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I due ragazzi ben presto si erano addormentati nella braccia l'uno dell'altro.

Neanche un'ora e mezza dopo, quando tornò la madre di jisung, riuscirono a svegliarsi.

"Jisung, per questa se-" disse la madre di quest'ultimo entrando nella sua stanza, fermandosi però una volta che li vide addormentati e uno abbracciato all'altro.

Si intenerì a quella scena, per poi aprire l'armadio del figlio e prendere una coperta color azzurro, andando poi a posarla sui due ragazzi.

Una volta fatto ciò, sorrise per un'ultima volta, per poi uscire dalla stanza e chiudersi delicatamente la porta alle spalle.

Circa un'oretta dopo jisung si svegliò, sfregandosi gli occhi. Alzò di poco lo sguardo notando poi il viso di minho, sorridendo subito dopo.

Era ancora assonnato, perciò iniziò a chiedersi che ore fossero. Però, non poteva allungare il braccio fino al comodino e prendere il suo telefono, visto che molto probabilmente avrebbe svegliato il maggiore.

Per tenersi occupato, iniziò ad accarezzare dolcemente i capelli mori di minho, il quale si sveglio dopo all'incirca dieci minuti, mugugnando.

"Ma che ore sono?" chiese con la voce ancora impastata dal sonno e gli occhi socchiusi. Jisung allungò il braccio fino al comodino per poi prendere il suo telefono e guardare l'orario.

"Le 18:38"

"Cosa, di già? Abbiamo dormito sul serio così tanto?" chiese mettendosi poi lentamente a sedere, seguito dall'altro.

"Sembra di sì, e pare che qualcun altro l'abbia notato" disse quest'ultima frase più in sussurro, dato che aveva visto la coperta che avevano addosso e che nessuno dei due prima aveva preso.

"Aish, chissà che andrà a pensare ora mia madre" disse esasperato jisung portandosi una mano sul volto.

"Ma di che ti preoccupi? Le diremo semplicemente che ci siamo addormentati dopo aver finito la ricerca"

"Minho, stavamo letteralmente dormendo abbracciati, non penso proprio che ci crederà" disse poi rinfrescando la memoria al moro.

"Oh, beh hai ragione"

"Mi scuso già in anticipo per le domande invadenti che probabilmente mia madre ti farà" continuò poi il minore, ridendo leggermente.

"Nah, non preoccuparti, non mi dà fastidio" gli rispose sorridendo minho.

Jisung fece un cenno con la testa, per poi scendere dal letto.

"Penso sia meglio che tu vada, si sta facendo buio" parlò jisung. Si sentiva estremamente in imbarazzo per la situazione creatasi e per ciò che stavano per fare prima di addormentarsi.

"Oh, sì hai ragione" dopodiché minho scese a sua volta dal letto del minore, dirigendosi verso la scrivania e chiudendo il proprio portatile, rimettendolo a sua volta nello zaino. Si infilò le scarpe per poi scendere al piano di sotto, accompagnato dal biondo.

"Hey ragazzi!" li salutò la madre di jisung.

"Oh minho, vai di già?" chiese poi, notando che il moro aveva con sé il suo zaino e indossava le scarpe.

"Sì, ormai si sta facendo buio" rispose educatamente e accennando un sorriso.

"Ma se vuoi puoi rimanere a cena, poi ti riportiamo noi a casa!" 

"Mamma, non essere insistente dai, minho avrà anche altre cose da fare, non è così?" si intromise poi jisung guardando il ragazzo di fianco a sé. In compenso, quest'ultimo fece un sorrisetto per poi rivolgersi alla madre del minore.

"Beh veramente questa sera non ho nulla da fare, quindi mi farebbe piacere, sempre se non disturbo"

"Ma figurati, certo che non disturbi, non preoccuparti! Allora dimmi, che vuoi per cena?"

"Mmh, non saprei, mangio di tutto, quindi decida pure lei"

"D'accordo allora! Quando è pronta la cena vi chiamo, mh?"

"Si si okay mamma, noi alla torniamo di sopra" disse jisung per poi afferrare minho per il polso e riportarlo nella sua stanza. 

Quest'ultimo si tolse le scarpe e lo zaino dalle spalle, appoggiandoli a terra.

Jisung intanto si era seduto sul bordo del letto, sbuffando leggermente.

"Eddai, perché hai dovuto accettare?" si lamentò. Non perché non gli piacesse la presenza del maggiore, anzi, solo che si sentiva un po' in imbarazzo e voleva evitare di sentirsi in quel modo per tutto il resto della serata.

In compenso, il moro fece un sorrisino per poi avvicinarsi sempre di più al minore, inginocchiandosi davanti a lui e avvicinando sempre di più il proprio volto a quello dell'altro.

"Perché, che c'è, ti dà fastidio?" jisung iniziò a sentire le sue guance colorarsi di rosso, guardando in qualsiasi punto della stanza tranne che negli occhi di minho.

"No non è quello, è solo che- aish nulla, lascia stare. Umh, meglio che vada a lavarmi!" disse in fretta per poi scattare in piedi e uscire dalla stanza, chiudendosi poi a chiave in bagno.

Fece un respiro profondo per poi iniziare a spogliarsi. Dopo una trentina di secondi si ritrovò già delle gocce di acqua calda che scorrevano lentamente sul suo corpo.

Quella della doccia era tutta una scusa per non vivere quel momento imbarazzante con minho. Certo, sapeva che prima o poi avrebbe dovuto affrontarlo, ma non in quel momento, non dopo ciò che era successo pochi minuti prima.

Dopo una ventina di minuti finì di lavarsi, uscendo quindi dal box della doccia. Prese il suo accappatoio bianco e lo indossò, per poi aprire la finestra del bagno per far uscire tutto quel vapore.

Poggiò le mani sul lavandino, davanti allo specchio, facendo un altro respiro profondo.

-avanti jisung, ce la puoi fare! non è niente di che, comportati solo come se non fosse successo nulla- dopo aver pensato ciò alzò lo sguardo per specchiarsi.

Inarcò un sopracciglio notando qualcosa di colorato sul suo collo. Inizialmente non capì, perciò passò una mano sullo specchio per far andare via il vapore.

Non appena capì di cosa si trattasse sgranò gli occhi, portando due dita sul succhiotto che gli aveva lasciato minho poche ore prima.

Aprì di scatto la porta del bagno, dirigendosi poi nella sua stanza, trovando minho seduto sulla seggiola intento a guardare qualcosa al telefono.

Sbatté la porta alle sue spalle, attirando l'attenzione del maggiore.

"Lee minho! Mi puoi spiegare questo cos'é?!" esclamò per poi indicare quel segno violaceo sul suo collo.

"Oh sì, l'ho fatto qualche ora fa, ti piace? Ah e non è l'unico che ho fatto, ti consiglio di dare un'occhiata anche là sotto" disse ridendo leggermente, intanto che notava le guance dell'altro farsi sempre più rosse.

"Ahh vieni qua! Giuro che se ti prendo ti ammazzo!" disse poi, facendo alzare di scatto il maggiore, il quale stava ancora ridendo, per poi mettersi a correre di qua e di là per quella piccola stanza.

Ad un certo punto si piazzò in un punto preciso di essa, vedendo poi jisung venirgli incontro. Non appena quest'ultimo alzò una mano con l'intenzione di dargli uno schiaffo, probabilmente sul braccio, minho gli afferrò la mano per poi rimetterla in fretta al suo posto, facendo poi scontrare le sue labbra con quelle del minore.


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