11) Sono una brutta persona?

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-Dobbiamo assolutamente andare alla prossima gara.- dico, convinta come non mai delle mie parole.

-Sei pazza? Si arrabbieranno a morte, quando ci vedranno.-

Metto il vivavoce e appoggio il telefono sul lavandino, iniziando a tamponarmi i capelli bagnati.
-Non me ne frega niente. Ho provato a parlare con Aidan e non ha voluto dirmi nulla, quindi l'unica opzione rimasta è questa.- prendo la spazzola e litigo con un nodo che non ha la più minima intenzione di disfarsi. Sbuffo e lo pettino con meno grazia, sorridendo vittoriosa quando i dentini del pettine lisciano la ciocca.

-Ci metteremo nei guai, già lo so. Anche Samuel mi ha detto che dobbiamo restarne fuori e fidati, un motivo sicuramente ci sarà.-
-Cosa vuoi sentirti dire? Che sono istintiva? Va bene, sono istintiva e il mio istinto mi dice di andare alla prossima corsa clandestina.-
La sento sospirare. -Dio mio, qua non finirà affatto bene.-
Rimango in silenzio, non me la sento di contraddirla anche perché so che in fondo, forse, abbia ragione.

-Come faremo a sapere quando sarà?-
-Per questo, ho già un'idea in testa. James è mio fratello e lo conosco meglio di chiunque altro.-
-Ok, spero solo tu sappia quello che stai facendo.-

Questa volta sono io a sospirare.

-Ora vado, devo finire di asciugarmi i capelli e ripassare gli ultimi appunti.-
-Va bene, notte, Ollie.-

-Buonanotte.-

Stacco la chiamata e avvio il phone, aiutandomi con la mano libera ad asciugarmi le ciocche more. Infilo il mio pigiama rosa e mi stendo nel letto, prendendo il libro di biologia e aprendolo alla pagina giusta. Resto a studiare fino a notte fonda, addormentandomi poi con ancora il tomo in mano.

***

Lo individuo in mezzo al corridoio e gli corro incontro. -Ciao, James!- arrivo alle sue spalle, per poi attaccarmi a lui come un piccolo koala.
-Hey, sorellina.- mio fratello ricambia il mio sorriso, per poi circondarmi le spalle con un braccio.
-Cosa stai facendo?- gli chiedo.

-Sto andando a prendere un caffè, mentre aspetto la lezione successiva.-
-Da solo?-
Alza le spalle. -Gli altri ragazzi sono rimasti in biblioteca, per finire una ricerca che ci è stata assegnata la settimana scorsa. Io la ho già terminata e quindi, ora, sono libero.-
-Capisco....posso venire con te? Magari ti tengo compagnia.-
-Certo.-
Ci avviamo al bar dell'università e ordiniamo due caffè macchiati.
-Come vanno le lezioni?- mi chiede non appena ci sediamo.
-Bene, bene. Adoro la mia facoltà e, fino ad adesso, non sto avendo problemi a seguire le lezioni.-
-Sono contento.- mi regala un sorriso sincero e mi sento quasi in colpa per la cosa che sto per fare.

-James...prima che mi dimentichi, mi dai un attimo il tuo telefono? Devo controllare una cosa.-
Mi guarda stranito. -Perché ti serve?-
-Tu dammelo e basta.-
-Non credo proprio.- mi fa un sorriso stronzo, ma, fortunatamente, ho già pronto il piano di riserva.
-Va bene, va bene. Devo fare la richiesta di amicizia su Instagram ad un mio compagno di corso, per capire se sia fidanzato o meno, ma non voglio farlo con il mio profilo.-
-Da quando in qua ti vergogni per una cosa del genere?-
Ops, questo non lo avevo programmato. In effetti, non ho mai avuto problemi a farmi avanti per prima.

-Per favore, James. Ci tengo tanto.- gli faccio gli occhi dolci, consapevole del fatto che non sia capace di dirmi di no.
Alza gli occhi al cielo, ma poi mi consegna il suo telefono, subito dopo averlo sbloccato con il riconoscimento facciale.

-Grazie!-

Prova a sbirciare, ma io mi giro dall'altra parte, stando ben attenta che lui non veda lo schermo.
Apro velocemente WhatsApp e scorro tra le chat, alla ricerca di qualcosa che mi conduca alla prossima gara automobilistica.
-Hai fatto?- mi chiede James.
-Ancora un attimo, non trovo il suo profilo.-

Stringimi ancora un po' (Romance)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora