Filming | YakuLev

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Autore: muffin12
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Filming | YakuLev


Lo schermo nero si illuminò.

Il viso di Lev comparve d'improvviso, dominando tutto lo spazio con un'espressione dubbiosa, sopracciglia corrucciate e sguardo confuso. "Non capisco se è accesa." Mugugnò a bocca stretta toccando pulsanti senza una logica, le mani che invadevano la visuale svolazzanti e troppo agitate.

La visione tremolò leggermente e divenne improvvisamente sfocata, click morbidi di tasti che venivano spinti casualmente, tentando e non riuscendo di sistemare le cose. "Smettila di smanettare a caso, la romperai!"

Quella era la propria voce, capì Yaku.

Era scocciata, era nervosa, ma poteva sentire il brivido di anticipazione che la invadeva e che non era riuscito a mascherare del tutto, ben presente in un tremolio leggero delle sue corde vocali.

Non se ne era accorto, allora.

In quel momento pensava potesse averlo avvertito solo lui, ma la vista ritornò a fuoco e poté vedere chiaramente il sorriso ampio di Lev, gli occhi verdi scintillanti ad una prospettiva completamente surreale e la sua abilità nell'installare la videocamera magicamente accresciuta tra le sue capacità. "La luce rossa vuol dire che è accesa, no?"

"Tu che dici?" Era veramente acido, notò. Avrebbe anche potuto risparmiarselo, ma poi Lev si allontanò dalla telecamera ed eccolo lì sul letto, entrambi già in boxer e lui assolutamente mortificato.

Ma non era esatto.

Ricordava perfettamente la profonda vergogna che aveva provato inizialmente, immerso nell'atmosfera fredda della sistemazione della videocamera. Avrebbe preferito di gran lunga raggiungere Lev dopo, quando tutto era pronto e lui non avrebbe dovuto stare lì a guardarlo smanettare con un oggetto stupido che era così importante in quel momento.

Ma, all'epoca, non aveva saputo che il suo sguardo era così fisso su di Lev.

Che i suoi occhi erano così grandi mentre lo osservava mettersi dritto per raggiungerlo, la schiena ampia e bianca e così priva di imperfezioni da sembrare dipinta.

Che le sue guance erano così rosse – così tanto rosse – da fare a botte con il colore dei propri capelli, rendendolo più simile ad un fottuto pomodoro con la parrucca sbagliata che ad uno dei libero migliori a livello mondiale.

E Lev avanzava camminando.

In quel momento poteva vederlo da dietro, camminare verso il letto e verso di lui allontanandosi dalla videocamera.

Le sue spalle ampie, la sua vita stretta, quella schiena pallida e flessuosa, un triangolo perfetto da far apparire per settimane sui cartelloni pubblicitari ed in televisione – che poi era la cosa che li aveva portati lì. Pubblicità su pubblicità di lui mezzo nudo, trame assolutamente senza senso di profumi, donne che lo circondavano in ogni momento, sua sorella che gli stava accanto.

E viaggi. E lontananza. E contratti.

Lev voleva lui. Lo voleva in ogni momento, lo voleva in ogni occasione, in ogni contesto, situazione. Soprattutto quella intima.

Un video di loro due insieme e sarebbe stato più felice.

Yaku aveva brontolato, ovviamente, rifiutando con una fermezza tale da voler sembrare definitiva, prendendolo a calci ogni volta che alzava l'argomento, per cosa poi? Per niente, perché lo sapeva lui e lo sapeva Lev, non riusciva a resistere dal dargli qualunque cosa lo facesse stare bene. Per quanto possibile, almeno.

Haikyuu!! KINKTOBER 2022Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora