesse dormendo, anzi, sembrava... No

No non può essere, sicuramente mi sto facendo troppe paranoie.

<<Levi>> dissi avvicinandomi a lui terrorizzata, però niente, non si svegliava.

<<Levi basta scherzare, lo sai che non sei divertente>> dissi accennando un sorriso mentre ero a disagio.

Iniziai a scuoterlo delicatamente, ma nulla, niente di niente.

<<Levi ti prego dimmi che stai scherzando>> affermai con le lacrime agli occhi, non può essere vero, è per forza uno stupido scherzo, ora si alzerà e mi riderà in faccia dicendomi "allora per me ti preoccupi"

Guardai il suo corpo inerme, mentre le lacrime mi scendevano lungo le guance, e avevo un grande nodo alla gola.

Le gambe smisero di reggere e caddi davanti al suo letto in ginocchio, per poi scoppiare in un pianto disperato.

<<Levi io ti amo ok?! Non puoi lasciarmi!>> esclamai stringendo forte le lenzuola.

Continuavo a piangere, non poteva essere vero, non poteva essere già finita, non poteva essere la fine di tutto, oggi doveva essere un giorno fantastico in cui io avrei detto a Levi tutto ciò che provavo, non può essere morto.

Il corpo aveva una temperatura normale, era appena morto.

Era morto da solo, e io non c'ero, non potevo farci nulla, non gli ho dato un ultimo abbraccio, un ultimo addio oppure un ultimo bacio.

Le urla dal dolore riempivano la stanza, mentre singhiozzavo e non riuscivo più a muovermi.

Sentendomi piangere, un'infermiera entrò subito in stanza e vide la situazione, e andò a chiamare subito dei dottori.

Gli strinsi forte la mano, e per un momento mi immaginai anche che lui avrebbe ricambiato, ma non era possibile, non sarebbe più successo.

<<Non è giusto...>> sussurrai singhiozzando.

<<Perché te ne sei andato così? Io ti avevo promesso che saremmo stati per sempre insieme, ti avevo promesso che non saresti morto, ma invece non sono stata nemmeno lì quando stavi morendo>> dissi con gli occhi che mi bruciavano da quanto piangevo.

Mi alzai a fatica e lo abbracciai, aveva gli occhi chiusi e i movimenti del viso rilassati, non avrei più visto il suo sorriso, né sopportato le sue battute.

Perché proprio oggi sei morto?

Continuavo a singhiozzare, i medici intanto entrarono e dovettero allontanarmi dal corpo morto di Levi, mentre lo portavano non so dove.

Un'infermiera restò a consolarmi mentre piangevo in modo disperato, e intanto la famiglia di Levi era arrivata in lacrime e di corsa.

Per quanto ci provassi, non riuscivo a smettere di piangere, era andato via, non sarebbe più tornato da me.

Avevi detto che non mi avresti mai abbandonata, che io avrei aiutato te e che tu avresti aiutato me, ma siamo entrambi dei bugiardi.

Levi...

Come potrò mai andare avanti ora che non ci sei? Se prima la vita non aveva senso, ora come potrò andare avanti sapendo che c'era qualcuno per me ma ora no.

Pochissimi giorni dopo ci fu il funerale, a cui non andai, non volevo vedere la tomba contente il suo cadavere gelido che veniva chiusa e poi messa sotto terra, non volevo sentire i pareri dei suoi genitori che lo avevano fatto soffrire, non volerò ascoltare il pianto disperato di Mikasa, non volevo nulla.

Però andai a trovarlo il giorno dopo il funerale, il cimitero era deserto, e andai dalla sua tomba, dove c'era l'immagine di lui che sorrideva, con sotto data di nascita e di morte.

Non appena lo vidi piansi ancora, e mi sedetti con la schiena appoggiata alla lapide mentre appoggiavo la testa appoggiata alle ginocchia, e le lacrime scendevano.

Però ci fu un soffio di vento e quando aprii gli occhi vidi una rosa vicino a me, molto simile a quella che gli avevo dato io e che aveva conservato in ospedale.

La presi in mano e la strinsi a me, non è affatto giusto.

Dovetti farmene una ragione, e riuscii a laurearmi mesi dopo, dove tutti in classe avevano già scoperto cos'era successo a Levi.

Il giorno dopo la laurea, Mikasa mi disse che erano finalmente riusciti a indovinare la password di Levi e avere accesso al telefono, ma per farlo volevano che ci fossi anche io.

Andai di corsa, e Mikasa effettivamente lo sbloccò e andò tra i messaggi, tra cui ce n'era uno che non era ancora stato inviato.

Era per me.

T/N, stanotte non mi sento davvero bene, e non so se è arrivato il mio momento. Voglio scriverti questo messaggio perché non so se avrò ancora il tempo per dirtelo, ma anche perché se non dovessi morire, è una cosa che mi tengo dentro da troppo tempo. Io ti amo T/N, sono felice che tu sia nella mia vita. Mi pento di non avertelo detto subito, mi dis-

Probabilmente non era riuscito a finirlo.

Mikasa mi mise una mano sulla spalla mentre io piangevo, sicuramente dopo questo messaggio non stavo meglio.

Ti amo anche io Levi, mi dispiace che non abbiamo avuto abbastanza tempo.

Non ti dimenticherò mai.

Fine

Angolo atroce

NOOOOO CAVOLO C'È STATA LA BAD ENDING, MI DISPIACE VI PREGO NON ODIATEMI.

PERÒ NON UCCIDETEMI ALMENO, PERCHÉ ALLE 21:45 ESCE LA PROSSIMA STORIA!

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