-Capitolo 26-

414 49 378
                                    

Non so cosa fare

Caddi per terra mentre sentivo la testa come esplodere, accasciato sul pavimento, mentre urlavo di dolore, attirando l'attenzione di mia sorella.

<<Levi!>> urlò lei avvicinandosi subito a me, non sapendo minimamente cosa fare mentre io non riuscivo neanche a parlare.

Continuavo a muovermi anche se non volevo, mi sembrava di stare per morire.

Una decina di secondi dopo riuscii a fermarmi, mentre Mikasa aveva le lacrime agli occhi, anche se io ero ancora sotto shock.

<<Chiamo un'ambulanza>> disse lei, e arrivarono effettivamente dei medici visto che non riuscivo ad alzarmi.

Chiusi gli occhi, e quando mi svegliai ero sdraiato in un letto d'ospedale, con mia sorella vicino a me che mi teneva la mano.

<<Come ti senti?>> chiese la corvina preoccupata a morte, e io guardai dall'altra parte, non volevo parlare, non avevo voglia.

<<Una merda>> dissi schietto.

<<Immagino. Comunque hanno fatto dei controlli, perché gli ho detto che hai spesso mal di testa e nausea, e sono riusciti a capire come mai>> disse tirando un respiro profondo, e ne ero felice ma come mai lei sembrava così amareggiata?

<<E?>> dissi impaziente.

<<Hai un cancro al cervello Levi, e non da poco>> disse onestamente, mentre io stringevo per quanto potevo le coperte del lettino.

<<È tanto grave?>> chiesi con le lacrime agli occhi.

<<Abbastanza, hanno detto che è un caso molto particolare e difficile da trattare. Però c'è sempre speranza!>> esclamò lei cercando di darmi conforto.

<<Non per me Mikasa>> dissi sospirando, anche se sembrava che dovesse dire altro, anche se preferiva non rispondere a quello che avevo appena detto.

<<Inoltre dobbiamo fare i bagagli a casa non appena ti lasciano andare, ti ricordi vero che ci trasferiamo a New York?>> chiese lei.

<<Ovvio che mi ricordo, spero solamente che lì le cose saranno meglio di come sono qui in Michigan. Magari riuscirò a farmi qualche vero amico>> dissi accennando un sorriso al pensiero, non volevo assolutamente pensare alla malattia in quel momento.

Avevo sentito il mio cuore spezzarsi, ma con la stanchezza e il dolore non riuscivo ad esprimere più di tanto i miei sentimenti.

So solo che voglio piangere tutto il giorno sul mio cuscino.

- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -

Il giorno dopo andai a scuola, anche se sarei restata volentieri a letto tutto il giorno, soprattutto perché oggi ho la verifica di matematica.

Insomma, vado parecchio bene in matematica, ma penso che nessuna persona sana di mente sia contenta di fare una verifica.

Salii sull'autobus una volta pronta, e mi sedetti vicino a Levi, nonostante pensando a tutti i pensieri che mi ero fatta su di lui era imbarazzante.

Ho pensato tutta la notte al fatto che mi piacesse e quindi ho dormito da schifo, anche perché spero di non darlo troppo a vedere.

<<Hey>> disse il corvino accennando un sorriso.

Nah ma che ci vuole, non sono mica così ovvia con i miei sentimenti.

<<Giuro che non ho una cotta per te ma cos'è che te lo fa pensare?!>> esclamai di botto e lui rimase senza parole.

<<Okay?>> chiese confuso rimettendosi le cuffiette.

<<Hai i capelli tutti incasinati, non ti sei pettinato i capelli?>> chiesi allungando una mano ai suoi capelli.

<<Non avevo voglia>> disse appoggiando la guancia alla mia spalla, mentre io gli accarezzavo i capelli corvini.

<<Hai dormito male anche tu per caso?>> domandai notando quanto era stanco.

<<Colpa di Muffin, non la smetteva di darmi fastidio>> disse facendo spallucce, mi sembrava tanto una bugia, probabilmente non riusciva a dormire per colpa sua.

<<Non incolpare il povero gatto>> affermai facendo la finta offesa e lui sorrise per poi togliere la guancia dalla mia spalla.

<<Va bene, sono stato semplicemente sveglio a guardare serie TV>> disse sbuffando per poi incrociare le braccia.

<<Ecco appunto>> risposi, era ovvio.

<<Oggi sei più dolce del solito, insomma, ormai ogni giorno sembra sempre di più che ti stai addolcendo>> mi fece notare dandomi una gomitata.

<<Sarà una tua impressione>> dissi completamente rossa in viso.

<<Anche il fatto che sei un pomodoro vivente è una mia impressione?>> chiese sarcastico avvicinando il suo viso al mio.

<<Bravo vedo che hai capito>> risposi con lo stesso sarcasmo.

Lui sorrise e presto arrivammo a scuola, dove dopo la verifica di matematica avevamo inglese, mi andava bene in realtà.

Levi mi passò un foglietto mentre la prof spiegava, e io lo lessi.

L:Sei così carina quando sei concentrata

Io avvampai, avevo la tentazione di tirargli un pugno.

T/N: ci provi anche troppo con me, non è che sei tu quello innamorato?

L: ti piacerebbe eh?

T/N: ma anche no >:/

L: lo vedremo ;))

Io sbuffai per poi smettere di rispondergli, era meglio lasciarlo perdere.

Anche perché sento già le guance andare a fuoco.

Angolo atroce

EEEEEEHHH SONO COTTI E BRUCIACCHIATI QUESTI DUE

COMUNQUE MI SENTO BUONA QUINDI VI DÒ ALTRI SPOILER SULLA PROSSIMA STORIA:

-Levi molto simile all'anime come carattere

-"Tradimento"

-Sexual tension

Non mi abbandonare ❤︎︎Levi x reader❤︎︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora