-Capitolo 18-

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Scoperta

<<Tu... Andresti davvero con me?>> chiesi rossa e lui accennò un sorriso, per questo ricambiai subito.

<<Va bene, allora penso che sia ok>> affermai guardando dall'altra parte.

<<Comunque... Prima cosa sei riuscita a vedere dai fascicoli medici?>> chiese lui, con un'espressione un po' preoccupata.

<<Niente in realtà, ma non era mio intento vedere le tue cose>> dissi abbassando lo sguardo e lui sospirò.

<<Come mai erano così tanti?>> chiesi.

<<Te l'ho detto, faccio spesso visite>> disse facendo spallucce e io sospirai.

<<E quei mal di testa forti improvvisi? Sono anche quelli innocui immagino>> affermai, perciò lui restò in silenzio.

<<Guarda che non ho nulla di che>> disse accennando un sorriso.

<<Perfavore, ormai siamo amici, e anche se sembra strano, io voglio che ci aiutiamo a vicenda in tutto. Perciò se->> iniziai.

<<Ho detto che non ho nulla ok?!>> esclamò.

<<Mi stavo solo preoccupando per te! Scusami se mi sono permessa!>> esclamai sarcastica e lui strinse il lenzuolo.

<<Tu ti incazzi quando ti chiedo della cicatrice, posso incazzarmi anche io quando non ti fai gli affari tuoi?!>> mi urlò contro.

<<Non paragonare i miei problemi ai tuoi!>> esclamai.

<<Non ho voglia di parlarne ok?! Tutto qui, te l'ho detto anche prima!>> continuò abbassando però un po' la voce.

<<Ma mi preoccupo se vedo decine di fascicoli medici chiusi nel cassetto!>> esclamai.

<<Poi continui a fare paragoni sulla morte e io non ci capisco! Per caso che ne so, soffri di depressione o che so io?!>> esclamai e lui restò zitto un attimo.

<<Vuoi sul serio sapere che ho?!>> urlò e io indietreggiai un attimo, odiavo le urla.

<<Sì!>> esclamai.

<<Ho il cancro ok?!>> urlò e nella stanza calò il completo silenzio per qualche secondo, dove io speravo di aver capito male, cosa impossibile, e lui non riusciva a credere di averlo detto.

<<Che... Che cosa?>> chiesi.

<<Ho- Ho un cancro al cervello da più o meno due anni. Le condizioni però continuano a peggiorare>> disse.

<<In che senso peggiorano?>> chiesi, non volevo sentire le parole dopo, ma dovevo.

<<Vuol dire che morirò>> affermò schietto, il suo viso esprimeva rabbia, tristezza e delusione per sé stesso, mentre io avevo la mente annebbiata.

<<Io non voglio la tua pietà, non voglio vedere la tua faccia che dice "Oh poverino" ogni volta che ci incontriamo. Voglio solo che tutto sia normale>> disse.

<<Sì, non preoccuparti, non succederà tanto>> dissi.

Ed ecco che tornava quella sensazione.

Quella sensazione di voler scappare da tutto e non guardarmi più indietro, non volevo più parlare con Levi, volevo solamente tapparmi le orecchie e chiudere gli occhi, per poi fare finta di non esistere.

Ma non lo avrei fatto.

Ero sicura che non mi sarei affezionata troppo a Levi dopo aver saputo cosa aveva, perché sapevo che il giorno in cui avrei dovuto dirgli addio, avrei avuto ancora il cuore spezzato.

E così, la barriera di ghiaccio che c'era tra il mio cuore e quello di Levi, sembrò tornare come quando ci eravamo conosciuti.

<<Non avrei voluto dirtelo così. Mi dispiace se ti ho urlato ma... Non volevo che tu lo scoprissi>> affermò.

<<Lo capisco... Però io starò con te fino alla fine eh?>> affermai, prima l'atmosfera era tutta rosa e fiori, adesso sembra talmente densa che si può tagliare con delle forbici.

Non molto tempo dopo andammo a dormire, dove io diedi le spalle a Levi, mentre lui faceva la stessa cosa.

Non appena ebbi la certezza che Levi stesse dormendo, andai in bagno e mi chiusi a chiave, e non so dopo quanto tempo, piansi per qualcuno.

Non perché mi era successo qualcosa di brutto, ma perché io non volevo che a Levi succedesse.

Perché a lui?

C'erano persone come Nifa, mia madre, Historia, Reiner, che meritavano di morire, ma l'unica persona che meritava di vivere, morirà.

Non so neanche quando, e forse neanche lui lo sa, o magari sì ma non vuole che io sappia quando sarà il suo ultimo giorno.

Dopo una decina di minuti tornai nel letto, svegliando Levi che sembrava parecchio confuso.

<<Come mai sei in piedi?>> chiese.

<<Dovevo andare in bagno>> dissi, in parte era vero e in parte no.

<<Ah ok>> concluse facendomi spazio nel letto, e io mi sdraiai ancora.

<<Domani che ne dici se andiamo a studiare in biblioteca?>> chiesi, e lui ci restò a pensare qualche istante.

Non avrei più parlato con lui di morte, non volevo che sapesse che in realtà ci stavo male, forse troppo.

<<Ma sì, possiamo andare anche a piedi>> propose, mi andava bene.

<<Perfetto, notte Levi>> dissi abbracciandolo, e lui si irrigidì, nonostante presto ricambiò l'abbraccio.

Mi addormentai presto, cullata dal suo battito, e successivamente fece lo stesso.

Quanto vorrei che tutto questo fosse solo uno stupido incubo, e che quindi tutto questo non fosse reale.

Ma prima o poi dovrò accettare la realtà.

Angolo atroce

Eh sì gente, avete scoperto cosa aveva Levi :(

Comunque vi prego di non fare battute sul cancro.

Comunque vi prego di non fare battute sul cancro

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Non mi abbandonare ❤︎︎Levi x reader❤︎︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora