29) Da quanto lo sai?

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È passata una settimana da quando io ed Aidan abbiamo deciso di essere amici.
Già...amici.
E non so se la cosa risulti più strana a me o a lui.

Non riesco a trattenere, per l'ennesima volta, un'espressione stupita nel momento in cui si avvicina a me e mi schiocca un bacio sulla guancia.
-Buongiorno, amica.-
Arriccio il naso e sistemo meglio la tracolla dello zaino sulla spalla. Sono appena arrivata in università e questa scena si ripete ogni mattina, da esattamente sette giorni.

-Buongiorno, amico.- ribatto, concedendogli un sorriso dolce, che mi aiuta a nascondere il fastidio che provo sulla bocca dello stomaco.
"È quello che volevi tu, Ollie, no?"
No, mi ricorda la mia vocina interiore. La chiudo in qualche cassetto sperduto della mia testa e prendo a camminare al suo fianco.

-I ragazzi?- chiedo.
-Stanno arrivando, si sono fermati a prendere i loro immancabili caffè.- risponde alzando gli occhi al cielo. -Thomas è rimasto in stanza, perché non si sentiva molto bene ed Ethan è ancora sperduto.-
Già...da quella sera da Joe, lui non ci ha più minimamente rivolto la parola. Ci passa accanto stizzito, alle lezioni non parla con i ragazzi e tiene il muso ad Aidan.
Si comporta come se fossimo stati noi a fare un torto a lui e non il contrario.

Sospiro e mi giro verso di lui. -Mi dispiace, è tutta colpa mia se avete litigato. Ho gestito male la situazione: avrei dovuto parlarne prima a James o a te e non organizzargli quella specie di imboscata.-
Aidan irrigidisce la mascella. -Non è colpa tua. Lo sapeva bene di star facendo una cazzata e se ne è sbattuto il cazzo delle nostre opinioni contrariate. Lo avremo scoperto comunque, in un modo o nell'altro.-
I miei occhi stanchi gli fanno ammorbidire i lineamenti. -Forse è meglio se andiamo a prendere un caffè pure per te.-
Mi tira verso il bar e ci avviciniamo subito ai ragazzi, che individuiamo in mezzo alla piccola folla di studenti assonnati e impegnati a ripassare seduti ai tavolini.

-Buongiorno.- saluto mio fratello con un bacio sulla guancia e saluto gli altri con un sorriso dolce.
Mi giro poi verso Samuel e mi stranisco non vedendo Sarah. -La tua ragazza dov'è?-
-È con sua sorella, lei e loro madre sono venute per portarle la macchina.-
Mi batto una mano in fronte. -Me ne sono completamente dimenticata! Dopo la chiamo.-
Aidan ritorna al tavolino con due tazze fumanti e me ne porge una, per poi sedersi nell'ultimo sgabello libero. Rimango in piedi a fissare tutti gli altri seduti e sbuffo. Maschi, non gli passa neanche per il cervello l'ipotesi di far sedere la loro amica stanca.

-Hai sentito Hannah in questi giorni?- mi chiede cauto James.
Corrugo la fronte. -No, perché?-
Si stringe nelle spalle. -Non so, è strana ultimamente. Ieri era molto fredda e ho come l'impressione che sia successo qualcosa di brutto.-
-Tra voi due, intendi?-
-In generale.-
Gli sorrido per tranquillizzarlo. -Magari è solo stanca...è periodo di sessioni e sarà stremata da qualche esame.-
La mano di Aidan mi accerchia il fianco e mi sento tirare verso di lui, per poi farmi sedere sulle sue ginocchia.
Per poco non mi va di traverso il sorso di caffè che stavo bevendo.

James strabuzza gli occhi per poi fulminare con lo sguardo il braccio di Aidan, ancora ben saldato ai miei fianchi.
Amici.
Sta per aprire bocca e così lo anticipo io. -È successo qualcosa di particolare, tra di voi, in questi giorni?- chiedo, per distrarlo.
-Non mi viene in mente nulla, ma era davvero strana ieri.-
Mi rilasso sul suo petto e sento la sua mano, quella nascosta dal tavolo, massaggiarmi con cerchietti immaginari la pelle del fianco.
Amici.

James si perde in mille chiacchiere, raccontandomi di tutto quello che è successo tra di loro in questi giorni, ed io cerco di mantenere la concentrazione alta, che però si va a fottere nel momento in cui il respiro caldo di Aidan si scontra con la pelle del mio collo, lasciata scoperta dalla coda di cavallo alta.
È impazzito?
-Mi stai ascoltando?- domanda mio fratello interrompendosi.
-Sì, sì, certo.- tiro una leggera gomitata al ragazzo seduto sotto di me e lo sento ridacchiare leggermente.
-Forse è meglio se io ed Aidan andassimo.- l'occhiata lapidaria di James non ammette repliche.
-Calmati, amico. Siamo solo amici.- e mi sussurra l'ultima parola sul collo, come una flebile presa per il culo alla mia povera pelle che si attiva come sotto comando.

Stringimi ancora un po' (Romance)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora