Bianco come un ospedale, rosso come il sangue
La giornata passò abbastanza in fretta, il vero problema fu il giorno dopo, perché Levi non venne a scuola, cosa abbastanza strana.
A ricreazione decisi di scrivergli, sperando in una sua risposta.
"Come mai non sei venuto?"
Però non ricevetti risposta, né dieci minuti dopo, né un'ora dopo, né fino a tarda sera, nonostante avessi continuato a mandargli messaggi.
Ero nel panico, non sapevo come stava, se stava bene, e neanche come contattarlo visto che non mi ricordavo dove abitava e lui non rispondeva.
Levi, perfavore rispondi, dove sei?
Va tutto bene?
Come ti senti?
Non è successo nulla di grave giusto?
Se ho fatto qualcosa dimmelo
Però quando notai che continuava a non rispondere, mi arresi e andai a farmi una doccia per togliermi dalla mente tutti quei pensieri.
Feci scorrere l'acqua, che mi scendeva dalla testa per poi andare lungo e la schiena e infine cadere a terra.
Era rilassante però nella mia testa c'era solamente Levi, chissà cosa era successo, spero solo che non sia...
Al pensiero mi venne da piangere, perciò mi asciugai le lacrime che minacciavano gli uscire e finii di lavarmi.
Presto però sentii una notifica dal telefono, e notai che era da Levi.
"Ciao, scusa ma sono la sorella di Levi. Ora è in ospedale perché ha avuto un attacco epilettico, però le sue condizioni sono più gravi del previsto. Mi dispiace dirtelo così per messaggio, però volevo essere onesta"
Appena lessi il messaggio sentii il mio cuore quasi fermarsi, in che senso sono più gravi del previsto?! Non vuol dire che morirà giusto?!
Ero nel panico, perciò subito le risposi.
"in che ospedale?!"
Lei mi inviò l'indirizzo, e non appena lo lessi mi misi scarpe e giacca, e poi presi le chiavi della macchina di mia madre, che tanto dormiva.
Questa estate ho fatto dei corsi alla scuola di guida, e andavo bene sia in pratica che a teoria, peccato però che non ho la patente.
Decisi di non rischiare e posai le chiavi, l'ospedale era a dieci minuti a piedi di distanza, posso farcela.
Iniziai a correre verso l'edificio, dove c'era Mikasa che era in sala d'attesa, ma Levi non era con lei.
<<Levi come sta?>> chiesi cercando di stare calma mentre mi avvicinavo a lei.
<<Parecchio male, non riusciva a respirare perciò adesso stanno vedendo qual è il problema>> disse la corvina con le lacrime agli occhi.
<<Aveva molte difficoltà a muoversi e... Non so cosa fare>> affermò mettendosi le mani tra i capelli.
<<Quando si può andare a vederlo?>> chiesi guardandola.
<<Non appena vengono a chiamarci, adesso no purtroppo>> sospirò lei.
Restammo lì non so quanto, e presto finii per chiudere gli occhi dalla stanchezza.
Subito dopo però arrivò un'infermiera per dirci che potevamo andare da lui.
Andò prima Mikasa e poi andai io, Levi sembrava sfinito, era più pallido del solito e aveva i capelli spettinati, più le occhiaie ancora più marcate.
<<Cosa ci fai qui?>> chiese Levi.
Come mai la situazione era peggiorata in solo un giorno?!
<<Mikasa mi ha detto quello che è successo e sono subito venuta. Avevo paura>> dissi stringendo i pugni.
Lui allungò a fatica la mano per poi far incrociare le nostre dita, e io in quel momento presi un respiro profondo.
<<Mi dispiace>> disse mentre gli tremava il labbro inferiore.
<<Per cosa?>> chiesi confusa mentre non riuscivo neanche a guardarlo in faccia.
<<Per farti sempre preoccupare. Non te lo meriti, ti avevo promesso che tu mi avresti aiutato con i miei problemi e io avrei aiutato te, però invece ti sto solamente causando guai e lo odio!>> esclamò.
<<Non è colpa tua invece. Levi io sono contenta che tu sia nella mia vita, probabilmente sarebbe stata ancora più brutta se tu non ci fossi mai stato>> affermai sorridendo in modo malinconico.
<<Non voglio morire>> disse lui mentre una lacrima gli scendeva lungo la guancia.
<<Non morirai Levi, smettila di dirlo>> dissi stringendogli forte la mano.
<<Eppure adesso sono su un letto d'ospedale, mentre riesco a malapena a muovermi>> disse.
<<Dovrò restare in ospedale finché non si vedono miglioramenti, perciò ti conviene semplicemente dimenticarmi>> disse sospirando.
<<Io invece verrò qui ogni giorno dopo scuola a raccontarti tutto, e farò in modo che ti sentirai meglio>> dissi sicura di me mentre lui non era molto convinto.
<<Non posso costringerti>> affermò.
<<Non mi stai costringendo, ho deciso io di farlo>> dissi e lui sorrise.
<<Quindi ti giuro che tu migliorerai e starai anche meglio di prima! E poi resteremo insieme per sempre>> affermai sorridendo.
<<È una promessa>> sussurrai.
Angolo atroce
UDDIO CHE CASINO IN QUESTO CAPITOLO!
SECONDO VOI LEVI VIVRÀ?
STAI LEGGENDO
Non mi abbandonare ❤︎︎Levi x reader❤︎︎
FanfictionNon lo so. Penso di non sapere più nulla ormai. Quello che voglio diventare, il tipo di persona che voglio essere, come devo parlare con gli altri, ma soprattutto: cosa devo provare per quel ragazzo cui unica informazione che ho è il nome e l'età?