Stringimi ancora un po' (Romance)

1) Emozionata?

-Sei pronta, tesoro?- la voce dolce di mia madre mi raggiunge dal piano di sotto ed io mi prendo qualche secondo per riflettere sulla risposta.
Sono pronta? Non so se lo sia veramente, ma voglio e devo esserlo.
Aspetto questo momento da tutta la vita e niente e nessuno potrà rovinarlo.

-Ollie!-
-Sì, arrivo.- Stringo i miei capelli in una coda di cavallo ordinata e afferro l'ultima valigia da mettere in macchina.
Prendo un respiro profondo e guardo per l'ultima volta la camera in cui sono cresciuta. Sorrido nel vedere le foto appese alla parete e il mio pensiero va direttamente alle amicizie che spero di fare anche all'università. Qua lascio tutta la mia vita, ma alla Stanford spero di trovare il mio futuro.

-Hai preso tutto?-
-Mamma!- Alzo gli occhi al cielo e le lascio un bacio sulla guancia. -Ho preso tutto, rilassati.-
-Scusami tesoro, ma sono veramente molto agitata.- muove le mani nervosamente ed io cerco di sorriderle per tranquillizzarla.
-Andrà tutto bene.- le sussurro dolcemente, prendendo dal cesto della frutta una mela da sgranocchiare durante il viaggio.
-Sicura di aver preso tutto? Magari hai dimenti...-
-Andiamo.- acchiappo la mia borsa e lascio che sia mio padre a portare fuori l'ultimo bagaglio.

Cavolo...sto per andare al college. Il mio cuore batte forte all'idea che, finalmente, uno dei miei sogni più grandi si stia per realizzare.
Ho sempre desiderato entrare alla Stanford e mi vengono ancora gli occhi lucidi se ripenso alla sera in cui ho scoperto di essere stata ammessa. È stato uno dei momenti più belli della mia vita...
Inoltre non vedo l'ora di rivedere mio fratello James. Con lui ho un rapporto speciale: abbiamo due anni di differenza e, quando lui ha lasciato casa per l'università, è stato veramente difficile separarci. Lui frequenterà il terzo anno di ingegneria, mentre io farò medicina per poi specializzarmi in pediatria.
Ho sempre amato i bambini e prendermi cura di loro rappresenta, per me, un sogno nel cassetto.

-Ci metteremo circa due ore per arrivare. Cerca di rilassarti un po' e vedrai che andrà tutto bene.- mio padre mi sorride premuroso ed io ricambio il gesto con un abbraccio.
-Sono così contenta.- sussurro con le labbra incurvate e la voce commossa.
-Non riesco ancora a credere a quanto in fretta siate cresciuti tu e James. Da domani la casa sarà vuota senza di voi.-
-Lo so. Ma sto seguendo il mio sogno e sono davvero felice.-
-L'importante è questo.-
Ci scambiamo un ultimo sorriso prima di salire in macchina e inserire le coordinate della Stanford sul GPS.
Avremo percorso questa strada almeno una ventina di volte, negli ultimi due anni, ma mio padre sarebbe capace di perdersi comunque.

Appoggio delicatamente la testa sul vetro e osservo il paesaggio scorrere veloce al di là del finestrino.
Sono innamorata della mia città e, una volta laureata, il mio obbiettivo è quello di tornare qui a Sacramento ed aprire una clinica tutta mia.
Un piano ambizioso, lo so, ma ci credo con tutta me stessa e sono determinata.
Estraggo il telefono dalla tasca della felpa e avvio la playlist delle canzoni che ieri ho scelto per affrontare al meglio il viaggio.
"Follow the sun" di Xavier Rudd parte a tutto volume ed io chiudo gli occhi, lasciandomi trasportare dalla magia che provo nel raggiungere quella che, per molti anni, sarà la mia nuova casa.

***

-C'è un posteggio lì.- mia madre indica a mio padre uno spazio per lasciare la macchina e lui parcheggia per poi spegnere il motore. Scendiamo dall'auto e lascio che la mia pelle goda del sole che offre Santa Clara: il clima è completamente diverso da quello che ho lasciato a Sacramento. Comincio a guardarmi intorno e l'ansia comincia ad agitarmi nel momento in cui noto la quantità di ragazzi che corrono da una parte all'altra, con decine di valigie tra le mani.
"È tutto reale, Ollie."
-Hai scritto a tuo fratello?- chiede mia madre, ma io nego con la testa.
-Ancora no. Voglio fargli una sorpresa.-
Aiuto mio padre a recuperare le mie tre valigie e controllo di non aver lasciato nulla in macchina.
-Ci siamo?-
Prendo un respiro profondo e annuisco. -Sì, ci siamo.-