-Capitolo 21-

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Sotto le stelle e vicino alla morte

<<Levi io mi chiedevo se...>> iniziai a parlare anche se ero un po' in imbarazzo non so nemmeno io perché.

<<Se volessi magari venire a guardare le stelle con me domani. Ho sentito dire che si vedranno benissimo perché il cielo sarà limpido>> affermai.

Per me guardare le stelle era sempre stato qualcosa di molto intimo, come un momento in cui mi fermavo seriamente a pensare a me stessa, però da quella volta a casa di Levi in cui ci siamo messi a parlare di notte, ho sempre voluto chiederglielo.

<<Certo, ci vediamo magari verso le otto?>> chiese sorridendo, e io ero molto sollevata.

<<Perfetto, allora ci vediamo domani>> dissi stringendo la sua felpa.

<<Io devo andare con mia sorella a fare un giro per negozi, quindi non vengo in autobus>> disse, peccato.

<<A domani>> disse guardandomi per qualche istante, la situazione era sul serio ridicola, mi sentivo morire dall'imbarazzo e la ragione mi era sconosciuta.

Mi diede un veloce bacio sulla guancia, perciò io avvampai e lui se ne andò via di corsa verso la macchina che era lì vicino, probabilmente quella di sua sorella.

Anche Levi era il parente stretto di un pomodoro, per questo sorrisi e salii sul pullman sedendomi in fondo.

Arrivai a casa, e mia madre grazie al cielo era a lavoro, quindi mi buttai sul letto con un bel libro, menomale che domani era sabato, quindi questo pomeriggio potevo evitare i compiti.

Mi toccai la guancia, quando Levi mi toccava non mi faceva schifo, anzi, mi piaceva e mi sentivo bene, era una bella sensazione.

Mi sentivo al sicuro quando mi abbracciava, avrei potuto tenerlo per mano per sempre, e inoltre quando lo guardavo mi fidavo di lui.

Sospirai, non vedo l'ora che sia domani sera.

Il tempo passò in fretta, e la sera del giorno dopo andai a casa di Levi con il pigiama, il telefono e il caricabatterie, mentre lui era già con i pantaloni della tuta grigia, una canottiera e una leggera giacca.

<<Ehi>> dissi sorridendo, e lui ricambiò il sorriso.

<<Nel retro del mio giardino le stelle si vedono ancora meglio, per non parlare della Luna. Ho anche già sistemato delle coperte, cuscini e qualcosa da mangiare>> affermò, perciò andammo subito.

Il cielo in effetti lì si vedeva benissimo, era tutto così bello.

<<La Luna è bellissima, vero?>> chiese il corvino con gli occhi che brillavano più delle stelle.

<<Molto>> risposi sorridendo mentre lo guardavo.

Guardai le labbra di Levi per un istante, per poi subito togliermi dalla mente quello a cui stavo pensando, ma sono impazzita?

<<Immagina quanto deve essere bello baciarsi sotto le stelle>> disse lui di punto in bianco, perciò avvampai ancora.

<<Vero, in effetti ci ho sempre pensato>> dissi mentre cercavo di riconoscere qualche costellazione, inutile dire che ero troppo concentrata a pensare a Levi.

Levi appoggiò una mano sopra la mia, mentre mi guardava negli occhi, e io non sapevo minimamente che cosa fare.

<<Vedo che hai messo la mia felpa>> affermò guardandola, non aveva torto.

<<Mi piace un sacco, spero non ti dispiaccia>> dissi accennando un sorriso, mentre non eravamo così tanto distanti.

<<Per nulla>> disse allontanandosi.

Mi avvicinai a lui, sistemandomi tra le sue gambe per poi appoggiare la schiena al suo petto, mentre lui mi circondava la vita con le braccia.

<<Sei troppo dolce stasera, non è che vuoi qualcosa in cambio?>> chiese.

<<Giuro che se lo dici di nuovo ti tiro un pugno, ringrazia che non l'abbia già fatto>> affermai sbuffando, deve sempre rovinare i momenti dolci.

Lui appoggiò le sue labbra alla mia nuca, facendomi rabbrividire, però nel senso positivo della parola.

<<Spero di non morire prima di questo inverno>> affermò lui di punto in bianco, mancavano tre mesi all'inverno in realtà.

<<Tu non morirai>> dissi.

<<Sì invece->> iniziò.

<<No non morirai!>> esclamai facendo calare il silenzio tra me e lui.

Non volevo che parlasse di morte, non volevo accettare il fatto che molto probabilmente sarebbe morto così presto.

<<Poi sarebbe bello poter avere un donatore, ma è quasi impossibile trapiantare il cervello>> disse sorridendo.

<<Perché?! Si fanno trapianti di cuore, fegato, polmoni e tutto!>> esclamai.

<<Perché è facilissimo che il trapianto non funzioni. E poi penso ce ne sia stato uno, ma è costato un sacco di soldi per 36 ore di intervento>> concluse.

Però non morirà comunque, non deve morire, non può morire, non finché io sono viva.

<<Come ti pare>> affermai sdraiandomi appoggiando la testa al cuscino, e Levi si sdraiò vicino a me.

<<Allora ci tieni a me?>> chiese sorridendo mentre si avvicinava.

<<Pfth, continua a sperare>> dissi facendo sempre l'orgogliosa, ma anche perché volevo evitare che l'atmosfera si facesse cupa.

<<Un giorno mi dirai "Certo che ci tengo a te Levi, io ti amo!" >> esclamò e io rimasi a bocca aperta nel senso negativo della parola.

<<Sai vero che non succederà mai?>> gli chiesi.

<<Questo lo vedremo>> rispose accennando un sorriso.

Angolo atroce

T/N SI STA INNAMORANDO ATTENZIONE ATTENZIONE, E ANCHE LEVI

SPERIAMO SOLO CHE LEVI NON MUOIA

Non mi abbandonare ❤︎︎Levi x reader❤︎︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora