Sex toy | MatsuHana

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Autore: muffin12
n° parole: 2448


Sex toy |MatsuHana


"Questa è un'idea di merda."

Matsukawa sorrise piacevolmente infilzando un pomodorino tondo con la forchetta ed osservandone la rotondità fintamente incantato, rosso pieno e lucido di oli e condimenti, rapito e incantato come se non avesse visto mai nulla di più bello.

Non sapeva perché Hanamaki avesse scelto proprio il ristorante. Quello poi, tra tutti i luoghi. Quello italiano dove praticamente avevano un abbonamento a vita, dove erano conosciuti per nome dal proprietario, dove ordinavano e prendevano da asporto ogni volta che volevano pasteggiare a bistecca al sangue e vagonate di patate al forno perché i piatti sporchi avevano soggiornato così tanti giorni nel loro lavandino da aver ormai assunto vita propria. Vita a cui non avevano intenzione di porre fine, tra l'altro.

Era stata una sua decisione, in fondo. Presa autonomamente nella solitudine di una casa semivuota, sorta nella sua mente indolente durante le parti più noiose delle serie tv a cui aveva prestato giuramento invece di fare ricerche per un impiego che gli facesse passare il tempo diversamente, Matsukawa ancora al lavoro vittima di vedove inconsolabili, figli in lacrime e parenti vagamente interessati per acquisti futuri.

Le pompe funebri non erano proprio il luogo in cui arrivare ad idee del genere: uccidevano l'umore, tra le altre cose. Non che questo lo avesse mai fermato, specialmente con clienti trapassati in modi curiosi, ma la maggior parte delle ore era un susseguirsi di pianti e disperazione che non aiutavano propriamente a farlo perdere in fantasie più o meno fattibili.

Ma quando quella sera era tornato a casa, con la sola voglia di ficcarsi sotto una doccia bollente e vedere un film enormemente trash in televisione, Hanamaki gli si era parato davanti con un vibratore rosa acceso in una mano, di quelli piccoli e ovoidali e infimi, ed un telecomandino nell'altra. "Aprimi e ficcamelo dentro, oggi andiamo al ristorante."

Matsukawa non era riuscito nemmeno a togliersi la giacca.

Aveva avuto domande. Tante, moleste, che gli affollarono il cervello concentrandosi tutte in quel secondo scarso – quando lo aveva ordinato, perché non lo aveva aspettato, come era arrivato a quella particolare conclusione, se era stata una giornata divertente a giudicare dalle sue usciti felici, perché proprio il ristorante – ma, dopo un rapido e intenso ragionamento, aveva deciso che le risposte non gli interessavano realmente.

Quindi, come il bravo ragazzo che era, si premurò di fare esattamente quello che la sua dolce metà chiedeva: prese il telefono, prenotò un tavolo nel loro ristorante di fiducia, ringraziò per la professionalità e la gentilezza nonostante il breve preavviso e riattaccò. Tutto con molta tranquillità.

Hanamaki aveva sbuffato dal naso ad intervalli irregolari. Matsukawa si era beato di quei secondi scanditi erroneamente prendendosi il suo tempo per spogliarsi dal soprabito. Dopodiché, andò in camera, prese il lubrificante e gli ordinò di tirare fuori il sedere, perché se voleva dare ordini discutibili che almeno si rendesse utile.

Hanamaki lo aveva fatto, improvvisamente contento. E Matsukawa aveva iniziato.

Hanamaki accaldato e un po' scocciato era una visione che pochissime persone avevano avuto il piacere di vedere, quindi aveva ammirato la visione di pelle rosa pallida e nessuna vergogna davanti a lui in un modo molto personale.

Aveva massaggiato piano i glutei, stringendoli sodi tra le dita, ruotandoli per allontanarli e congiungerli e vedendolo contrarsi di anticipazione. Si era preso così il primo insulto. "Smettila di guardarlo, lo conosci." Aveva brontolato Hanamaki piegato in avanti sul piano della cucina, posizionato linearmente davanti la televisione accesa.

Haikyuu!! KINKTOBER 2022Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora