Stringimi ancora un po' (Romance)

15) Biancaneve ed il cacciatore

-Mi sono sentita davvero in colpa, nel momento in cui la ho vista ridotta in quel modo. Avrei potuto giurarci sul fatto che pure Tyler ricambiasse i sentimenti per Jessica.-

Sarah si butta di peso nel letto e si toglie la scarpe, massaggiandosi i piedi doloranti a causa dei tacchi alti. Li tolgo pure io e mi siedo al suo fianco.
-Ne ero convinta pure io, Sarah. Pagherei per avere qualcuno che mi guardi nello stesso modo in cui lui guarda lei.-
Sospira. -Non avremmo dovuto insistere così tanto.-
-Credo, invece, abbia fatto la scelta giusta: non aveva senso continuare a tenersi tutto dentro per poi soffrire inutilmente, è meglio sapere la verità e cercare di superarla.-

-E se anche per Samuel fosse lo stesso? Magari anche lui mi considera solo come un'amica...- i suoi occhi preoccupati mi portano a sorriderle dolcemente.
-Non credo proprio. È venuto a prenderti praticamente subito, alla festa.-
Sorride e abbassa lo sguardo. -Mi trovo davvero bene con lui.-
Le faccio l'occhiolino e mi alzo, andando a recuperare delle salviette struccanti dall'armadietto del bagno. Gliene passo alcune ed iniziamo a toglierci il trucco dal viso.

-Lo sai che non sarebbero da usare, le salviette? Irritano la pelle.-
Alzo gli occhi al cielo. -Mi stai dicendo che, in questo momento, alle tre di notte, tu abbia voglia di metterti a fare skin care?-

-Ok, ok, sto zitta.- ride, per poi rubarmi, dall'armadio, una maglia over size.
-Credo proprio che, per questa notte, dormirò qui.- dice ributtandosi sul materasso.

Annuisco contenta, per poi cambiarmi a mia volta e raggiungerla.
-È come te la immagini? L'università, dico.- sussurra.
Mi prendo qualche secondo per pensarci e poi mi giro sul fianco, verso di lei.
-Quando sono arrivata, non sapevo bene cosa aspettarmi. Il mio unico obbiettivo era quello di laurearmi e rendere orgogliosa la mia famiglia e me stessa. Passare questi sei anni chiusa in camera a studiare, senza alcun tipo di distrazione, ma ho capito che non funzioni sempre tutto come vogliamo noi. Abbiamo quasi vent'anni, Sarah. Questi sono gli anni migliori della nostra vita ed è giusto seguire i propri sogni, ma questo non vuol dire soffocare nella monotonia del college.-

-Ti ho vista ballare con Aidan.- Mi spiazza, cambiando completamente discorso.

Sospiro. -Aidan è una di quelle cose che non capisco, una di quelle cose che sfugge al mio controllo e questa situazione mi manda fuori di testa. All'inizio volevo stargli lontana, non uscire da tutto quello che mi ero prefissata, ma in questi giorni ho capito una cosa: non bisogna mai giudicare un libro dalla copertina e credo che Aidan sia uno di quei libri che, una volta letto, crei dipendenza. È questo che mi terrorizza.-

-Perché?-

-"Perché?" Fai sul serio, Sarah? È bello da far paura, affascinante, travolgente, misterioso, puttaniere...è una di quelle persone da cui io mi sono sempre tenuta alla larga.-

-E cosa c'è di diverso, questa volta?- chiede curiosa.

-È questo che non capisco. Non lo so. Ho passato del tempo con lui e credo che quello che mostri sia solo una minima parte di lui. Ho parlato con Hannah e mi ha detto la stessa cosa che mi ha detto James: "Aidan ha avuto una pessima infanzia". Sembra che tutti sappiano qualcosa che io non so. E mi sono chiesta una cosa, in questo periodo...-

Mi esorta a continuare con sguardo curioso.

-Perché tutti tengono così tanto ad un ragazzo che sembra aver solo portato problemi? Pensaci...se non avessero conosciuto Aidan, a quest'ora, non gareggerebbero a gare clandestine e non dovrebbero avere a che fare con tipi loschi. Eppure, da quel che ho visto, si farebbero tutti ammazzare per lui. Perché?-

-Perché sono amici?-

-Grazie, Sarah, sei davvero d'aiuto.- sputo sarcastica. -Questo lo avevo capito pure io, ma...conosco bene James e non è il tipo di persona che frequenta gente come Aidan e Thomas. Lo hai visto? James è fidanzato da molto tempo, punta ad andare a convivere, ha una media da urlo e una vita ormai prefissata. Cosa diavolo c'entra con uno come lui?-