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Se di solito minho non riusciva a stare attento alle lezioni, quel giorno ancora meno.

Continuava a fissare jisung, notando ogni suo movimento. Notava quando scriveva qualcosa, quando prendeva qualcosa dal suo astuccio o dal suo zaino, voltandosi quindi verso minho e rivolgendogli un sorriso.

Ogni volta che lo vedeva era come se il suo cuore facesse una capriola, come se la sua giornata improvvisamente fosse migliorata. Sentiva le farfalle nello stomaco e pensava a quanto avrebbe voluto stringerlo tra le sue braccia, a quanto avrebbe voluto baciare le sue soffici labbra rosee.

Se quello che provava per il ragazzo fosse amore? Beh, dati i suoi sentimenti si potrebbe dire di sì, nonostante fossero solo passati un paio di giorni.

Jisung, invece, era più che sicuro dei suoi sentimenti. Ormai minho gli piaceva da un paio d'anni, sapeva appieno ciò che provava per lui. E specialmente in quel periodo, che il maggiore era così gentile con lui e gli dava chiari segnali, se ne era innamorato ancora di più.

=====

Era l'intervallo, jisung era appoggiato a un lato del corridoio assieme ai suoi amici, parlando tranquillamente del più e del meno. Improvvisamente, il cellulare nella tasca della sua felpa vibrò per un secondo.

Lo prese in mano, notando una notifica sul suo schermo. Era una notifica da whatsapp e il nome segnava "minho<3".

Jisung si affrettò ad aprire il messaggio, senza esitare nemmeno per un secondo.

                                                                minho<3
Ti aspetto in bagno
10:39

Non se lo fece ripetere due volte. Spense il telefono e lo ripose nella tasca della sua felpa, inventandosi poi una scusa con i suoi amici.

"Ragazzi, vi dispiace se vado un attimo in bagno?" chiese.

"Si si tranquillo, minho ti starà aspettando no?" rispose felix ridendo leggermente.

"Cosa- come fai a-"

"Aspetta un attimo, ho indovinato?! Wow non me lo aspettavo!" disse poi senza smettere di ridere.

"Dai su, vai che altrimenti lo fai aspettare troppo" si intromise jeongin.

"D'accordo. Allora, seungmin, jeongin, poi ci sentiamo. Felix, ci vediamo dopo invece" dopo ciò si allontanò dal gruppetto, salutandoli con un gesto della mano.

"Spero sappiano che non gli conviene fare troppo rumore" disse seungmin ironicamente.

"Seungmin!" lo riprese il minore, dandogli un colpetto sul braccio.

"Eddai jeongin, stavo scherzando!"

=====

Jisung varcò la porta del bagno maschile, ritrovandosi minho appoggiato al muro a sinistra. Non appena quest'ultimo lo notò, gli rivolse un sorriso.

Si avvicinò a jisung, prendendolo poi per mano e trascinandolo con sé in uno dei bagni, chiudendosi subito dopo la porta alle spalle.

Mise le mani attorno alla vita del minore, il quale, invece, poggiò le proprie sulle guance del maggiore.

"Mi sei mancato ji" gli disse senza smettere di sorridere.

"Ma ci siamo visti 10 minuti fa in classe" rispose jisung ridendo leggermente.

"Sì lo so, ma in classe non posso mica venire lì e starti attaccato come una cozza, non credi?" ribatté minho, ridendo a sua volta.

Questa volta, fu jisung il primo ad unire le sue labbra con quelle di minho.

Quando si staccarono, poco dopo, il minore riprese a parlare.

"Okay, ma non credo di aver ancora capito perché volevi vedermi"

"Perché avevo voglia di baciarti un'altra volta jisung. E alla fine delle lezioni manca decisamente troppo per i miei gusti"

Il biondo gli sorrise, lasciando poi che fosse l'altro a baciarlo un'altra volta, tirandolo più vicino a sé.

Ancora un'altra volta, le loro lingue iniziarono ad intrecciarsi una volta che jisung ebbe dato il permesso a minho per farlo.

Il minore fu il primo a staccarsi, una domanda iniziò a fluttuargli per la testa.

"Minho..." iniziò a dire.

"Sì?"

"Ma noi... esattamente così siamo?"

"Mmh, esseri umani?" rispose sarcasticamente il maggiore, iniziando poi a ridere.

"Aish, avanti, non prendermi in giro! Io dico sul serio" disse poi jisung, intanto che le sue guance iniziavano a farsi sempre più colorite.

"Beh, a questo non credo di avere una risposta certa neppure io. Voglio dire, io ti piaccio no?"

"Sì, ma perché ci pensi ora?" chiese il biondo in imbarazzo.

"Non devi vergognarti jisung. Chi ti dice che i tuoi sentimenti non siano ricambiati, mh?" questa affermazione fece nascere un po' di speranza nel minore. Dopotutto, minho aveva ragione. Nel giro di un paio di giorni, si erano già baciati più volte. Ma non dei semplici baci sulla guancia, bensì dei baci a stampo, certe volte anche qualcosa di più.

E poi, si preoccupava per lui. Perciò, perché doveva pensare che i suoi sentimenti non fossero ricambaiti?

"Però" riprese a parlare minho, attirando così l'attenzione di jisung "non vorrei fare cose troppo affrettate. Nel senso, non ti chiederò subito di essere il mio ragazzo, e non voglio nemmeno che sia tu a farlo. Prima vorrei conoscerti un po' meglio, poi, chissà, potrebbe anche succedere qualcosa tra noi due, che dici?"

"Sì, beh hai ragione"

"Perché jisung, io non voglio darti false speranze, affatto. Per questo motivo ti sto dicendo ciò, capito?"

Il minore gli sorrise, per poi fare un cenno di sì con la testa.

Minho ricambiò il sorriso, per poi stringere jisung in un abbraccio, poggiando la testa nell'incavo del suo collo.

Il minore spostò una delle sue mani, prendendo a fargli i grattini sulla testa.

"Vedi di non addormentarti però, okay?" chiese quest'ultimo emettendo una risatina.

"Sì stai tranquillo" rispose minho ridendo anche lui, per poi far calare il silenzio un'altra volta.

"Hai un buon odore" disse all'improvviso dopo poco. 

Ed effettivamente era vero. Jisung aveva quel profumo di vaniglia, un profumo che poteva dirsi essere il preferito di minho.

Ciò faceva sembrare jisung, agli occhi del maggiore, ancora più carino.

I due ragazzi rimasero in quella posizione per ancora una buona decina di minuti senza mai stancarsi, ovvero fino alla fine dell'intervallo.

Effettivamente, quando la campanella suonò, jisung smise di fare i grattini a minho, sentendo quest'ultimo mugugnare.

"Dai minho, è suonata. Meglio che torniamo in classe" disse lasciando la presa dal corpo del maggiore.

"Ma io voglio stare qua con te" ribatté minho stringendo ancora di più le sue braccia attorno al busto del minore.

"Sembri un bambino quando fai così" rise jisung, intenerito da quella scena.

"Dai per favore, ancora cinque minuti" continuò a lamentarsi il maggiore.

"Minho. Forza andiamo che è meglio, altrimenti quella di inglese si arrabbia"

Il ragazzo richiamato sbuffò, smettendo quindi di abbracciare jisung, tornando a stare dritto e guardando poi il minore negli occhi.

Si ricompose un attimo, per poi poggiare le mani sulle guance del biondo, sorridendogli. Gli lasciò un veloce bacio sulle labbra, per poi prenderlo per mano.

"Su, andiamo" aprì la porta del bagno e si diressero insieme verso la propria aula, sciogliendo la presa tra le loro mani solo una volta che dovettero entrare.


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