9) Devi starne fuori

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-Devi dirmi tutto.- continuo ad insistere. Non ho chiuso la bocca un solo istante dal momento in cui ci siamo seduti in macchina per tornare a casa.
-Non posso.- sospira James.
-Certo che puoi...è solo che non vuoi.- ribatto acida.

-Ti metterei inutilmente in pericolo. Fai solo finta di non aver visto niente, ti prego.-
-Oh sì, certo. Domani mi alzerò allegra e spensierata ed andrò a lezione facendo finta di essermi dimenticata del fatto che mio fratello rischi la vita in gare di auto clandestine. Mi sembra giusto.- ringhio pungente.
Sarah sta in silenzio, mentre la rabbia torna a farmi ribollire il sangue. -Ma si può sapere cosa diavolo ti dica il cervello? Non hai nessun motivo per fare una cosa del genere: non abbiamo bisogno di soldi e tanto meno non hai bisogno di una ragazza da scoparti la notte. Perché cazzo lo fai?-

-Ollie...-

-Ollie un bel niente. O adesso mi dici tutto o domani farò una bella chiacchierata con mamma e papà.-
Non me ne frega niente di risultare pesante o immatura. Mio fratello sta rischiando la vita ed è mio compito proteggerlo.
-Non lo faresti mai...- mi dice, incrociando il mio sguardo allo specchietto retrovisore.
-Scommettiamo? Non me ne frega niente se mi odierai. Preferisco questo, al fatto di doverti venire a trovare al cimitero.-
-So quello che faccio.- ringhia.
-No, invece. Altrimenti non parteciperesti a queste cose. C'è sicuramente un motivo dietro, ma non riesco davvero a capire quale.-

Ripercorro mentalmente i mesi prima, ma non riesco a trovare nulla che mi faccia giungere ad una conclusione che abbia almeno un minimo di senso.
-Non capisco.- sputo frustrata. Poi, però, come un fulmine a ciel sereno, un'orribile presentimento mi attraversa la mente. -Merda...tu lo fai per lui, non per te. Stai rischiando la tua vita per Aidan Adams!- urlo ancora più furiosa di prima.

James sussulta. Bingo.

-Non è come credi...- prova a dire lui.
-Ah si? E cosa crederei? Sentiamo...perché io non so davvero cosa pensare.-
-Glielo devo, Ollie.-
-Te lo dico per l'ultima volta ,James: o mi dici ogni singola cosa o giuro che faccio un casino.-

Lo vedo esitare, ma poi sospira sconfitto. -Va bene, ma non posso dirti tutto. Certe cose non riguardano me, ma riguardano Aidan...ti dirò solamente le cose per cui c'entro io.-

Ci penso un momento. In effetti ha senso, non sarebbe giusto immischiarmi nelle faccende personali di Aidan. E nemmeno mi interessa, francamente.
-Ok.-
Incrocio le braccia al petto e mi giro verso Sarah, che per tutto il tempo è rimasta in silenzio.
-Stai bene?- le chiedo muovendo solo le labbra.
Annuisce e mi sorride. -Tu?-
-Sì. Ho solo bisogno di andare a letto.-
-Ci siamo quasi.- dice James, che è rimasto con la stessa espressione preoccupata per tutto il tempo da quando mi ha vista alla gara.

Che sia davvero così brutta la situazione?

-Chi è questo Alex, James?-
-È un mostro, Ollie. Ma ti spiegherò tutto domani, promesso.-

Annuisco e decido di lasciar perdere, per il momento.
Siamo tutti stanchi e abbiamo bisogno di riposare. Non sono pronta per affrontare ora un discorso del genere, ma domani pretendo di sapere tutto.

James accosta davanti alla porta del dormitorio e si gira verso di noi. -Mi dispiace per quello a cui avete dovuto assistere.- sussurra.

Annuisco imbronciata, ma non resisto dal dargli il mio solito bacio sulla guancia, che lui ricambia con un sorriso. -Ti voglio bene, Ollie.-

-Anche io, James. Tanto.-

***

Abbiamo appena varcato la porta del Joe's e, individuato un tavolo libero, ci dirigiamo verso di esso, sedendoci poi sulle sedie.
-Cosa ordiniamo? Non ho molta fame, in realtà.-

Stringimi ancora un po' (Romance)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora