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Non appena finirono di cenare, all'incirca una ventina di minuti dopo, i due ragazzi tornarono nella stanza di jisung, chiudendosi la porta alle spalle.

"Ascolta minho, visto che è ancora presto, ti andrebbe di guardarci un film? Poi ti riaccompagniamo a casa" propose il minore.

"D'accordo"

"Perfetto! Allora tu inizia a cercare qualche film su netflix, io intanto vado a prendere qualcosa da mangiare" detto ciò, prese il suo computer e lo diede a minho, correndo poi al piano di sotto.

Il maggiore si sedette sul letto di jisung, con la schiena contro il muro e il computer dell'altro poggiato sulle gambe.

Adesso che ci pensava, non conosceva i gusti di jisung, perciò decise che avrebbero guardato il primo film che gli sarebbe capitato sotto mano. Si trattava di una commedia romantica, genere che a lui non piaceva, ma altrimenti non sapeva veramente cosa avrebbero potuto vedere.

Dopo pochi minuti tornò nella stanza jisung con in mano due ciotolini pieni di patatine, e per sicurezza si era portato dietro anche il sacchetto.

Poggiò quest'ultimo sul comodino, prendendo poi la coperta che avevano utilizzato quel pomeriggio e si sedette sul letto, affianco a minho.

Si poggiò la coperta sulle gambe, coprendo pure il maggiore. Dopodiché gli diede uno dei due ciotolini ripieni di patatine.

"Allora, che hai trovato?" chiese il biondo fissando lo schermo del computer.

"Non conosco bene i tuoi gusti, perciò ho preso il primo film che è capitato, si tratta di una commedia romantica"

"A te piacciono?"

"No, ma se piace a te possiamo guardarlo lo stesso"

"Aish, no, ho sempre odiato questo genere di film" disse poi, provocando una risata a minho.

"Beh, allora che guardiamo?" chiese quest'ultimo.

"Alice in wonderland? L'hai mai visto?" propose jisung.

"No, ma ne ho sentito parlare bene"

"Perfetto allora! Sai, è il mio film preferito, perciò non mi dispiace riguardarlo un'altra volta"

Dunque minho cercò il film desiderato dal minore, trovandolo poco dopo, facendolo così partire.

Jisung, a circa metà film, aveva già finito di mangiare la sua porzione di patatine, poggiando quindi il ciotolino sul comodino.

D'altro canto, minho non le aveva ancora finite, era così pieno che aveva deciso di lasciarle da parte.

Quest'ultimo, per un momento, mise in pausa il film, voltandosi poi verso jisung.

"Possiamo cambiare posizione? Sta iniziando a farmi male la schiena" disse il maggiore.

"Sai che lo stavo pensando pure io?" rispose jisung ridendo leggermente.

Minho gli sorrise, per poi spostare un attimo il computer dalle sue gambe e cambiare posizione.

Prese un cuscino che trovò sul letto del minore, poggiandolo contro la testiera del letto. Si appoggiò poi contro di esso con la schiena, aspettando a riprendere il computer per vedere dove si sarebbe messo jisung.

Quest'ultimo prese coraggio e si "sdraiò" tra le gambe di minho, poggiando la testa sul suo petto. Il maggiore inizialmente ne rimase un po' sorpreso, ma poi decise di lasciarsi andare e abbracciare jisung, il quale sorrise a questo gesto per poi prendere il computer e poggiarlo sulle sue gambe, facendo ripartire il film.

Riusciva a sentire il battito del cuore di minho e, per una qualche strana ragione, questa cosa gli provocava un sentimento di calore. Le braccia del moro, invece, avvolgevano il suo corpo, mentre le sue mani erano poggiate sull'addome del minore.

Per il resto del film, tutto ciò a cui jisung poteva pensare era la posizione in cui si trovava con minho, non smettendo nemmeno per un attimo di sorridere.

D'altro canto, quest'ultimo cercava di concentrarsi sul film, ma l'unica cosa che al momento attirava la sua attenzione era jisung.

Gli lasciò quindi un bacio sulla testa.

Di rimando, il biondo poggiò le sue mani su quelle del maggiore, accarezzandole col pollice.

Dopo poco più di mezz'ora, il film finì.

Jisung chiuse il suo computer e lo poggiò sul comodino, non avendo però intenzione di staccarsi dalle braccia di minho.

"Jisung" richiamò la sua attenzione il maggiore.

"Sì?" rispose lui senza voltarsi.

"Riguardo ciò che ti ho chiesto oggi, cioè se un giorno ti andrebbe di uscire insieme a me, ecco... tu quando saresti libero?"

"Per passare del tempo con te sempre" jisung si rese conto solo dopo della cosa imbarazzante che aveva appena detto, ma minho non la pensava così, anzi, sorrise a quell'affermazione.

"D'accordo, allora poi ti faccio sapere, mh?"

"Okay"

"Adesso penso sia ora di andare, sono quasi le 23 e domani abbiamo scuola" disse poi minho.

"Hai ragione" così jisung, controvoglia, si staccò dalla presa del maggiore e si alzò dal letto, cosa che fece anche il moro, mettendosi poi le scarpe e riprendendo il suo zaino.

Jisung si infilò a sua volta un paio di scarpe e prese una giacca. Voleva anche lui accompagnare minho a casa, non voleva separarsi da lui nonostante sapesse perfettamente che lo avrebbe rivisto il giorno dopo a scuola.

Minho poggiò la mano sulla maniglia della porta, con l'intento di aprirla, ma per una ragione a lui ben chiara si fermò.

"Minho? Tutto okay?" chiese jisung dietro di lui confuso.

Il ragazzo nominato si voltò verso di lui, poggiando entrambe le mani sulle guance del minore.

"Non penso che poi in macchina, in presenza di tua madre, potremmo farlo" disse emettendo una leggera risata.

Jisung inizialmente non capì, ma pochi secondi dopo gli fu tutto chiaro.

Minho chiuse gli occhi, poggiando le sue labbra delicatamente su quelle dell'altro. 

Jisung ricambiò immediatamente il bacio, poggiando le mani sul petto del maggiore.

Presto iniziò a sentire la lingua di minho picchiettare sulle proprie labbra, dandogli subito dopo il permesso, lasciando che le loro lingue si intrecciassero.

Ovviamente, però, non potevano rimanere così per sempre, perciò jisung fu il primo a staccarsi lentamente.

"Dai, ora ci conviene andare" disse sorridendo dolcemente a minho, il quale levò subito dopo le mani dalle guance paffute del minore, sorridendogli a sua volta.

"Hai ragione, andiamo" dunque aprì la maniglia della porta della stanza di jisung, scendendo insieme a quest'ultimo al piano inferiore.

Non appena la madre del minore li sentì arrivare, si mise a sua volta le scarpe e il giubbotto, prendendo poi le chiavi della macchina e quelle di casa.

"Jisung vieni pure tu allora?" chiese poi notando il figlio con addosso scarpe e giacca. Quest'ultimo fece solamente un cenno di sì con la testa.

Non appena uscirono di casa, minho e jisung si sederono nei posti posteriori della macchina intanto che la madre di quest'ultimo chiudeva la porta di casa.

Durante tutto il tragitto minho tenne stretta la mano di jisung.

Arrivarono dopo più o meno cinque minuti a casa del moro.

"Allora... grazie mille per l'ospitalità signora han. Ci vediamo domani jisung, buonanotte" rivolse un sorriso a quest'ultimo lasciando poi la sua mano e riprendendo il proprio zaino, uscendo dalla macchina ed entrando in casa.

Jisung poteva dire che stava letteralmente scoppiando di gioia.



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