Role Play | KuniKin

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Autore: muffin12
n° parole: 2405


Role Play | KuniKin


Il whisky che aveva deciso di ordinare non aveva il sapore che si aspettava.

Si era informato, ovviamente, ne aveva letto. Sapeva che doveva avere un colore non dorato ma più scuro, simile al miele d'acero e ugualmente ricco, intenso, pieno. Gli aveva sempre fatto venire l'acquolina in bocca.

Sapeva che l'odore variava a seconda degli ingredienti utilizzati.

Quelli prodotti con orzo, ad esempio, avevano un aroma tostato, quasi caramellato. Se veniva utilizzato il mais, invece, si potevano avvertire suggerimenti vanigliati, la dolcezza basale arricchita da sentori di sciroppo d'acero. Concentrandosi sul segale, invece, si dava una spinta intensa, una puntura dritta al naso di toni acuti e pepati.

Aveva immaginato bicchieri spessi, decisi, intagli pesanti sul fondo a far capire la grandezza al suo interno, la sua mano avvolta attorno al cristallo con sicurezza.

L'odore che sentiva nella realtà, invece, era tristemente alcolico.

Distillato sottile che arrivava alle narici come una lama. Se si sforzava poteva avvertire qualcosa, ma non capiva proprio cosa. Pepe? Sciroppo? Caramello? Conosceva quegli aromi e non gli sembrava proprio fossero quelli ad aggredirgli il naso insieme alla presenza forte dell'alcool.

Il bicchiere con cui l'avevano servito, inoltre, era basso e largo, una pancia piena e una base leggermente più sottile. Gli era stato spiegato che la struttura era l'ideale per l'ossigenazione, in modo che venisse esaltato il gusto senza interferire con il sapore.

Kunimi sospirò, il dito sul bordo del bicchiere a tracciarlo lento e annoiato. Il cristallo era tiepido sotto il suo polpastrello, liscio e un po' viscido. Anche il gusto non gli era piaciuto, troppo carico e piccante, a bruciargli la gola senza che avesse un minimo di avvertimento.

Non ne capiva proprio nulla, pensò rassegnato.

Non sapeva bene se esserne dispiaciuto.

"Salve."

Kunimi alzò gli occhi dal proprio drink, puntandoli sulla persona che si era appena appoggiata accanto a lui, il gomito a scivolare sul bancone del bar dell'hotel in cui aveva preso una camera. Non si sedette per parlare con il barman, con proprio disappunto. Si accostò direttamente alla sua persona, puntato lì sul piano lucido e una postura ammiccante che sperava potesse incantare. Kunimi non capiva come, ma non era proprio un suo problema.

"Ti ho visto bere da solo e non potevo credere di essere così fortunato."

Kunimi batté una singola volta le palpebre, giudicandolo. Poi lo guardò meglio.

Il tizio aveva capelli parecchio scuri, rasati sulla nuca in una sfumatura decisa e più folti in cima. Cipiglio aggrottato chiaramente genetico e un sorriso storto che, a dover essere pienamente sinceri, poteva mostrarsi un filo meno impaurito se voleva veramente provarci con lui. L'inclinazione del corpo lasciava intendere tanto, dal fatto che lo trovasse affascinante al timore di un rifiuto distruttivo, con quella ritrosia più inconscia che reale.

Era un bell'uomo.

Alto, vedeva, più di lui. Attraente, spalle larghe, cosce spesse, vestito con giacca, camicia e pantaloni che venivano riempiti in modo molto gustoso. Semplice e intrigante in un connubio che poteva riuscire ad incuriosirlo.

Avrebbe potuto essere un bravo attore, pensò. Ostentare falsa insicurezza per fini non proprio onorevoli. Oppure era realmente terrorizzato come stava facendo vedere.

Haikyuu!! KINKTOBER 2022Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora