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Jisung si chiuse in bagno, mettendosi le mani sul viso, ormai diventato più rosso di un pomodoro o qualsiasi altra cosa.

Dopo poco si diresse verso il lavandino, sciacquandosi la faccia con dell'acqua fredda per svegliarsi.

Mentre si stava asciugando, sentì qualcuno bussare alla porta.

"Avanti" disse a voce alta, in modo che la persona dall'altra parte della porta potesse sentirlo.

Così entrò minho, il quale si posizionò dietro il suo ragazzo intento a darsi un'ultima sistemata davanti allo specchio.

Allacciò le braccia attorno al suo busto, poggiando poi la testa nell'incavo del suo collo.

Jisung sorrise, iniziando a scompigliargli leggermente i capelli.

Minho gli baciò il collo, per poi sollevare il volto e guardare dritto nello specchio.

Non appena il suo sguardo si incrociò con quello del minore, quest'ultimo si girò, posizionando le braccia dietro al collo di minho, il quale, invece, posizionò le mani sui fianchi di jisung.

Quest'ultimo gli lasciò un lieve bacio sulle labbra.

Non appena si staccò, il maggiore lo guardò un nano secondo negli occhi per poi riprendere quel contatto.

Morse leggermente il labbro inferiore di jisung, per cui quest'ultimo spostò le sue mani, posandole sul volto di minho, riprendendo a baciarlo.

Una volta che si staccò, si diresse in men che non si dica alla porta, per evitare che il maggiore si fiondasse un'altra volta sulle sue labbra.

Quest'ultimo, quindi, gli sorrise.

Jisung ricambiò quindi il sorriso, avvicinandosi poi per prenderlo per mano e tornare insieme in cucina.

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I cinque ragazzi parlarono ancora un po', per poi mettersi finalmente a pulire il casino che avevano lasciato la sera prima.

Seungmin, jeongin e felix iniziarono a sistemare il salotto e la cucina.

Lavarono e posizionarono al loro posto vari bicchieri e bottiglie che avevano usato, raddrizzarono i divani e la poltrona, misero a posto le coperte, passarono l'aspirapolvere e così via.

Minho e jisung, invece, sistemarono la sua stanza e quella dei suoi genitori.

Misero sul letto un nuovo paio di lenzuola pulite, controllarono per bene di non aver lasciato nulla a terra e rimetterono a posto la brandina che stava ancora nella stanza di jisung. 

Quest'ultimo, in più, tirò fuori dalla lavatrice i vestiti che lui e il maggiore avevano indossato la sera prima, ancora bagnati, posandoli in una bacinella.

Dopo aver pulito per bene la casa, non restava che aspettare i genitori del minore.

I quattro ragazzi, quindi, salutarono il loro amico, o meglio fidanzato per minho, e tornarono ognuno a casa propria.

Ora che jisung era rimasto da solo, decise che probabilmente avrebbe iniziato a studiare, essendo che in meno di una settimana le vacanze natalizie sarebbero finite e lui ancora non aveva aperto un libro.

Sbuffò quindi, andando poi in camera sua per studiare. 

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Circa una ventina di minuti dopo, sentì la porta di casa aprirsi, segno che i suoi genitori erano tornati.

Così, corse immediatamente al piano inferiore, salutando ed abbracciando entrambi i suoi genitori.

"Ciao jisung! Allora, tu e i tuoi amici vi siete divertiti ieri sera?" gli chiese suo padre, mentre appoggiava la sua giacca sull'appendi abiti.

"Oh sì! Ho invitato anche minho poi, proprio una cosa dell'ultimo minuto, ma sì, ci siamo divertiti" rispose sorridendo.

"Perciò avete chiarito?" chiese sua madre contenta.

"Sì, sistema pure le tue cose con calma che poi ti spiego tutto" rispose jisung felice.

"D'accordo"

I suoi genitori andarono quindi nella loro stanza, con l'intenzione di cambiarsi e mettersi in dei vestiti comodi.

"Jisung!" lo chiamò poco dopo la madre dal piano superiore.

"Sì?" rispose lui, salendo in fretta per le scale, raggiungendo quindi la camera dei suoi genitori.

"Perché hai cambiato le lenzuola?" chiese la madre indicando il letto.

Jisung sgranò gli occhi, rendendosi conto che lui e minho non avevano pensato a quel particolare, perciò ora non sapeva che scusa inventarsi.

"Oh, ecco, umh, vedi.. beh, il fatto è che-" iniziò a balbettare, venendo però interrotto dalla voce del padre.

"E perché mancano dei vestiti nel mio armadio?" chiese perplesso il maggiore.

"Oh, quello è perché, mentre stavamo bevendo la cioccolata calda, minho per sbaglio se l'è rovesciata completamente addosso e perciò gli ho dato dei vestiti tuoi per cambiarsi, dato che i miei gli stavano troppo piccoli" iniziò poi a ridere nervosamente.

"Ah sì? E dimmi, avete bevuto la cioccolata sul nostro letto?" si intromise la madre.

"Ecco, sì! È per quello che le ho dovute mettere a lavare, perché si erano sporcate anche quelle"

"Mh mh. E non potevate berla sul divano, come al solito?"

"Beh, ma in quel caso si sarebbe sporcato il divano, e sarebbe stato ancora peggio, perciò se io fossi in te sarei contento di questa nostra scelta" borbottò, non sapendo proprio che inventarsi.

"Va bene dai... ora forza, raccontami cos'è successo con minho" gli rivolse un sorriso la madre.

"Oh, certo!" si diressero quindi verso la camera di jisung, chiudendosi la porta alle spalle per poi sedersi sul letto, faccia a faccia.

"Beh, partiamo dal fatto che ieri sera i miei amici avevano detto che sembravo molto preoccupato. Così mi sfogai con loro, più o meno, e dissero che anche secondo loro io avrei dovuto perdonare minho. Avevo intenzione di chiamarlo questa mattina, ma loro insistettero per andare subito a casa sua, e magari invitarlo anche a stare con noi. E così è stato. Poi verso le 2:00, quando i miei amici si erano addormentati, rimanemmo da soli io e lui. Allora mi chiese di diventare il suo ragazzo, e poi... mi disse anche che mi ama. Mi spiegò pure tutti i motivi, e questa cosa mi ha fatto veramente tanto piacere" disse jisung, tagliando solo la parte in cui lui e minho avevano fatto l'amore.

"Sono felice che abbiate chiarito e che vi siate anche messi insieme, ma... posso farti una domanda?"

"Certo, dimmi pure"

"Va bene, ma dovrai essere sincero, d'accordo?"

Jisung si limitò a fare un cenno di sì con la testa, iniziando però a provare un po' d'ansia per quella che sarebbe stata la domanda di sua madre.

"Tu e minho avete fatto l'amore, non è vero? Sul letto mio e di tuo padre?"

Quella era la domanda che jisung più temeva, e che meno sperava sua madre gli ponesse.

Abbassò lentamente lo sguardo, per poi iniziare a giocherellare nervosamente con le sue dita, mentre le sue guance diventavano sempre più rosse.

"Se ti dicessi di sì... non cambierai idea su di me vero? O tantomeno su minho" chiese jisung preoccupato.

"Affatto, perché dovrei? Sei mio figlio jisung, e minho è il tuo ragazzo. Poi, dopotutto, è normale fare queste cose, perciò non ti preoccupare" gli rispsose la madre, sorridendogli e passandogli una mano sulla rossa guancia destra.

Il minore le sorrise.

"Lo dirai a papà?" chiese poi.

"A dire la verità, penso l'abbia già capito da solo"

"Ah, fantastico!" disse in modo sarcastico il biondo, al che alla madre scappò una leggera risata.

"La cosa importante è che tu e minho siate felici insieme, d'accordo?"

"Va bene mamma, grazie" le sorrise per poi abbracciarla.

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