44) Scappa, se ne hai il coraggio

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Ho sempre odiato l'Epifania.
Non sopporto l'idea di vedere anziane signore con il naso a strega e la scopa in mano che scarrozzano da una parte all'altra per cercare di far ridere i bambini, facendoli solamente piangere.
Ed io ne sono l'esempio: il mio primo incontro con la befana è stato, a dir poco, traumatico. Ricordo solo che mi hanno affidata nelle mani di questa vecchia signora e che io, vedendo il suo sorriso sdentato, sia scoppiata a piangere.

Mamma ha provato a calmarmi, dicendomi che fosse semplicemente mia nonna, la signora che vedevo praticamente tutti i giorni, ma io non le ho creduto e le ho tenuto il muso per oltre una settimana.
Da allora non ne ho più voluto sapere niente, rinunciavo perfino ai dolciumi a patto di non doverla incontrare.
E la cosa si è protratta fino ad oggi.

Cammino per le strada di Santa Clara, rabbrividendo ogni qualvolta ne veda una appollaiata fuori dai negozi o nel centro mentre distribuisce caramelle e pizzichi sulle guance.
-Perché sei pallida?- ovviamente a Sarah non sfugge nulla e si ferma a guardarmi con un'espressione confusa quando io, per l'ennesima volta, passi ad almeno dieci metri di distanza dalla vecchia di turno.
-Nooo, non mi dire! Hai paura di queste graziose nonnine?- scoppia a ridere ed io la fulmino con lo sguardo.
-"Graziose nonnine"? Cosa trovi di grazioso in queste vecchie con il cappello a punta?- ne fulmino una con lo sguardo e rabbrividisco quando mi fa l'occhiolino.

-Dai, Ollie, sono così carine.- si sporge per prendere una caramella, che una di loro le porge, e sorride a mo' di ringraziamento. Poi, qualcosa di molto più interessante, attira la sua attenzione e i suoi occhi si illuminano. -Oh mio Dio!- urla entusiasta.
-Cosa c'è?- le chiedo, seguendo con lo sguardo la direzione in cui sta guardando. Spalanco la bocca e prendo per il polso Sarah, trascinandola davanti alla vetrina di una graziosa boutique.
-È pazzesco!- batte le mani entusiasta e continua a fissare lo stupendo abito che ricopre il manichino. È un vestito a sirena color argento, con le spalline strette e la scollatura a cuore. I brillantini argentati danno un tocco di luce all'abito, senza renderlo volgare, e lo spacco sulla gamba è di una raffinatezza unica.
-Lo ho visto prima io!- si tuffa all'interno del negozio ed io alzo gli occhi al cielo, seguendola.
-Che te ne fai di un abito del genere? È da damigella!- le dico, indicandole, col dito, la scritta che sussegue al nome del negozio.

-E allora? Potrei metterlo il giorno della laurea di Samuel.- sussurra con occhi sognanti.
-Ma..- provo a dire qualcosa, ma l'occhiata che mi lancia mi fa sbuffare divertita. -E va bene, provalo.-
Saltella sul posto e richiama l'attenzione di una delle commesse, che si avvicina a noi con un sorriso dolce.
-Salve, ragazze, come posso aiutarvi?-
-Vorrei provare l'abito in vetrina!- ribatte entusiasta.
-Oh, certo, è un perfetto abito da damigella.- le dice con un sorriso, prendendo l'abito insacchettato da dentro un armadio bianco. -Sei tu la sposa?- domanda dolcemente, girandosi verso di me.
Scoppio a ridere per l'espressione imbronciata che fa Sarah.

-No, è per la festa di laurea del suo ragazzo.- mormoro, cercando di mantenere un'espressione seria quando la ragazza alza un sopracciglio divertita. -Beh, di sicuro non passerai inosservata.- ridacchia.
-Ah ah ah, molto divertenti.- ribatte stizzita. Recupera il vestito dalle mani della commessa e si dirige verso uno dei camerini.

-Mentre la tua amica si cambia, che ne dici di provare qualcosa anche tu? Sono certa di avere anche qualche abito un po' meno sgargiante.- propone sorridendomi.
-Beh..non saprei...- sussurro arrossendo.
-Si! Il suo ragazzo si laurea insieme al mio!- urla Sarah dal camerino.
-Beh, in questo cosa, allora...- la ragazza mi incoraggia ed io decido di annuire. -Va bene!- mi alzo e comincio a guardarmi intorno.
-Arrivo subito.- mi fa un sorriso furbo e sparisce nell'altra sala, tornando pochi attimi dopo con uno stupendo vestito lilla pastello. È davvero bellissimo. -Che ne pensi?-
-È magnifico.- mormoro, toccando con le dita il tessuto in tulle della gonna.

Stringimi ancora un po' (Romance)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora