Perché ti preoccupi?
Passò un'altra ora, ci stavamo allenando sulla corsa in quel momento, non ero la migliore ma non andavo neanche tanto male, quindi non mi dispiaceva più di tanto.
Però a un certo punto vidi Levi chiedere una cosa al professore, e quando lui annuì, Levi se ne andò in bagno, anche se qualcosa non mi convince, però meglio lasciar stare.
La lezione finì, e ora c'era la pausa di dieci minuti, ed ero stanchissima, quindi ci voleva proprio, per questo restammo tutti nel cortile, mentre io ero seduta sulla panchina.
<<Va tutto bene?>> chiesi a Levi una volta che si sedette vicino a me, e lui fece un'espressione abbastanza confusa.
<<Ora ti preoccupi per me?>> chiese lui con un sorriso malizioso per poi mettermi un braccio attorno alle spalle.
<<Non toccarmi>> risposi staccandomi da lui con tono freddo, e lui subito si senti a disagio e appoggiò le mani sulla panchina fredda.
<<Comunque sì sto bene>> affermò sospirando, ma io non gli risposi neanche, anche se doveva aspettarselo.
Non riesco ad accettare che le persone mi tocchino se non è strettamente necessario, e questo lo odio, perché vedo tutti tenersi per mano e abbracciarsi, ma io non ci riesco, mi viene da vomitare quando mi succede.
<<Beh io vado>> rispose alzandosi per poi andare da un altro gruppetto di persone che in realtà non conoscevo.
Restai quindi nuovamente da sola, io e i miei pensieri, che continuavano ad arrivare a una sola destinazione: Levi.
Levi che mi parlava da due giorni nonostante ogni volta io lo respingevo, Levi che anche se ero fredda e lui pieno di calore da offrire, mi cercava sempre e si preoccupava.
Levi che in poco tempo era diventato il ragazzo più desiderato di tutta la scuola, mentre io che ero rimasta nell'ombra per cinque anni, riempita di sorrisi falsi e di persone con doppi fini.
Ma da quando è arrivato lui le persone mi notano, ma solo perché mi vedono come "La ragazza strana e con la cicatrice che sta sempre attaccata a Levi", ma io ero molto di più.
Il tempo nelle ore successive, degenerò parecchio, sfociando da un sole luminoso a una pioggia abbastanza forte.
E fortuna vuole che il pullman per problemi dell'autista non era neanche lì, quindi molti dovevano tornare a piedi o chiamare un parente o un amico.
Io non potevo chiamare nessuno, o almeno nessuno sarebbe venuto, quindi non mi restava che farmi la strada a piedi, che erano una ventina di minuti, che palle.
Mi sarei ammalata sicuramente.
<<Non hai l'ombrello?>> chiese Levi notando che esitavo nell'uscire dalla scuola, mentre lui aveva l'ombrello nella mano anche se ancora chiuso.
<<Non fa nulla>> risposi uscendo dalla scuola, mentre la pioggia fresca mi picchiettava contro il corpo, e iniziai a camminare.
Però a una certa sentii il rumore di un ombrello aprirsi, e la pioggia fresca smise di toccare la mia pelle tiepida, per questo mi girai d'istinto.
Levi, con l'ombrello teso nella mia direzione, che copriva me ma non lui, mentre i suoi occhi che ora si abbinavano perfettamente al cielo, fissavano i miei, bello come la prima volta che l'ho visto sul pullman.
<<Permettimi di accompagnarti>> disse lui e io rimasi sconvolta dalla sua richiesta, accompagnarmi?
<<No>> risposi schietta, e se mia madre fosse stata fuori e Levi avesse visto come vivevo? Non volevo il suo aiuto, non volevo l'aiuto di nessuno.
<<Almeno per un pezzo di strada, non voglio che tu ti ammali>> disse insistente, e nonostante fuori facesse fresco, sentivo le guance calde, proprio come quando ti metti davanti a un bel fuoco a riscaldarti dopo una giornata invernale.
<<Non c'è n'è bisogno, sul serio>> risposi abbassando lo sguardo, non riuscendo a sostenere il suo.
<<Almeno prendi l'ombrello se non vuoi che ti accompagno>> continuò, come mai questo ragazzo non si vuole arrendere?
<<e tu? Anche tu ti ammalerai>> risposi guardandolo di nuovo, e lui fece spallucce.
<<Mia sorella può venire a prendermi, a me non cambia aspettare dieci minuti>> affermò, se la mette così...
<<Va bene>> risposi tendendo la mano in avanti, e le dita mia e di Levi si sfiorano solo per qualche istante, ma presi comunque l'ombrello.
<<Ci vediamo lunedì allora>> disse, mentre io ero imbarazzata, sentivo un leggero mal di pancia, ma piacevole.
<<Certo, ciao>> risposi guardando dall'altra parte di nuovo e lui sorrise.
Io ricambiai il sorriso un po' in imbarazzo, e poi me ne andai, mentre lui si mise al riparo per poi chiamare sua sorella.
Iniziai a camminare, finché non vidi un messaggio da mia madre, oh no, nulla di buono sembra.
Ci sono dei miei amici a casa, quindi non venire fino a stasera all'ora di cena
Sospirai, quindi decisi di andarmene in biblioteca visto che era abbastanza vicino, e mi sedetti lì a studiare, non avevo tanto da fare quindi...
Passarono due orette, e intanto mi ero messa a leggere un libro visto che i compiti li avevo finiti tutti.
Però a un certo punto sentii la voce di qualcuno di familiare, e quando mi accorsi di chi era, subito sperai di sparire.
Oh no era Levi.
Nascosi la faccia nel libro, e per un momento sperai che non mi avesse notata, però poi mi sfilò il libro di mano.
<<Che fai? Ti nascondi da me per caso?>> chiese il corvino sorridendo mentre aveva ancora il mio libro in mano, ma come si permette?!
<<Ma figurati, ero solamente immersa nella lettura>> risposi calma, prendendogli di nuovo il libro.
Non pensavo fosse un tipo da biblioteca, però a quanto pare gli piace, e si stava facendo un po' noioso il tutto, considerando che dovrò stare qui altre due ore.
<<Ero venuto qui a scegliere dei libri, ma se ci sei tu allora possiamo passare il tempo insieme>> affermò, e io non me lo aspettavo davvero.
<<Cioè, se ti va>> affermò imbarazzato notando il modo in cui lo stavo guardando.
<<E cosa vorresti fare in biblioteca?>> domandai, in effetti o studiavamo oppure leggevamo.
<<Un'idea ce l'avrei>> esclamò lui, e io ero parecchio curiosa di sapere cosa avrebbe detto dopo.
Angolo atroce
IO L'HO GIÀ CAPITO, MA LORO ANCORA NO, SI STANNO INNAMORANDOOOOO
COMUNQUE TRA POCHI CAPITOLI SUCCEDERÀ UNA COSA BRUTTAA
STAI LEGGENDO
Non mi abbandonare ❤︎︎Levi x reader❤︎︎
FanfictionNon lo so. Penso di non sapere più nulla ormai. Quello che voglio diventare, il tipo di persona che voglio essere, come devo parlare con gli altri, ma soprattutto: cosa devo provare per quel ragazzo cui unica informazione che ho è il nome e l'età?