Fiducia
Oltre a me e Levi che ci tenevamo per mano, non successe niente di particolarmente interessante, però continuavo a pensare a lui.
Lo avevo seriamente preso per mano, ed era stato davvero stranissimo, ma anche così bello, era la prima volta che sentivo cose simili, e non mi dispiaceva affatto.
Mentre uscivamo da scuola andai da Levi, che si notava che anche lui era in imbarazzo tanto quanto me.
<<Levi uh... Che ne dici se studiamo a casa tua? Magari possiamo fare i compiti insieme e poi rilassarci un attimo>> dissi guardando in basso, non so da dove lo avevo tirato fuori tutto questo coraggio.
<<Oh sì va bene, tanto mio padre non è in casa>> disse lui, e io lo guardai un po' stupita. E se avesse seri problemi familiari?
Magari io e Levi siamo più simili del previsto allora.
<<Magari vieni a casa direttamente con me>> disse e io annuii leggermente, ero diventata fin troppo audace forse.
<<Oh sì va bene>> risposi mentre salivamo sul pullman nei soliti posti.
Mi sedetti vicino al finestrino, e per casa di Levi ci voleva di più perché era tra le ultime fermate del pullman.
Sbadigliai, e appoggiai la testa alla sua spalla dalla stanchezza, e subito lui si irrigidii visto che non se lo aspettava affatto.
<<Stanca eh?>> chiese sorridendo.
<<Un pò, svegliami quando arriviamo>> dissi chiudendo gli occhi.
Io odiavo a morte essere toccata, abbracciata o tenere per mano qualcuno, ma quando Levi lo faceva mi sentivo al sicuro, come se sentissi come potevo fidarmi, e a me piaceva molto.
Ho sempre cercato qualcuno con cui avrei potuto avere questa fiducia, ma non ci vuole un genio a capire che non è mai stato così.
Si potrebbe dire che stiamo diventando buoni amici.
Levi appoggiò la guancia alla mia testa, spero che non si addormenti anche lui, sennò sarebbe davvero un problema.
Il tempo di chiudere gli occhi che già eravamo arrivati alla fermata, per questo io e Levi scendemmo e ci dirigemmo verso casa sua, che distava tipo due minuti a piedi.
Avevo già scritto a mia madre dicendole che non sarei tornata prima di stasera, e lei stranamente non aveva neanche esitato, ma meglio così, non avevo voglia di discutere.
<<Hai fame? Perché possiamo fare merenda con qualcosa che ho in casa>> affermò aprendo la porta.
<<Oh no no>> risposi accennando un sorriso per poi andare in camera di Levi con lui.
Non appena vidi il letto che sembrava morbidissimo, mi sedetti, in effetti il suo letto era comodo come l'altra volta.
<<Comunque non capisco perché ti fai problemi sulla tua cicatrice>> disse il corvino mentre posava ordinatamente gli zaini.
<<Davvero lo chiedi ancora? Magari perché è enorme e orribile>> dissi come se fosse ovvio, e tecnicamente lo era ma
<<Te l'ho già detto che a me piace no? Se agli altri fa schifo allora sono loro idioti>> affermò avvicinandosi al letto per poi sedersi al mio fianco.
<<Ok ma anche io la odio, non sono solo gli altri>> dissi sospirando, non so perché mi stavo aprendo così tanto con Levi.
<<Magari potresti dirmi come te la sei fatta. A meno che tu non sia nata così>> disse facendo spallucce.
<<No no, non sono nata così per fortuna, è una cosa che è successa anni fa, ormai non è neanche più importante>> dissi appoggiando la testa alle coperte.
<<Se lo dici tu ok, però ricordati che per me sei comunque bellissima, cicatrice o no>> disse lui e io avvampai di nuovo
<<Grazie... Sei più dolce di quando ci siamo conosciuti. Prima eri un "sono migliore di tutti, non parlatemi perché non mi interessa ciò che dite" e ora sei così comprensivo>> affermai, non aveva tanto senso in effetti.
<<Io sono dolce e comprensivo solo con le persone a cui voglio bene. Se non mi interessa qualcuno non faccio finta di andarci d'accordo>> affermò e io sorrisi, era un sollievo a saperlo.
<<E comunque tu sei forse l'unica vera amica che io abbia mai avuto, anche se forse è troppo presto da dire>> affermò guardandomi, questa non me l'aspettavo proprio.
<<Anche tu sei il mio unico vero amico>> risposi imbarazzata, era così strano tutto quanto, mi piaceva ma era una sensazione stranissima.
<<Anche tu sei dolce allora eh T/N? Credevo fossi solo quella "sono la migliore di tutti e voi non valete niente">> disse imitando quello che avevo detto di lui prima.
<<Ma perfavore. E poi sono dolce con le persone di cui mi fido>> dissi aggiungendo l'ultima frase non so neanche perché.
<<Ti fidi di me quindi?>> chiese sorridendo.
<<Se sono costretta ad ammetterlo, allora tu sei l'unica persona di cui mi fido>> affermai, e non scherzavo.
Non avevo nessuno, avevo solo lui, era normale che fosse la persona che riceveva la maggior parte della mia fiducia.
E non capisco come siamo arrivati a questa situazione.
Angolo atroce
RAGA SCUSATE SE È CORTO IL CAPITOLO MA ERO STANCHISSIMA E MI SI CHIUDEVANO GLI OCCHI MENTRE SCRIVEVO
COMUNQUE SEMPRE PIÙ PROGRESSI
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Non mi abbandonare ❤︎︎Levi x reader❤︎︎
FanfictionNon lo so. Penso di non sapere più nulla ormai. Quello che voglio diventare, il tipo di persona che voglio essere, come devo parlare con gli altri, ma soprattutto: cosa devo provare per quel ragazzo cui unica informazione che ho è il nome e l'età?